Nata a Senigallia e residente a Pesaro, è un’autrice che ha saputo unire la sua passione per i viaggi e la scrittura. Dopo un passato lavorativo variegato, che l’ha vista ricoprire ruoli come assistente turistica e guida, ha esordito nel mondo letterario con successo. Con il suo secondo romanzo, “Saluti da Rodi”, Anita racconta la storia di Silvia, una giovane insegnante di lettere che, tra avventure e colpi di scena, affronta un viaggio di scoperta e rinascita personale sull’isola greca di Rodi. In questa intervista, l’autrice condivide il processo creativo dietro il libro, le sfide affrontate e le ispirazioni che l’hanno guidata nella costruzione di una trama ricca di emozioni e sorprese.


Benvenuta Anita, ci racconti com’è nata l’idea di scrivere “Saluti da Rodi”? Ci sono esperienze personali o ispirazioni particolari dietro questa storia?
Salve a tutti e grazie per l’accoglienza. L’idea è nata dalla curiosità che ho sempre avuto per le soffitte abitate da oggetti impolverati. Dalle soffitte dei romanzi escono magie o passe-partout per fare viaggi nel tempo. Silvia, la protagonista, inizia così la sua storia, facendo un incontro interessante e decisivo a seguito di ciò che trova in un vaso, che da una soffitta rotola giù per le scale e si rompe.

Il romanzo esplora temi come la gelosia, il confronto tra diverse classi sociali e la scoperta di sé. Quali messaggi hai voluto trasmettere attraverso la storia di Silvia?
La gelosia distoglie l’attenzione da tutto ciò che è importante, annienta la lucidità. Le pagine in cui la gelosia è presente sono comunque ironiche, l’ironia è una mia fedele compagna di viaggio. Per le altre tematiche, Silvia sta per entrare di diritto in un mondo che le appare ancora lontano, ma è quello che ha dentro e che deve tirar fuori il luogo più distante da lei. Ho voluto parlare di coraggio, che manca alla protagonista, una condizione necessaria per vivere.

La protagonista, Silvia, vive diverse avventure durante il suo viaggio a Rodi. Come hai scelto di ambientare il romanzo su quest’isola e cosa rappresenta Rodi nel contesto della narrazione?
Ho visitato Rodi anni fa e mi ha subito rapita. È grande, è la seconda isola più estesa della Grecia, ha un cuore verde e, sopra ogni cosa, è bagnata da due mari, Egeo e Mediterraneo, che si comportano in maniera totalmente opposta. Quando uno è agitato, tanto da favorire gli sport acquatici e scoraggiare i bagnanti, l’altro è pacifico. Lo fanno a stagioni alternate, questa dualità mi ha molto colpito. Quindi a Silvia accade la stessa cosa, Rodi le è ostile, Rodi è ospitale. Questo è vero, ma è in prevalenza dentro di sé che succedono le cose, poi quando si traducono in azioni, i risultati sono sorprendenti.

Ci sono delle sfide particolari che hai affrontato nella scrittura di questo libro, considerando la trama complessa e la varietà dei personaggi?
Ogni romanzo è un’avventura. Per quanto si possa strutturare, perché non crolli dopo un certo numero di pagine, per quanto si caratterizzino i personaggi, perché siano funzionali alla storia e al percorso del protagonista, e sto parlando di questo libro, scriverlo è stata una vera avventura. E durante la stesura spesso sparivo dal mondo.

Nella tua carriera hai avuto esperienze professionali molto diverse, dalla guida turistica all’addetta alle informazioni. Come queste esperienze hanno influenzato il tuo approccio alla scrittura?
Organizzo da me le mie vacanze e se sono già pronte all’uso, mi preparo alla scoperta prima di partire. Ho un buon orecchio per le lingue, capto segnali con facilità. La curiosità che non si spegne è la mia spinta per inventare storie. Poi non tutte diventano romanzi.

Silvia incontra una serie di personaggi intriganti durante il suo viaggio. Come costruisci i tuoi personaggi e come riesci a dare loro una voce autentica e realistica?
Il punto di vista è quello di Silvia, che non è mai assente dalle pagine. Non è una narrazione in prima persona, ma tutto passa attraverso di lei. Mi sono calata nella protagonista perché il resto prendesse vita. Dare voce ai vari personaggi è la sfida più grande.

Nel romanzo, il passato e il presente si intrecciano in modo significativo. Come hai gestito il bilanciamento tra le due linee temporali e il peso emotivo delle storie intrecciate?
Il passato le giunge filtrato dai ricordi di uno dei personaggi, è qualcosa di attraente e irreversibile. Nonostante non abbia niente da spartire con questi ricordi, Silvia trova che ci siano diversi punti di contatto con la sua condizione. I consigli che riceve e quella vicenda personale le risuonano sull’isola, non l’abbandonano. Tra Silvia e questo personaggio si crea un legame speciale fin dal primo incontro.

“Saluti da Rodi” è il tuo secondo romanzo. In che modo senti di essere cresciuta come scrittrice rispetto alla tua prima opera? Quali differenze hai notato nel tuo processo creativo?
Nel primo romanzo ho dato voce ai due protagonisti, li ho fatti parlare a capitoli alternati. Dovevano sfogarsi, dire la loro a proposito di come stavano le cose, dimenticandosi di discuterne insieme. Mi sono divertita a dipingere i loro mondi sconosciuti non solo all’altro, ma persino a loro stessi. In questo secondo libro, il lavoro è stato più complesso, ho dovuto fare un progetto, portare in scena diversi attori, far brillare la protagonista e l’intero suo complesso interiore. Silvia doveva partire per una conquista, l’affermazione di sé, sapevo che non sarebbe stata una passeggiata.

La protagonista, Silvia, trova il coraggio di affrontare le proprie paure e prendere il controllo della sua vita. C’è un consiglio che daresti ai tuoi lettori su come superare le proprie insicurezze?
Lo dico da pavida coraggiosa, da introversa: ero come lei alla sua età, forse lo sono ancora, ma ho preso consapevolezza dei miei limiti e non me ne vergogno più, anzi, me ne vanto. Consiglio ai miei lettori di scoprire chi sono e usare le proprie insicurezze a loro vantaggio. Come fa Silvia, pure se pasticcia un po’.

Guardando al futuro, hai già in mente nuovi progetti letterari? Quali storie vorresti raccontare e cosa possiamo aspettarci dalle tue prossime pubblicazioni?
Ho un romanzo nel cassetto elettronico, ma per ora dorme lì. Mi sono appassionata al genere cozy mistery, il giallo divertente, quindi aspettatevi di tornare indietro nel tempo, stavolta per davvero, nel paesino dove abitavo, in compagnia di due amiche che più diverse non potrebbero essere e che… ma questa è un’altra storia.

SALUTI DA RODI è su tutti i canali di vendita di libri online, sito di PAV Edizioni compreso, ed in libreria. Buona lettura. Ciao.

Grazie Anita per la tua interessante intervista. Continua a seguirci

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