Cresciuta in una famiglia di musicisti, Annastella Gibboni ha iniziato il suo percorso con il violino a soli quattro anni, trasformando la musica in una parte essenziale della sua esistenza. Diplomata con lode al Conservatorio e vincitrice di prestigiosi concorsi, tra cui il Premio Scimone, si divide tra il palcoscenico e l’insegnamento, trasmettendo la sua passione ai giovani talenti. In questa intervista, ci racconta il suo legame profondo con il violino, l’importanza della formazione e i suoi progetti futuri, tra sfide artistiche e nuove ambizioni.
Intervista a cura di Noemi Aloisi
Introduzione a cura di Che! Intervista
Benvenuta su Che! Intervista, Annastella! La musica ti accompagna da sempre, infatti inizi a suonare il violino a soli quattro anni, insieme a tuo papà. Cosa rappresenta per te la musica?
La musica per me é Vita. La mia giornata é “cucita” intorno alla Musica e allo studio del Violino. É un qualcosa che mi fa stare bene ,non riesco ad immaginare un solo giorno senza di essa.
Hai conseguito il diploma al conservatorio in Violino ottenendo un 10 e Lode con Menzione. Cosa ti hanno lasciato gli anni della formazione?
Gli anni di formazione al conservatorio li penso sempre con molto Affetto, ero piccola ed ho un bel ricordo di quel periodo lì Fatto di tanto tanto studio. Ho un bel ricordo del mio maestro Maurizio Aiello, che ci ha lasciati troppo presto.. é stato un punto di riferimento per me ed ancora oggi lo penso sempre!
Hai vinto diversi premi. Uno in particolare di cui sei più orgogliosa o che ti ha sorpreso?
Il concorso di cui vado fiera é il Premio Scimone vinto nel 2023. Mi sono confrontata con Violinisti di altissimo livello, con una giuria composta da musicisti di fama internazionale ed averlo vinto mi ha dato la possibilità di esibirmi come solista con I Solisti Veneti.. emozione indescrivibile.
In più a Maggio e Settembre 2024 ho vinto due concorsi a cattedra per l’insegnamento in conservatorio .. concorsi difficilissimi dove non bastava essere soltanto una brava violinista, ma c’era bisogno anche di dimostrare di sapere insegnare il violino, che non è così scontato..
Come violinista suoni solo musica classica o ti capita di avvicinarti anche ad altri generi musicali.
Partiamo dal presupposto che penso che la musica sia bella tutta. Ovviamente sono violinista classica quindi prediligo più compositori classici, romantici e contemporanei con la musica del ‘900 ..
In alcune occasioni ti sei esibita con tua sorella gemella. Come significa per te avere una sorella gemella e come vi trovate a lavorare insieme?
Avere una sorella gemella é come avere sempre una migliore amica che vive con te, che studia con te, che frequenta gli stessi posti e le stesse persone che frequenti tu. Essendo entrambe violiniste poi abbiamo fatto quasi tutto il percorso insieme ed anche con mio fratello (più piccolo di un anno e mezzo) non siamo stati mai completamente soli, ma sempre insieme .. almeno negli anni della formazione, poi si sa crescendo ognuno prende una strada .. ma penso che essere cresciuta in una famiglia di musicisti ,principalmente violinisti (solo mia madre suona il pianoforte) sia un grande vantaggio.. sei costantemente alla ricerca della perfezione perché hai sempre qualcuno pronto a “criticarti” in maniera costruttiva.
Sei docente di ruolo presso il Conservatorio “C.G.da Venosa” di Potenza, da che deriva la scelta di insegnare e cosa vorresti trasmettere ai tuoi studenti?
Ho iniziato ad insegnare un po’ per caso in realtà,nel periodo del primo lockdown dove tutto il mondo era in pausa,io ho ricevuto il mio primo contratto a tempo determinato presso il conservatorio di Trento. Dato il periodo storico che stavamo vivendo le lezioni erano tutte tramite pc per cui era davvero difficile instaurare un rapporto docente/allievo proficuo.. ma proprio data la difficoltà ho capito che dovevo essere un faro,credere in un qualcosa mentre tutto intorno pare bloccarsi é stata una salvezza. Insegnare é quasi una vocazione. Ogni allievo è un mondo diverso..non possiamo pensare di insegnare violino a tutti allo stesso modo,e questo mettersi costantemente in gioco cercando di trasmettere la mia passione per la musica e per il violino ai miei allievi mi ha fatto crescere anche dal punto di vista tecnico. Insegnare pone una domanda su tanti aspetti che magari prima davo per scontato. Poi credo che la musica sia un qualcosa che non ti abbandoni mai,e vorrei che ogni mio allievo capisse l’importanza dello studio e della musica nella vita .”
Hai mai composto qualcosa di tuo o ti piacerebbe farlo?
No, non ho mai composto nulla.. mi piacerebbe ma é come se avessi un blocco .. noi violinisti classici siamo abituati a leggere e suonare ad interpretare cose già scritte..
Attualmente oltre a suonare un violino Pedota cremonese, costruito per te, suoni anche un
violino Abrogio Sironi del 1932, concesso in comodato d’uso gratuito dalla Fondazione Antonio Carlo Monzino ETS di Milano. Cosa ti affascina di questo strumento e come mai lo hai scelto?
Dell’Abrogio Sironi che attualmente uso la cosa che più mi piace é il suono che riesco ad avere quando mi esibisco.. é uno strumento “difficile” non sempre “regge” il suono.. ma quando poi si riscalda e mi trovo in concerto so che posso liberarmi e lasciarmi andare ed è un grande pregio trovare uno strumento che ti faccia sentir valorizzata e soprattutto libera di esprimersi.
Ringrazio tanto la Fondazione Monzino che mi affianca in questo periodo dandomi in comodato d’uso strumenti di prestigio.
Quando ti esibisci hai modo di viaggiare, c’è un posto dove ti piacerebbe suonare in cui non sei ancora stata o uno in cui magari vorresti tornare?
Vorrei suonare di nuovo all’olimpico di Vicenza.. suono da paura ,sensazioni sul palco fantastiche e posto stupendo.
Al momento stai lavorando ad alcuni progetti in particolare che ci vuoi anticipare?
Sto lavorando ad un progetto molto particolare e difficile.. ma per scaramanzia preferisco non dire nulla.
Grazie per il tuo tempo.
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