Andrea Salvatori: tra musica, palcoscenico e emozioni

Andrea Salvatori, cantautore e interprete dal grande carisma, ci racconta il suo affascinante percorso nel mondo della musica, iniziato all’età di 10 anni con la chitarra e cresciuto attraverso una serie di esperienze uniche, dal karaoke ai concorsi, passando per la televisione e i palchi prestigiosi. Tra emozioni quotidiane e riflessioni profonde, Salvatori ci svela il cuore della sua musica, il suo ultimo album “Io sono così” e il desiderio mai sopito di salire sul palco dell’Ariston. Un viaggio ricco di passione, impegno e sogni ancora da realizzare.

a cura di Noemi Aloisi


Benvenuto Andrea, tra le tue passioni c’è la musica, quando hai mosso i primi passi in questo mondo?
Innanzitutto, vorrei ringraziarvi per l’opportunità di farmi conoscere nella vostra Vetrina, ne sono davvero onorato.

Ho iniziato a suonare la chitarra a 10 anni, grazie a un corso presso le Suore. Fu proprio una di loro a dirmi: “Lo sai che hai una bella voce? Perché non provi a suonare e cantare?”. Da quel momento non mi sono più fermato. Alle scuole medie, ho avuto un insegnante di musica che suonava la chitarra, e sono stato l’unico allievo di quell’anno a sostenere un esame suonando e cantando una canzone.

Durante le superiori, il mio insegnante di italiano era anche un regista teatrale, e così ho iniziato a seguire corsi di respirazione con il diaframma e improvvisazione teatrale. Dopo l’autogestione, sono diventato il responsabile del corso di chitarra, il più seguito dell’istituto: ero al centro, a suonare, e un’intera aula gremita cantava ogni giorno. Da lì a poco sono diventato il cantante dell’Istituto, partecipando a esibizioni nelle scuole e nelle piazze di Roma e provincia. Mi sono diplomato con il massimo dei voti, 60/60.

Nel 1998 ho vinto un concorso di karaoke a Roma, che mi ha portato alla finale di Milano. In palio c’era Sanremo Giovani 1998: sono arrivato tra i primi 30 in Rai, ma non ho superato la selezione per i 14 finalisti. Da lì, è iniziato il mio percorso discografico con il primo album.

Nel 1999, durante il servizio di leva, dovevo guidare i camion dell’esercito e avevo richiesto il trasferimento a Torino per seguire la mia Juventus. Tuttavia, quando il comandante del 80° Reggimento di Cassino ha scoperto la mia passione per la musica, mi ha tolto l’incarico di autista, bloccato il trasferimento e affidato la gestione della Sala Musica (mai utilizzata e completamente attrezzata). Il mio compito era formare una band in caserma e organizzare concerti mensili, proprio come in un film con Gianni Morandi!
Sempre nel 1999, ho scritto e cantato l’inno per città, Tivoli, guadagnandomi il soprannome di “Venditti Tiburtino”. Dopo il congedo, ho partecipato a un provino per il programma “Momenti di Gloria” su Canale 5, dove sono stato selezionato per una puntata in cui imitavo Pupo. Il giorno dopo, ho ricevuto una telefonata dallo stesso Enzo Ghinazzi (Pupo), che mi ha fatto i complimenti e mi ha invitato a duettare in piazza qualche mese dopo, vicino a Tivoli.

Ho anche partecipato ai casting della prima edizione di “Amici di Maria De Filippi“, venendo selezionato dal M° Beppe Vessicchio. Tuttavia, la produzione mi ha bloccato a causa di una mia precedente esperienza televisiva con Mike Bongiorno: dovevo risultare sconosciuto.

Nel 2006, Pupo mi ha chiamato di nuovo per invitarmi a duettare su Rai1, nel programma “I Raccomandati”, in una puntata dedicata alla Fortuna.

Quali strumenti musicali suoni ?
Suono la chitarra dall’età di 10 anni e l’ho sempre usata come strumento per accompagnarmi mentre canto. Non mi è mai interessato esibirla come solista, preferendo utilizzarla esclusivamente come accompagnamento, sia per le cover che per i miei brani.

Sei un cantautore, da cosa ti lasci ispirare quando scrivi un brano?
Sono un cantautore melodico (non neo…) e mi lascio ispirare dalle emozioni che vivo quotidianamente, che siano esperienze personali o racconti significativi di amici. Non mi ritrovo nelle parole dei nuovi artisti emergenti, anche se di successo, e raramente uso espressioni volgari nei miei testi. Per me, le emozioni sono centrali, e il mio obiettivo è trasmetterle ogni volta che canto.

