Antonino Nucifora, artista di Palmi, in provincia di Reggio Calabria, ha saputo conquistare l’attenzione di un vasto pubblico grazie alla sua straordinaria versatilità. Le sue opere spaziano dalla pittura ai ritratti, dai gioielli alla moda, dai loghi alle copertine di libri, fino a raggiungere la sacralità attraverso dipinti esposti in varie chiese della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. Con una carriera artistica che lo ha portato a lavorare per personaggi noti come Simona Izzo, Ornella Muti e Maria Grazia Cucinotta, Antonino ha pubblicato anche il libro “Gesù sulla via del colore“, una via crucis artistica che unisce fede e colore. In questa intervista, ci racconta le sue ispirazioni, le sfide creative e i progetti futuri.
a cura di Antonio Capua
Antonino, hai iniziato a disegnare e dipingere fin da piccolo. Cosa ti ha spinto verso l’arte e come hai sviluppato la tua passione nel corso degli anni?
Credo che sia stato il disegno a cercare me, fin da piccolissimo non ho mai chiesto giocattoli, ma ricordo perfettamente che ai miei genitori chiedevo cartoncini e colori. Ogni cosa mi conduceva al disegno: un fiore, un bicchiere, una casa, un albero, qualsiasi cosa avessi dinanzi a me diventava in pochissimo tempo bozzata su un foglio. Fin da allora, credo non ci sia stato un solo giorno in cui non abbia disegnato, anche quando non avevo gli strumenti a portata di mano, nella mente disegnavo e fantasticavo, univo le linee delle case verso un punto di fuga immaginario, e disegnavo i contorni con i movimenti degli occhi. Ecco perché sostengo che non sono stato io a cercare l’arte, ma l’arte ha cercato e voluto me, una passione sempre crescente che ha pervaso la mia vita.
Le tue opere spaziano dalla pittura ai loghi, passando per la creazione di abiti, gioielli e copertine per alcuni libri. Come riesci a mantenere viva la tua creatività lavorando su così tanti fronti artistici?
Tutto nasce nella testa, poi passa dal cuore e prende forma nelle diverse forme artistiche! Non c’è una spiegazione a tutto ciò, mi sento un privilegiato! L’opera nasce all’improvviso, senza nemmeno pensarci troppo e poi cattura ogni mia emozione, allora capisco che quella è la strada giusta per una nuova creatura! Mi basta una matita in mano e le linee iniziano a danzare sul foglio, servendosi della mia mano, non serve pensarci, perché il pensiero è già dentro ogni tratto. L’ispirazione arriva all’improvviso, inizia ad elaborare bozze nel pensiero e poi prendono forma sulla carta, senza pormi alcun limite! Disegno di tutto, abiti per atelier, gioielli per orafi, copertine per romanzi, loghi per associazioni, ritratti, ecc…. l’arte non conosce limiti!
Molte delle tue opere sono di natura sacra e sono esposte in chiese della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. Cosa significa per te realizzare opere religiose e quale impatto speri che abbiano sui fedeli?
Io sono molto credente e credo fermamente che il mio talento sia un dono di Dio, non sono stato io a sceglierlo, ma è stato un vero e proprio regalo. Quando disegno o dipingo, sento forte la presenza di Dio, vedo in ogni tratto la nascita di un qualcosa che va oltre le mie possibilità, le mie capacità, e non riesco a farmene una ragione. Credo pertanto che sia davvero volontà di Dio, ed io gliene sarò perennemente grato! Dipingere il Sacro diventa quindi una forma d’amore immensa, sublime che supera ogni mia aspettativa interiore.
Nel 2017 hai pubblicato il libro “Gesù sulla via del colore”, una via crucis artistica. Qual è stata la tua ispirazione per questo progetto e come hai unito arte e spiritualità in quest’opera?
Tutto è iniziato casualmente! In parrocchia mi è stato chiedo di scrivere una meditazione per una stazione della Via Crucis parrocchiale, non sapevo ancora che da lì a poco avrei scritto tutte le altre 14 stazioni. Sono nate nella testa, nella preghiera silenziosa e intima, vedevo le immagini proiettate nella mente ed ho cercato così di trasformarle in parole! Quindi disegni e parole sono nati contemporaneamente, io ho solo portato su carta le mie emozioni e i miei sentimenti, dettati dalla preghiera.
Hai lavorato su commissione per numerosi personaggi pubblici, come Simona Izzo, Ornella Muti e Maria Grazia Cucinotta. Come approcci il ritratto di figure così note e qual è stata la sfida più grande nel realizzarli?
