Dietro ogni pagina scritta, ogni verso sussurrato, ogni parola donata agli altri, si cela il viaggio intenso di una donna che ha fatto della scrittura e dell’insegnamento un atto d’amore e resistenza. Con una voce limpida e profonda, l’autrice ci accompagna tra i banchi di scuola dove ha seminato conoscenza e speranza, nei versi delle sue poesie dove affronta il dolore e la rinascita, e nelle pagine di romanzi che squarciano il silenzio dell’abuso per trasformarlo in consapevolezza e libertà. Tra abissi interiori e conquiste quotidiane, la sua storia è un invito a non smettere mai di credere nella bellezza della vita, anche quando tutto sembra spegnersi.
Intervista a cura di Noemi Aloisi
Introduzione a cura della redazione
Benvenuta su Che! Intervista, Annamaria! Sognare è importante, tu hai realizzato il tuo sogno di diventare insegnante. da cosa deriva questa passione?
Credo che la mia passione per l’insegnamento sia nata dallo stesso fuoco che avrebbe alimentato la mia scrittura: un desiderio instancabile di accendere le luci nelle coscienze. Cresciuta tra libri e silenzi carichi di senso, ho trovato nelle parole non solo rifugio, ma un ponte verso l’altro. L’insegnamento per me era un atto poetico: ogni lezione un verso che veniva scritto nell’animo dello studente. La mia passione letteraria si trasformava in ascolto, in empatia, in dialogo autentico con i ragazzi. Come educatrice non impartivo lezioni, ma seminavo domande. E lì, nel fertile terreno del dubbio, cercavo di far fiorire la conoscenza.
Per anni hai sei stata insegnante alla scuola primaria di primo grado, che materia insegnavi e cosa speri di aver lasciato ai tuoi ragazzi?
Ai miei ragazzi, più che regole grammaticali, ho seminato parole come chiavi per aprire il mondo. Ho trasmesso l’arte di ascoltare il silenzio tra le righe e la gioia di trovare sé stessi in un verso. ho insegnato che ogni errore è un trampolino, non una caduta. Nelle storie lette insieme, spero abbiano trovato specchi e finestre. Ho dato valore al dubbio, al pensiero critico, al coraggio di dire<non so>.Le risate in classe erano grammatica del cuore. Ho cercato di fare amare la lingua come si ama una casa: accogliente, viva, piena di echi. A chi sognava in piccolo, ho prestato parole grandi. E in ogni tema, anche il più semplice , ho letto il battito di giovani anime in crescita.
La scrittura è un’altra attività che hai sempre portato avanti, che tematiche affronti nei tuoi scritti.
Nelle mie tematiche cerco di intrecciare una trama di emozioni profonde, esplorando temi universali con la mia sensibilità. Cerco, nei miei versi, di svelare la vita come un viaggio di metamorfosi dove la perdita e il turbamento sono compagni di strada, ma anche la speranza e la rinascita trovano spazio. Affronto la condizione femminile, evidenziando le sfide e le sofferenze che le donne affrontano, spesso in silenzio, nella società. la mia scrittura penso sia un atto di coraggio prima verso me stessa, un invito per gli altri a guardare oltre le apparenze e a riconoscere la forza che risiede nell’animo umano. Credo che il mio stile si fonda tra il lirismo ed il realismo che guida attraverso un giardino di emozioni dove ogni parola è un seme che germoglia in riflessioni e consapevolezza. Le mie opere sono come un abbraccio per chi cerca di comprendere sé stesso ed il mondo che lo circonda, un invito a non arrendersi mai alla bellezza della vita.
Attraverso la poesia tiri fuori le tue emozioni, vuoi parlarci di qualche testo particolarmente significativo?
Nella mia ultima silloge ABYSSUM, ED. IL CUSCINO DI STELLE, cerco di condurre il lettore in un viaggio profondo nell’animo umano, esplorando la profondità dell’esistenza e le sue sfumature più oscure. Il termine ” ABYSSUM”, che richiama l’idea di abisso, simboleggia quel luogo interiore dove risiedono le paure, i dolori e le incertezze. Attraverso la poesia, invito il lettore a confrontarsi con questi abissi, ma a riconoscerli come parte integrante del nostro essere. Il messaggio che emerge sembra chiaro: solo affrontando le proprie ombre si può giungere alla luce. In un mondo che spesso tende a nascondere le difficoltà, ABYSSUM ci esorta a guardare in faccia alla realtà, a non fuggire dalle nostre emozioni più profonde. la poesia diventa così uno strumento di liberazione, un mezzo per dare voce a ciò che spesso rimane inascoltato. In questo abisso, però, non c’è disperazione, ma una ricerca di senso, una speranza che, pur tra le difficoltà della vita possa emergere. Cerco sempre di affrontare con sensibilità e profondità le riflessioni sulla condizione umana, invitando sempre ad esplorare le proprie profondità per scoprire la propria autenticità.
Sei stata vittima di violenza domestica ed hai affrontato dei periodi bui, che consiglio daresti a chi sta affrontando una situazione del genere?
