Antonia Flavio, poetessa di origine cosentina, ha saputo costruire una carriera ricca di riconoscimenti grazie alla sua profonda sensibilità artistica e al suo impegno culturale. Autrice di tre raccolte di poesie, “La mia vita i miei amori in una poesia”, “Diario Bruciato” ed “Echi del Mare”, è stata premiata in vari concorsi nazionali e internazionali, confermandosi come una delle voci più interessanti della poesia contemporanea italiana. Oltre alla sua attività letteraria, Antonia è speaker radiofonica e conduttrice televisiva, nonché promotrice di format che fondono poesia e crescita personale, come “Vita in Poesia: Rinascita e Speranza”.
Su Che! Intervista è con noi, Antonia Flavio, conosciamola meglio…
Benvenuta Antonia, la tua carriera poetica ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi in concorsi nazionali e internazionali. Come pensi che la poesia possa influire sul vissuto delle persone e quale impatto ha avuto su di te?
Bentrovati e grazie per questa intervista. La poesia è un profondo stato d’animo. Influisce sulle persone nel momento stesso in cui la sentì tua. Attraverso i suoi versi, il lettore può trovarsi coinvolto in un vortice emotivo in cui sente il bisogno di far propri i versi letti. Su di me ha questo potere. Attraverso la poesia esprimo ciò che sono, ciò che il mio animo ha bisogno di dire di cui deve liberarsi. Ci sono dolori, emozioni, amori, che solo attraverso la scrittura posso e riesco a raccontare. Scrivere una poesia è una necessità, un bisogno che nasce del tutto naturale e spontaneo per aiutare l’ anima e il cuore a stare meglio. Quando poi, le persone che leggono i miei versi, riescono a percepire e immedesimarsi nello stesso dolore o stato d’animo, capisci che quelle parole non sono state vane, ma utili per aver aiutato chi come me aveva bisogno di liberarsi da una così grande emotività.
“Diario Bruciato”, uno dei tuoi libri più apprezzati, ha vinto diversi premi importanti. Qual è stata l’ispirazione dietro quest’opera e quale messaggio speri che i lettori possano trarre dalla sua lettura?
Diario bruciato è nato durante la pandemia. All’ età di vent’anni avevo un diario che brucia. Lo brucia volutamente perché in quelle pagine c’era tanto dolore. Inizia a scriverlo durante i diciassette anni, quando mi trovai a superare l’anoressia. Purtroppo ero provata a livello psicologico e avevo bisogno di scrivere tanto. È stato un percorso difficile, accompagnato da forti attacchi di panico. A ciò si associò un amore sbagliato che mi annientò completamente. Per la paura di perdere quell’ amore, che solo con il tempo ho capito che non lo era, subivo in silenzio, confidando il mio malessere alle pagine di quel diario. Quando ho compreso che dovevo rinascere per me stessa e soprattutto per vivere, decisi di bruciare quel diario. Solo mentre bruciava compresi che comunque il dolore, i ricordi sarebbero rimasti in me e con me per sempre. A distanza di oltre vent’anni, segnata nuovamente da forti dolori, ho deciso di far rinascere quel diario sotto nuova veste e da qui l’idea di “Diario bruciato”. Ogni pagina non è una semplice pagina scritta, ma un percorso di rinascita interiore, nato per aiutare anche chi come me si è trovato o si trova a vivere situazioni similari
Sei iscritta all’Accademia Mondiale della Poesia e coinvolta in diverse associazioni culturali. Come vedi il ruolo di queste istituzioni nel promuovere la poesia e la letteratura nel mondo contemporaneo?
Sono stata iscritta all’ accademia della poesia e ad altre associazioni. Ad oggi ho deciso di non rinnovare il tesseramento perché con i miei impegni e con gli impegni delle suddette associazioni, non riuscivo ad essere attiva e visto che tutto ha un costo, ho preferito tirarmi fuori.
Hai una lunga esperienza come conduttrice radiofonica e televisiva. In che modo queste esperienze si intersecano con la tua produzione letteraria e poetica? Credi che la parola parlata e quella scritta possano avere lo stesso impatto?
La parola “parlata” potrebbe fare più male di quella “scritta” laddove non venisse adoperata correttamente! Una parola detta in un momento particolare, anche come la rabbia, può ferire più di una lama. Bisogna stare sempre attenti alle parole che si usano! Detto questo, penso che ci sia una differenza enorme tra quella scritta e quella parlata. Quella scritta può ferire, ma al contempo far riflettere (poi dipende sempre dall’ interpretazione che uno da alle parole), ma solitamente uno legge e tende automaticamente a riflettere. La parola detta potrebbe andare persa, interpretata erroneamente e ricordata come un errore.
Nulla a che vedere con il mio ruolo di conduttrice. Lavorare per Vita Web TV e RadioFreelive è nato tutto per caso. Entrambi mi danno emozioni diverse, ma comunque mi hanno aiutato ,e ancora oggi, mi stanno aiutando a crescere come persona, artista e ovviamente come professionista.