“Io sono così” è il tuo ultimo album presentato a fine ottobre, parlaci di questo progetto musicale.
Il mio album “Io sono così” è una vera e propria scommessa con me stesso, un progetto autoprodotto che ho portato avanti senza il supporto di etichette, sponsor o promozioni radiofoniche e televisive. Posso garantire che non è stato facile, ma è il frutto del mio percorso artistico. Si compone di dodici brani inediti, in cui, come già detto, racconto le mie emozioni, riflessioni, stati d’animo e le esperienze, sia belle che difficili, che ho vissuto.

Il periodo del Covid ha rappresentato una svolta per me. Dopo aver partecipato a tanti concorsi in tutta Italia e ricevuto premi, riconoscimenti e targhe, avevo deciso di abbandonare il cantautorato. Ero stanco delle illusioni e delle persone poco sincere incontrate lungo il mio percorso artistico. Poi, quasi per caso, è nato il brano “Un giorno potrò raccontarti”, che ho scritto di getto, ispirato dai giorni trascorsi in casa durante il lockdown. Ricordo il momento in cui, insieme a mia figlia di soli quattro anni, abbiamo disegnato un arcobaleno su un lenzuolo: lei è stata la mia musa. Quel brano fotografa quei giorni, le notizie drammatiche in TV e l’atmosfera che ci circondava. Sono stato il primo cantautore a depositare un brano dedicato al Covid, il 28 marzo 2020.

Un altro brano significativo è “Inseguendo”, che racconta di un mio concorso canoro ad Ancona, un’esperienza intensa tra neve, gallerie e la strada percorsa per arrivare lì. La giuria includeva Mogol, e sebbene fossi considerato il favorito per la vittoria, non salii sul podio. Mogol stesso mi prese da parte e mi disse: “Tu dovevi vincere!”. Un’altra canzone dell’album è “Dammi il tempo”, che riflette sulle distrazioni pericolose come le challenge e i TikTok fatti alla guida, a caccia di un “like”, e le troppe vite spezzate a causa di questo.

Infine, c’è “Questa è la mia vita”, dove, nel ritornello, canto “Io sono così”, esprimendo tutto il mio orgoglio per il percorso artistico che ho intrapreso, la passione che mi muove e il mio stile di vita, interamente dedicato alla musica, alle serate, e a regalare sorrisi a chi mi ascolta.

Di che genere o generi definiresti la tua musica?
Il mio genere musicale è un mix di pop melodico e rock, influenzato profondamente dalle mie radici musicali. Sono cresciuto ascoltando artisti come Vasco Rossi, e nei miei arrangiamenti la chitarra ha sempre un ruolo predominante. La mia ispirazione viene da grandi nomi della musica italiana: De Gregori, Venditti, Baglioni, Renato Zero, Ligabue, Grignani, Litfiba… Artisti che hanno segnato un’epoca e che cerco, con umiltà, di seguire e magari ritagliarmi un piccolo spazio accanto a loro.

 Ci sono altri artisti che collaborano con te ai tuoi brani?
In passato ho avuto diverse collaborazioni con autori e compositori, ma per questo progetto ho scelto di lavorare in maniera più autonoma. Ho avuto la fortuna di incontrare il M° Corrado Corradino, che è riuscito a creare arrangiamenti perfetti per i miei brani, cucendoli letteralmente su misura. Durante una splendida chiacchierata con Paolo Audino, autore del brano “Brivido Felino”, ho avuto il piacere di conoscere il M° Massimiliano Minoia, arrangiatore di molti brani di Renato Zero. Lui ha curato l’arrangiamento di uno dei miei pezzi, “Stella Luminosa”, che ho presentato a Sanremo 2021, purtroppo non selezionato perché non in linea con la tendenza “trap” di quel periodo, in un’edizione senza pubblico.

Nella vita hai svolto altre attività come quella di interprete e animatore, cosa ti hanno lasciato queste esperienze?
Ogni mia serata mi regala enormi soddisfazioni e un’incredibile carica di energia positiva. A fine esibizione, qualunque essa sia, provo una sensazione di adrenalina che mi riempie dentro. Mi sento grato e non posso fare a meno di ringraziare “Quel Signore che mi ha voluto così” (citando una frase del mio brano “Questa è la mia vita”).