Ritrarre personaggi di questo calibro è stato un privilegio immenso! Non avrei mai neppure lontanamente immaginato che un giorno mi sarei trovato a far emergere l’anima di queste persone famose! Io cerco di ritrarre l’anima in ogni ritratto, mi soffermo sullo sguardo, sull’espressione, sulla luce che si nasconde nei loro occhi, cerco di non soffermarmi al nome e all’immagine che tutti conosciamo, ma vado oltre. Non nascondo la paura, l’agitazione, l’ansia, ritrarre persone molto famose significa anche sottoporsi ad un giudizio più grande, sia delle persone stesse, sia del pubblico che le vede e le segue. Ho sempre temuto il giudizio, soprattutto quello che parte da me, sono molto critico con me stesso e questo mi porta spesso ad essere incredibilmente insicuro. Ad oggi, per fortuna, sono rimasti tutti contenti.
Lavori con molte tecniche, dal chiaroscuro ai pastelli, dai colori ad olio a quelli per tessuto. Qual è la tua tecnica preferita e come scegli quale utilizzare per ogni specifica opera?
Io credo che l’utilizzo di una tecnica pittorica piuttosto che un’altra, dipenda sempre dal lavoro che si andrà a realizzare! Per un ritratto preferisco i pastelli o le matite colorate, su tela utilizzo l’olio, e comunque mi piace spaziare e sperimentare! Non amo i colori acrilici e credo che non li userò mai! Forse è l’opera stessa a suggerirmi la tecnica, come se mi sussurrasse nella testa come verrà il lavoro finito.
Oltre alla pittura e al disegno, hai lavorato con bambini delle scuole elementari e materne. Perché pensi che sia importante educare all’arte fin dalla tenera età?
Ho iniziato a fare progetti di disegno e pittura ai bambini di scuola elementare e materna molti anni fa, spinto dal desiderio di educare all’arte e al bello, sono convinto che l’arte va amata e conosciuta fin dalla tenera età, dall’arte si forma il carattere, la personalità, l’amore per il creato, la sensibilità e l’ordine, l’arte è cura dell’anima e dello Spirito. Un bambino sensibile e rispettoso del bello e dell’arte sarà un adulto migliore!
Hai realizzato ritratti anche per molti sacerdoti e arcivescovi. Come cambia il tuo approccio creativo quando ti dedichi a opere religiose rispetto alle altre?
Ritrarre una figura religiosa o laica, non influenza il mio approccio all’arte! Il mio sguardo si sofferma innanzitutto sull’anima da catturare e ritrarre, colgo le emozioni, gli stati d’animo, le espressioni e cerco di farli diventare miei! L’emozione del soggetto deve diventare la mia emozione, altrimenti l’opera non trasmetterà nulla, sarà solo colore e matita su una superfice. Bisogna fare i conti con la propria interiorità, fare i conti con le proprie emozioni e tirare fuori dal foglio bianco, quell’anima che giace lì imprigionata e desiderosa di venir fuori prepotentemente.
Molte delle tue opere sono commissionate, ma quali sono i temi che ti ispirano personalmente? Su cosa ti piace lavorare quando sei libero di esprimerti senza vincoli?
Si, lavoro soprattutto su commissione, ho poco tempo per esternare il mio estro creativo! Nel tempo libero amo scrivere e dare un’immagine alle parole. Amo tracciare linee in movimento, tracce di matita che danzando creano figure sinuose e volti espressivi. Amo guardare le case e i panorami fuori dalla mia finestra e giocare con le prospettive, immaginare di librarmi in volo e disegnare su tetti, balconi, montagne e costiere. Amo ascoltare musica e associare ogni vibrazione ad un tratto di colore.
Guardando al futuro, quali progetti artistici hai in mente? Ci sono nuovi generi o tecniche che vorresti esplorare nelle tue prossime opere?
Un artista ha bisogno di esplorare sempre nuovi orizzonti, sperimentare e vivere nuove esperienze per creare. La prima cosa da fare quindi è analizzare l’esperienza accumulata, le emozioni e gli stati d’animo vissuti, spalancare il cuore ed accogliere anche i pensieri più tristi, le paure e le sofferenze, solo così nasce un’opera d’arte, e questa sarà sempre autobiografica. Bisogna lavorare sulla propria vita senza sosta, la mente genera e crea, sognando di notte, di giorno e attingere sempre da sé stessi. Ho tanti desideri nella mente, mi piacerebbe cimentarmi con la scultura, o provarci almeno, scrivere una mia biografia, e creare qualcosa per la mia amata città! Amo l’arte a 360 gradi, non metto paletti ad ogni forma artistica che mi si presenterà.
Grazie Antonino per l’interessante intervista che ci hai concesso.
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