Alessandra Montali è scrittrice ed insegnante di scuola primaria. Ha pubblicato opere destinate a bambini, ragazzi e adulti, spaziando tra diversi generi letterari. Laureata in Pedagogia con un perfezionamento in Antropologia Filosofica, Montali vive a Chiaravalle, dove continua a dedicarsi con passione all’insegnamento e alla scrittura. La sua ultima opera, “V come Vittoria”, si ispira alla storia vera di una donna che ha affrontato la dipendenza dall’alcol. È socia fondatrice dell’associazione culturale Euterpe di Jesi e vincitrice di numerosi premi letterari.

Su Che! Intervista ospitiamo Alessandra Montali, conosciamola meglio…

Benvenuta Alessandra, hai scritto libri per bambini, ragazzi e adulti. Come riesci a calibrare il linguaggio e i temi quando ti rivolgi ad un pubblico così eterogeneo?
Ho iniziato a scrivere storie per bambini perché la mia vita ne è sempre stata piena dal momento che sono un’insegnante. A volte sono proprio i miei piccoli alunni che solleticano la mia fantasia con frasi e riflessioni e da lì nascono storie. Quindi molto frequentemente l’ispirazione nasce proprio da loro. .
Il linguaggio per i ragazzi è diventato quello con cui mi esprimo con loro e che si evolve a mano a mano che loro crescono.

Ho scritto finora solo due romanzi per grandi perché ne ho sentito la necessità e con entrambi ho voluto comunicare non solo le sfide e le vittorie ma soprattutto le emozioni che io ho provato e che spero i lettori colgano. In queste storie il linguaggio è molto più introspettivo, intimo, direi proprio in comunicazione con l’anima.

La tua opera “V come Vittoria” si ispira a una storia vera. Com’è stato per te raccogliere e trasformare questa testimonianza in narrativa?
Sono stata contattata da una signora sui social, la quale gradiva ciò che scrivevo nel mio profilo. Con molta naturalezza mi ha chiesto di scrivere la sua storia. Dal momento che ci siamo scoperte a vivere a poche decine di chilometri l’una dell’altra, ci siamo incontrate più volte perché io potessi appuntarmi le informazioni che mi occorrevano per scrivere di lei.

Il tuo lavoro come insegnante influenza la tua scrittura per ragazzi? In che modo il contatto con i bambini arricchisce il tuo processo creativo?
I miei alunni sanno che scrivo e sono molto motivati a scrivere, a loro volta. Sono anche dei buoni lettori e vanno molto orgogliosi dei libri delle loro maestra. A loro volta, loro sono i miei piccoli spunti arricchendo la mia visione del modo dell’infanzia.

Hai vinto il premio LuccAutori 2020. Cosa ha significato per te questo riconoscimento e come ha influito sulla tua carriera letteraria?
Sicuramente è stata una bella soddisfazione che mi ha regalato maggiore autostima e mi ha spronato a perseguire nel mio intento di scrivere. In “Il segreto del vento” tratti il tema del déjà-vu.

Cosa ti ha affascinato di questo fenomeno e come lo hai inserito nella trama del romanzo?
Il déjà-vu mi ha sempre affascinata. Da piccola ne ho avuti di alcuni e, impaurita, non ne parlai con nessuno. Sono riuscita a farlo inserendolo in questo romanzo, affidandogli un ruolo importante, forse il vero protagonista della storia.

Sei molto attiva nel panorama culturale con l’Associazione Euterpe di Jesi. Qual è la missione di questa associazione e quale ruolo ricopri al suo interno?
Sono il segretario dell’Associazione e la nostra missione è quella di promuovere la cultura nella nostra zona prediligendo spesso i borghi antichi dove gli assessori alla cultura sono frequentemente, persone d’oro.

Hai pubblicato anche delle guide scolastiche. Quali sono le sfide principali nel creare materiali educativi per la scuola dell’infanzia e come affronti questo compito?
La pubblicazione di queste guide scolastiche risalgono a tanti anni fa, ero all’inizio dell’insegnamento e se le dovessi riscriverle, le farei tutte in un altro modo. Però sono molto affezionata a questi lavori e non nascondo che provo una leggera e dolce nostalgia quando le spagino.

“Il mistero della vecchia scuola” e “Il tesoro del parco” sono tra i tuoi libri per ragazzi. Quali temi hai voluto trattare in queste opere e che messaggio speri di trasmettere ai giovani lettori?
Sono due romanzi che affrontano una tematica comune, come l’amicizia che nasce dopo un avvio travagliato. Poi, il primo ha un taglio prettamente poliziesco, mentre Il tesoro del parco riveste la tematica ecologica, un enorme parco che sta morendo, senza acqua, con il caldo torrido degli ultimi anni, un’antica leggenda che parla di tesoro all’interno della natura.

Guardando al futuro, quali progetti letterari hai in cantiere? Hai in mente di esplorare nuovi generi?
A breve sarà pubblicato Tutù in Egitto con la casa editrice La Strada per Babilonia, si tratta del secondo libro con protagonista Tutù e un altro ancora uscirà a Natale. Ho da poco finito di scrivere il seguito de Il segreto del vento- déjà-vu e l’ho inviato a una casa editrice. Incrocio le dita!
Poi sto scrivendo una storia con una mia amica a quattro mani sul tema dei disordini alimentare. Siamo solo all’inizio, ma mi piace molto scrivere in compagnia.

Per quanto riguarda gli altri generi letterari, ho provato a scrivere un pezzo horror, ma poi non ho dormito per tutta la notte. Durante l’estate ho partecipato a un corso di letteratura per l’infanzia, proprio per approfondire questo genere che è…infinito, come lo sono i bambini.

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