Hai vinto il primo premio al Concorso Nazionale di Poesia “IO ESISTO” con la poesia “Meteora”. Qual è la storia dietro questa poesia, e cosa rappresenta per te a livello personale e professionale?
È stato il primo concorso che ho vinto come primo posto. Da qui mi si è aperto un mondo che per ora ho deciso di accantonare. La sezione in cui vinsi era una poesia dedicata a chi si trovava tra le stelle ed io decisi di inviare la poesia scritta alla mia “Meteora”, un bimbo mai nato che ha segnato profondamente la mia vita, o meglio la mia anima. Quando si perde un figlio un pezzo di cuore se ne va con lui e un pezzo di anima muore in contemporanea. Ti riprendi, ma rimani comunque segnata da questa grave perdita. Io posso dire che da quel 27 novembre 2017, sono cambiata e anche tanto.
Nella tua carriera, hai partecipato come giurata a diversi concorsi letterari. Cosa cerchi in una poesia o in un’opera letteraria per riconoscerne il valore, e quali sono le qualità che, secondo te, rendono una poesia memorabile?
In primis le emozioni che riesce a suscitare, poi è ovvio che deve essere scritta nella maniera corretta e seguire tutte le linee richieste nel bando. Ogni concorso è a se. Ci vengono consegnate delle schede a cui fare riferimento. Però ciò che me conta più di altra cosa è che riesca a toccare la mia sensibilità e le corde del mio cuore.
La tua vita è stata caratterizzata da un profondo impegno nel sociale, come testimoniato dal tuo ruolo nella Libera Associazione “Il Piccolo Principe”. Come riesci a coniugare la tua attività letteraria con il lavoro in questo ambito così importante?
Il dottor Eugenio Lo Gullo, professore universitario della Sapienza, psicologo e psicoterapeuta, presidente della suddetta associazione, con la moglie anch’essa dottoressa e psicologa, vice presidente dell’associazione, mi hanno coinvolta nell’ associazione per contribuire anche se maniera marginale, agli eventi che durante il corso dell’anno riescono a curare. L’ associazione è per i bambini con problemi del comportamento ed io essendo madre di un bambino autistico, capisco e seguo tale problematica. Quindi per me, non è altro che un piacere e un onore presenziare, laddove mi è possibile a tali eventi.
Il Format “Vita in Poesia: Rinascita e Speranza” è uno spazio unico dedicato alla poesia e alla crescita personale. Da dove nasce l’idea di questo progetto e quale scopo ti sei prefissata di raggiungere attraverso la sua conduzione?
Partiamo dal presupposto che la poesia o la si ama o la si odia. Io amandola ho cercato attraverso il format, di darle quel valore che merita. La poesia è uno stato d’animo, un malessere o una gioia provata, in alcuni casi è un grido d’aiuto e di speranza. Quindi attraverso questo format, che va in onda nella pagina della testata giornalistica Vita web TV, ho voluto dare spazio proprio a questa voce o a questo grido di speranza. La poesia può salvare l’uomo, ma più che altro può salvare la cultura. È giusto dunque, a mio avviso, dare modo ai poeti che lo vogliono, di partecipare al format con le proprie opere. Il mio scopo per concludere la domanda è arrivare al cuore delle persone attraverso i versi e le emozioni che solo la poesia riesce e può fare.
Come curatrice del Festival del Libro a Celico, quale pensi sia il ruolo di eventi culturali locali nel promuovere la lettura e la scrittura in Italia, e quali obiettivi speri di raggiungere con questa iniziativa?
Eventi culturali di questo genere sono importantissimi. La cultura è importante, ma ancora di più la lettura. Oggi si legge poco quando invece lo si dovrebbe fare costantemente e continuativamente.
I festival dedicati ai libri, nel proprio territorio, aiutano a far conoscere autori in alcuni casi sconosciuti, ma che hanno scritto capolavori.
Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti poetici o letterari? Pensi di esplorare nuove forme di espressione o temi inediti nelle tue future pubblicazioni?
Non amo pensare troppo al futuro perché si sa, la vita è così imprevedibile che non sai mai cosa ti possa riservare. Al momento posso dirti che c’è un romanzo scritto a quattro mani in lavorazione. Sarò membro di giuria del concorso letterario “Le notti delle magare” del comune di San Fili piccolo borgo della provincia di Cosenza. Nuovamente confermata per il terzo anno consecutivo, membro di giuria del concorso di poesia Nino Ferrau’ di Galati Mamertino in provincia di Messina e per finire sono stata appena confermata come direttore artistico della quarta edizione del “Festival del libro” che sì terrà nuovamente nel 2025 sempre a Celico. Continuerò ad impegnarmi per il sociale. Ovviamente il format Vita in Poesia Rinascita e Speranza e Vita web TV sono il presente, ma anche il futuro e poi quello che verrà, ben venga!
Grazie Antonia per averci fatto compagnia con questa intervista e complimenti per la tua carriera artistica e professionale. Tienici aggiornati!
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