Alessio Bendoni, tra palco e sogni: dal liceo al musical, un percorso tra passioni e scenari futuri

Alessio è un attore e performer che ha saputo trasformare la sua passione per il teatro in una carriera artistica variegata e intensa. Dai primi passi mossi quasi per caso sul palcoscenico del liceo, fino a calcare i teatri più importanti d’Italia, il suo percorso è fatto di determinazione, studi approfonditi e il coraggio di seguire il proprio cuore. In questa intervista, Alessio ci racconta delle sue prime esperienze, del legame profondo con il musical e delle sfide che lo hanno portato ad abbracciare un cammino artistico sempre in evoluzione.

a cura di Noemi Aloisi


Benvenuto Alessio, sei un attore e un musical performer, il tuo primo approccio con la recitazione è avvenuto al liceo, quando hai scoperto il teatro. Cosa ricordi di quell’esperienza?
Intanto vi ringrazio per la disponibilità e per il vostro interesse.
Ricordo benissimo il primo giorno, venni praticamente scaraventato in scena. Stavo accompagnando una mia amica a delle prove per un riallestimento di uno spettacolo della compagnia Tuttiateatro -compagnia molto particolare poiché unisce, al fine di creare uno spettacolo integrato, ragazzi del liceo e ragazzi disabili-. La regista mi diede il copione e mi chiese di sostituire un ragazzo. Io, senza neanche capire cosa stesse succedendo, lo feci. Mi ricordo che fu abbastanza traumatico, ma da quel momento qualcosa è scattato dentro di me e piano piano ho sentito crescere l’amore per la scena. Ho debuttato con loro e ho
mosso i primi passi in quell’ambiente prima di intraprendere questo percorso professionalmente. Ritengo di avere avuto davvero tanta fortuna poiché ho trovato delle persone che hanno visto una scintilla e per questo hanno creduto in me molto prima che potessi iniziare a farlo io.

Dopo esserti iscritto a farmacia, hai capito che quella non era la tua strada e dunque hai deciso di iscriverti al DAMS di Roma, dove hai conseguito la laurea. Come è stato il tuo percorso formativo e cosa ti ha lasciato?
Crescendo ho coltivato due passioni: la medicina e le arti performative. Diciamo che tra le due, la prima era più convincente, soprattutto agli occhi degli esterni. Ci ho provato, ma qualcosa non è andata, non credo molto nel caso e quindi… Dopo un anno in cui ho capito che la chimica non sarebbe mai stata il mio mestiere ho preso coraggio e ho ammesso, in primis a me stesso, di volermi buttare in questo
mondo. Mi sono trasferito a Roma per frequentare il DAMS. Ricordo ancora il primo giorno di lezione di Storia della musica del Professor Aversano, a fine lezione avevo gli occhi lucidi perché finalmente stavo studiando qualcosa che mi interessava davvero e che mi parlava. La carriera universitaria è andata fin troppo bene tanto che ho deciso di fare l’audizione e poi quindi di iscrivermi quasi contemporaneamente alla SDM di Milano. Ovviamente ho ridotto la quantità di esami che davo per ogni sessione poiché l’accademia è molto impegnativa e abbastanza totalizzante, ma alla fine ho ottenuto la laurea e il diploma quasi in contemporanea.
Studiare è fondamentale e bisogna sempre mantenersi in allenamento. Cerco sempre di andare a lezione e di approfondire quegli aspetti che riconosco ancora da migliorare (e più si lavora più ne scopriamo). Per questo quest’anno ho frequentato il Corso di Alta Formazione per Performer di Musical Theater alla BSMT di Bologna.

A Milano hai conseguito il diploma presso la SDM (scuola del musical), come ti sei appassionato al Musical?
La passione per il musical nasce appunto negli anni del liceo dove entro a contatto con un po’ di realtà del teatro musicale grazie alle registe che ci sottoponevano vari testi. Da la ho iniziato ad andare a teatro. Uno dei primi che ho visto è stato Peter Pan il musical, mi ha catturato e da quel momento sono rimasto
indissolubilmente legato, non mi stancherò mai di vederlo. Il musical per me è quella forma d’arte assolutamente completa poiché usa tutti i linguaggi possibili per veicolare il proprio messaggio nel corso della narrazione.