Nel mio percorso artistico ho dedicato molto tempo allo studio dell’interpretazione, cercando di comprendere il vero significato delle parole di un cantante, specialmente quando eseguo cover. Mi emoziono profondamente e desidero trasmettere queste emozioni a chi mi ascolta. È proprio per questo che, negli ultimi anni, faccio fatica a interpretare le nuove hit: le trovo prive di emozioni, vuote.

Se molto attivo su Roma, in particolare da circa sette anni sei presente negli eventi VIP della Capitale. Cosa significa per te questo traguardo e che rapporto hai con Roma?
Dopo 25 anni di locali e sacrifici, ho avuto l’opportunità di partecipare al mio primo evento VIP. Ero emozionatissimo e non sapevo bene come gestire tutte quelle sensazioni o come condurre la serata. Mi trovavo di fronte a personaggi che avevo visto solo in TV o sui giornali, e l’ansia era tanta. Poi, durante la serata, qualcuno mi ha dato un consiglio prezioso: “Fai semplicemente come sai fare tu. Se ti hanno scelto, vuol dire che sei all’altezza. Non preoccuparti di chi hai di fronte.”

Era il compleanno di Maria Monsè, e quella sera ho presentato personaggi come Valeria Marini, Emanuela Tittocchia, Francesca Alotta (con cui ho anche duettato “Non Amarmi”), Giucas Casella, Alex Belli, e tanti altri ospiti famosi. È stata un’esperienza unica, che mi ha dato fiducia nelle mie capacità.

Fino a Maggio 2025, sarai impegnato con la direzione musicale nella trasmissione televisiva VIZI CAPITALE condotta da Morena Rosini. Come ti trovi in questo contesto?
Devo ringraziare Morena Rosini, cantante dei Milk and Coffee, per avermi affidato questo ruolo così prestigioso. L’ho conosciuta per caso durante una serata VIP, e credo di averla colpita per il mio comportamento educato e mai invadente. A un certo punto le ho chiesto se avesse voglia di cantare, e lei, con un sorriso, mi ha risposto: “Hai dei bei modi, canto solo perché me lo stai chiedendo tu con molta educazione.” Alla fine della serata, mi ha chiesto di lasciarle un recapito perché voleva propormi un programma televisivo.

Così è nato il mio coinvolgimento in “VIZI CAPITALE”, che oggi sento come una seconda casa. Sono il responsabile musicale del programma, dove canto e, insieme a Morena, seleziono aspiranti artisti per l’Angolo del Talento. Ogni mercoledì su LAZIO TV vado in diretta, e ho l’opportunità di parlare con tantissimi ospiti, come Pippo Franco, Maria Teresa Ruta, Lele Mora, Ivano dei Cugini di Campagna, oltre a attori, produttori discografici, autori e registi. Ancora oggi, ogni volta, mi fa un certo effetto!

Ci sono dei progetti a cui stai lavorando in questo momento che ci vuoi anticipare?

  • Da poco ho pubblicato un duetto in Italiano e Spagnolo con Muriel, cantante perugina e una voce sorprendente, è una Bachata Sensual dal titolo “UN DIA PODRE’ CONTARTE” che inizia pian piano a prendere piede nella sale e nelle scuole di latino americano in Italia, con la speranza di arrivare anche nei paesi latino americani.
  • Sono stato contattato, dopo la pubblicazione del mio Album, per una collaborazione per interpretare due inediti di un autore di Milano.
  • Ho nel cassetto un duetto perfetto per il “Festival di Sanremo”, ma come anticipato prima non è semplice questo mondo, potrei anche risultare solo come autore e farlo cantare ad una coppia famosa, ma il mio sogno a 47 anni è salire prima o poi sul palco del Teatro Ariston e duettare con una voce femminile veterana del Festival di Sanremo il mio brano. (non ha scadenza!!)  Chissà se “che intervista” mi porti fortuna e mi aiuta a trovarla?    
  • Riconferma artistica per Vizi Capitale Stagione 2025/2026
  • Mi hanno chiesto di scrivere un inedito per inserirlo in una colonna sonora di un Film.. io scrivo con la mano destra e incrocio le dita con quella sinistra.

Grazie di cuore per questo Spazio.
Grazie a te Andrea e speriamo allora di portarti fortuna per la realizzazione del tuo sogno

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