Ho vissuto sulla mia pelle la violenza domestica, attraverso il mio romanzo” L’ECO DEL SILENZIO” cerco di offrire alle donne che affrontano simili tormenti, un messaggio di speranza e di rinascita. Nel mio tormentato cammino ho imparato a riconoscere la forza che si cela nei momenti più oscuri. Il mio consiglio è chiaro: non arrendersi mai, perché anche nel silenzio più profondo si può trovare la forza per rialzarsi. La mia esperienza testimonia che, pur tra le ferite più profonde, è possibile riscoprire la bellezza della vita e la propria dignità. Attraverso le mie opere ho cercato di dimostrare che è possibile trasformare il dolore in una risorsa per sé e per gli altri. il mio è un invito a non nascondere il dolore, ma a viverlo come parte di un percorso di crescita e liberazione. Per chi sta vivendo una situazione di violenza, bisogna cercare aiuto, parlare, non restare sole: la luce può tornare a brillare anche dopo le tenebre più fitte.” C’è sempre il sole oltre le nuvole”, la speranza è il primo passo verso la libertà.
Hai dovuto lottare con la depressione, sei riuscita a trovare un equilibrio?
Ho attraversato lunghi periodi difficili. A volte situazioni quasi surreali, misteriose o divine, non so, aprono percorsi insperati che non avresti mai considerato. Così di colpo, mi sono ritrovata catapultata nello sport, proprio io che non avevo mai calzato scarpette da ginnastica. incredibilmente la corsa mi ha offerto un contesto di riapproprio del mio corpo, della mia forza fisica e della mia mente, un luogo dove la fatica diventa metafora di crescita. Come una farfalla che emerge dal suo bozzolo, sono riuscita ad affrontare le mie ombre, accettarle e trasformarle in luce. La mia scrittura, ricca di lirismo e introspezione, è stata il fulcro di un percorso di consapevolezza che ha saputo mescolare il dolore con la speranza, creando un equilibrio fragile, ma potente. In questo viaggio, la scrittura e lo sport sono stati i miei alleati, mi hanno permesso di riscrivere la mia storia e di rinascere dalle mie ceneri.
Quando si affrontano momenti del genere è consigliato un percorso di psicoterapia, vuoi parlaci di questa esperienza?
Ho affrontato depressione, anoressia con ricovero, agorafobia con determinazione, scegliendo anche di intraprendere, oltre lo sport e la scrittura, un percorso di psicoterapia che mi ha permesso di esplorare e comprendere le radici del mio malessere. Questo cammino terapeutico mi ha offerto uno spazio sicuro in cui esprimere le mie emozioni più intime, affrontare i traumi passati e sviluppare strategie per gestire l’ansia e la solitudine. La psicoterapia mi ha fornito gli strumenti necessari per riconoscere i miei schemi di pensiero disfunzionali e sostituirli con modalità più adattive, favorendo così un processo di guarigione interiore pur sapendo che certe cicatrici, con un niente, tornano a sanguinare. In parallelo, la scrittura è diventata una forma di auto-espressione e riflessione, contribuendo al mio benessere psicologico e alla mia crescita personale. Attraverso le mie opere, ho condiviso il mio viaggio emotivo, offrendo anche agli altri uno spunto di speranza e di rinascita.
Che rapporto hai con la spiritualità?
La spiritualità per me significa cammino di introspezione e trasformazione. Nella mia silloge” IL GIARDINO DELL’ANIMA” descrivo un viaggio interiore fatto di ricordi, emozioni e di desiderio di rinascita. La mia poesia si configura come un percorso catartico, dove il dolore si trasforma in luce e il silenzio in consapevolezza, invita il lettore a riflettere sulla propria esistenza e a cercare significati più profondi. La spiritualità per me non è legata a dogmi religiosi, ma è un’esperienza personale di connessione con me stessa e l’universo. La mia scrittura diventa così un atto di cura e di ricerca di equilibrio interiore .
Abbiamo parlato della passione che hai per la scrittura? Vuoi parlarci del tuo libro?
La mia nuova silloge “ABYSSUM” edita da ” IL CUSCINO DI STELLE”, uscita proprio in questi giorni e ufficializzata durante un importante evento a Marina di Camerota, apre un ampio ventaglio di percorsi interiori. Cerco di prendere per mano il lettore accompagnandolo in un intenso viaggio alla scoperta della sua intimità ed emotività. Tanti i temi toccati, frutti colti dall’albero della vita e dell’esperienza che solo chi ha conosciuto un percorso doloroso e difficile riesce a cogliere con sensibilità. sono ricordi cullati e spolverati, a costo anche di versare qualche lacrima. Saranno lacrime belle.
Al momento sei al lavoro con dei nuovi progetti che ci vuoi anticipare?
La mia mano non si ferma mai. È il mio modo di sentirmi viva. intanto è in produzione il mio nuovo libro” IN UN SOFFIO D’ AMORE”, poi una raccolta di racconti e sto lavorando ad una nuova silloge , risultato del Primo Premio del “CLUB DEGLI AUTORI” di Melegnano (MI) che mi ha regalato una pubblicazione.
Grazie Annamaria per la tua testimonianza e complimenti per tutto!
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