Al momento hai già avuto modo di lavorare in diversi spettacoli teatrali, cosa significa per te andare in scena?
Andare in scena è sempre un regalo, qualcosa per cui sono estremamente grato. Ho avuto il piacere di andare in tournée nelle maggiori città italiane con La Leggenda di Belle e la Bestia ed è un’esperienza che mi porto davvero nel cuore, dall’allestimento all’incontro col pubblico. Ho lavorato anche per family show e a prescindere dal titolo penso che ogni storia e ogni lavoro in questo caso abbia qualcosa da insegnarti e che il tuo compito, a mio avviso, è quello di riconoscerlo e farne tesoro.

Oltre che in teatro hai preso parte anche a degli spot tesevisi come ad esempio per Tavernello, In Place, Unieuro, Crai etc…, ti piacerebbe recitare anche sul grande schermo o preferisci il teatro?
Teatro, televisione e cinema sono mondi a sé stanti con linguaggi diversi.
Sicuramente la curiosità c’è. Al momento il mio cuore appartiene a quelle tavole di legno che tanto ci incantano e ci fanno sognare, ma non escludo niente. Sono una persona a cui piace mettersi in gioco e sperimentare. Il primo casting per uno spot l’ho fatto quasi per gioco, non prendendolo seriamente. Oggi però questo rientra completamente nel mio percorso professionale. Stare davanti alla macchina da presa dà vibrazioni e stimoli completamente diversi, ma mi diverto come un bambino in ogni caso. Quindi perché no…prossimamente al cinema!

La musica è un’altra passione?
Uno dei miei primi sogni era quello di fare una tournée mondiale come una pop star! Tutto è iniziato quando ho scoperto, purtroppo in seguito alla sua morte, il Re del Pop Michael Jackson. A seguire le performance assolutamente teatrali di Lady Gaga mi hanno catturato e quindi la musica, insieme alla performance, è diventata naturalmente parte di quello che amo in questo mondo artistico.

Sei nato a Pisa, hai studiato a Roma, Milano e Bologna, attualmente dove ti sei stabilizzato?
Bella domanda. La mia famiglia quasi per gioco ogni autunno mi rivolge la stessa domanda: “Dove abiterai quest’anno?”. Ho vissuto 5 anni a Milano e ho pensato che la mia vita fosse la, poi è arrivata un’ottima occasione lavorativa da Roma, poi il corso a Bologna, ci sono delle realtà con cui collaboro a Verona, ma adesso starò a Napoli fino a Gennaio per un altro progetto. Credo che, almeno per adesso,
la migliore dimora di un performer sia dove il suo cuore può battere liberamente.
Sto cercando di non ancorarmi troppo a un luogo perché non credo sia arrivato il momento di stabilizzarmi in senso stretto. Mi sposto a seconda di quello che sento essere il posto giusto in un determinato periodo. Viaggio moltissimo, ma odio fare le valigie, non credo imparerò mai.

Come vivi l’impatto con il pubblico?
Il pubblico è il motivo per cui andiamo in scena. La routine alle volte può farti perdere un attimo il focus, ma l’incontro con il pubblico, il suo calore (o la sua freddezza!) ti scuote sempre e ti fa tornare presente a te stesso. Dobbiamo cercare sempre di trasmettere qualcosa di vero e di buono al di la della stanchezza che a volte risulta esserci fisiologicamente. Ecco, penso proprio che il pubblico sia una benzina incredibilmente potente che ci permette di continuare nonostante le difficoltà oggettive che incontriamo in questo settore.

Ci sono dei progetti ai quali stai lavorando che ci vuoi anticipare?
Al momento mi trovo a Napoli per un progetto artistico in collaborazione con Complesso La Fenice e rimarrò qua per il periodo di Natale, ma si stanno smuovendo delle cose… incrociamo le dita! Da Gennaio tornerò su Roma dove rimarrò per un po’ prima di ripartire in stagione, anche questa, dopo 8 anni, è ormai parte integrante del mio percorso professionale.

Il tuo lavoro ti permette di viaggiare molto, c’è un posto dove sogni di esibirti un domani?
Ovviamente ci sono tantissimi obiettivi che voglio raggiungere nella mia carriera, sto creando una sorta di libro in cui annoverare i traguardi raggiunti e quelli ancora da raggiungere.
Il mio sogno più grande era quello di esibirmi al Teatro Brancaccio di Roma ed è stato coronato a maggio scorso, ora puntiamo al Teatro Sistina.

Grazie per il tuo tempo.
Grazie a voi!

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