Con “bluecritics” ci guida in un viaggio senza tempo alla scoperta dei libri
Anna Carla da sempre appassionata di materie umanistiche, è laureata in Lettere moderne e Filologia Moderna. Attualmente insegna e ha sempre un libro nuovo da leggere, oltre alla lettura, che considera un rifugio sicuro, fa sport e le piacciono la musica e la fotografia. Con bluecritic, la sua pagina Instagram è riuscita ad attirare l’attenzione di diversi seguaci che formano una vera e propria comunity affezionata.
a cura di Noemi Aloi
Benvenuta Anna Carla, iniziamo parlando di lettura, hai definito il libro “un rifugio durante gli anni del liceo”, consideri ancora la lettura un rifugio?
Assolutamente sì. È il momento della giornata che preferisco, mette in pausa le piccole preoccupazioni quotidiane. Sarò sempre in debito con i libri (uno in particolare) per avermi aiutato a superare un momento molto difficile e per avermi fatto ritrovare il centro. Leggere significa per me sollievo, gioia, forza.
Qual è stato il libro da cui è iniziato tutto, il primo che ricordi di aver davvero apprezzato?
Durante il liceo ricordo di aver acquistato “Invisible monsters” di Palahniuk. Ho sentito un bisogno forte di appuntare sulle pagine le mie sensazioni, quello che non mi convinceva e quello che mi scuoteva. Da quel momento ho cercato a tutti i costi scrittori contemporanei fuoriclasse e allo stesso tempo ho iniziato a nutrirmi di classici.
Appassionata da sempre di materie umanistiche, attualmente sei docente, quello dell’insegnante è un ruolo cruciale nella vita dei suoi studenti. Purtroppo, tanti insegnanti non fanno bene il loro lavoro, e causano non solo lacune culturali, ma anche problemi psicologici. Cosa ti piace del tuo lavoro, che approccio usi con gli studenti e cosa ti ha spinta a intraprendere questo percorso?
I ragazzi necessitano sicuramente di una buona preparazione, ma ancor più di una stabilità emotiva. Percepiscono la stima dell’insegnante e riconoscono gli ammonimenti fatti nel loro interesse. Hanno bisogno di regole e di autorevolezza – non di autorità. Credo che ogni insegnante dovrebbe lavorare qualche anno nel sostegno e imparare a osservare gli studenti da vicino, a capire le loro necessità.
Hai fatto l’insegnante di sostegno, attualmente stai continuando in questa direzione?
Sì, sono attualmente insegnante di sostegno. Certo, parlare ai ragazzi della mia disciplina del cuore deve essere bellissimo, ma per ora sono molto felice.
Oltre alla passione per i libri ce ne sono molte altre, come ad esempio lo sport, che pratichi quasi da sempre. Da due anni inoltre hai ripreso a giocare a tennis, e lo pratichi a livello agonistico in quarta categoria. Come è nata questa passione, hai mai pensato di puntare tutto sullo sport?
Non ci ho mai pensato: non avrei le capacità necessarie e comunque ho sempre considerato lo sport secondario rispetto allo studio – eppure imprescindibile.
Per un periodo hai preso lezioni di basso elettrico, hai mai fatto parte di una band?
Sì, durante gli anni del liceo suonavo con mia sorella e due cari amici, ci sembrava di essere in un film, è stato bellissimo.
Oggi come oggi è possibile anche leggere con il supporto della tecnologia, come ad esempio gli audiolibri, che ne pensi? Leggi mai in questo modo per tagliare i tempi?
Non ho mai ascoltato audiolibri, per me il rapporto con la carta è insostituibile. Però devo dire che ultimamente li sto valutando, renderebbero i lavori domestici molto più interessanti.
Su Instagram molte persone seguono la tua pagina @bluecritics, lì condividi le tue letture, fai delle brevi recensioni e dai qualche consiglio. Il profilo è estremamente curato, ti occupi tu di gestirlo? La fotografia è un altro hobby?
Grazie davvero. Certo, mi occupo di tutti i contenuti. Mi piace abbinare i colori, trovare la luce giusta, trasmettere uno stato d’animo attraverso foto e video.
Hai letto tantissimi libri e ti piacciono le materie umanistiche, hai mai pensato di pubblicare un libro tuo?
Ogni tanto ci penso, ma probabilmente non sarei mai soddisfatta del risultato, sarei molto esigente. Ma in futuro chissà…
Ti piacerebbe un giorno insegnare anche all’Università?
L’università è un ambiente di lavoro che non mi attira. Perderei il contatto con i ragazzi e la passione per la disciplina, forse, diventerebbe una costrizione. Al momento sento di avere il meglio dei due ambiti – libri ed insegnamento – e mi sento molto fortunata.
Grazie Anna e complimenti per la tua passione ed il tuo lavoro!
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