Antonio Sabetta, giovane talento nato a Battipaglia nel 1995, ha già costruito una carriera brillante nel panorama musicale italiano. Diplomato con il massimo dei voti in Trombone ed Eufonio, ha collaborato con alcune delle orchestre più prestigiose del paese, sotto la guida di direttori di fama mondiale come Riccardo Muti e Daniele Gatti. Recentemente vincitore dei concorsi per Primo Trombone e Prima Tromba Bassa nella Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri, Antonio ha dimostrato una versatilità rara, passando da strumenti a fiato alla chitarra classica. In questa intervista, ci racconta il suo percorso, le sue esperienze e la sua visione sul futuro della musica orchestrale in Italia.
a cura di Antonio Capua
Antonio, hai raggiunto importanti traguardi con il massimo dei voti in Trombone, Eufonio e Strumentazione per Banda. Quali sono stati i momenti più significativi del tuo percorso formativo?
Il percorso di studi che ho svolto ha forgiato la mia persona, ognuno di loro mi ha lasciato delle esperienze significative, dal conoscere persone nuove al cibo e alla conoscenza di città nuove .
I miei genitori vengono da un piccolo borgo ai piedi del Monte Panormo, nel cuore del Cilento, Ottati.
La mia adolescenza si è svolta tra i valori che queste piccole comunità ancora riservano unita a quella di una cittadina vivace che è Battipaglia , poi ho iniziato gli studi a Salerno in conservatorio , un conservatorio che nasce in un ex orfanotrofio , un luogo che dalle mura potevi respirare e sentire la storia di piccoli bambini che imparavano lì l’ arte della musica , della stampa e della ceramica . Poi alla fine degli studi a Salerno sono emigrato ad Aosta , un altro posto incredibile , una ex prigione femminile , dove ancora sui muri delle celle erano conservati disegni di scarpe o indumenti fatte dalle prigioniere . Infine a Napoli , il suo chiostro , le scale , i dipinti e le aule che affacciano sulle vicoli stretti della città , luogo dove hanno studiato i grandi della musica.
Dalla mozzarella alla fontina fino alla pizza …. Il menù potrebbe essere quasi completo.
Nel 2024 sei stato vincitore dei concorsi per Primo Trombone e Prima Tromba Bassa nella Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri. Cosa significa per te questo riconoscimento?
Ad aprile precisamente l’8 Aprile arriva la mail famosa :” vincitore del concorso presso la Banda Musicale dei Carabinieri “. Ero al Teatro San Carlo appena lessi la mail felicissimo ma allo stesso tempo triste perché avrei dovuto lasciare il teatro , l’ orchestra . Però la voglia della “stabilità” o dell’ “indeterminato” in un certo senso acquietava tutti i giri per l’ Italia che facevo per lavorare ….. Poi ecco indossare la divisa dell’istituzione più Importante in Italia e nel mondo è motivo di orgoglio unito al fare musica.
Hai collaborato con alcune delle più prestigiose orchestre italiane, come il Teatro San Carlo di Napoli e il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Qual è stata la tua esperienza più memorabile in queste collaborazioni?
Ogni Teatro lascia emozioni uniche , quindi diventa difficile per me poter dire quale possa essere una esecuzione più significativa rispetto ad un’ altra , tutte sono accomunate da diversi elementi : vedere uscire le persone dal teatro o da una sala da concerto con un sorriso diverso , sentire il loro applauso , perché hanno suono e suono! E infine il sorriso del direttore d’orchestra che ti trasmette estrema gratitudine per aver seguito ed espresso attraverso il tuo strumento le sue idee e le sue intenzioni musicali.
Lavorare con direttori di fama mondiale come Riccardo Muti e Daniele Gatti è sicuramente un’esperienza unica. Cosa hai imparato da questi grandi maestri?
Ho solo una parola: La semplicità! L’ essere semplice è diverso da essere facile , nella semplicità si conservano tutti gli elementi che hanno caratterizzato l’essere umano nella facilità lo sminuire l’essere umano.
Hai studiato anche Chitarra Classica, un percorso diverso rispetto ai fiati. Come ha influenzato il tuo approccio alla musica e al trombone questo background multi-strumentale?
Sì ho iniziato proprio con la Chitarra , alle scuole elementari , sono innamorato del flamenco , del blues , quindi quando poi mi sono avvicinato al trombone , strumento paterno , ero già a metà del percorso , l’ orecchio e l’ occhio era già abituato a sentire e percepire la frequenza delle tonalità e degli accordi.
La tua formazione spazia dal trombone all’eufonio, strumenti talvolta meno conosciuti dal grande pubblico. Quale pensi sia il loro ruolo e valore all’interno di un’orchestra?
L’orchestra è una società incredibile , armoniosa , dove l’unica regola è quella di ascoltare! ogni strumento ha un ruolo ben preciso , gli archi , i fiati , gli ottoni , le percussioni e infine il coro , tutti elementi che uniti sprigionano un’ armonia sublime.
Hai collaborato con molte orchestre in tutta Italia. Quali sono le principali differenze che hai notato tra le varie realtà orchestrali italiane?
Le orchestre rispecchiano la cultura del luogo dove sono nate , ognuna di loro ha un proprio suono , e l’ abilità di un musicista sta nell’ adeguarsi a queste “norme” ogni volta che cambia “casa”.
Oltre alla musica, hai conseguito la licenza scientifica. Quanto ha influito il tuo percorso di studi non musicali sulla tua carriera artistica?
Non sono stato uno studente modello al liceo, lo ammetto , però lo studiare il latino , la matematica , la scienza mi ha aiutato ad avere una mente più allenata e sveglia nella professione del musicista.
La banda musicale ha una grande tradizione in Italia. Come vedi il futuro di questo tipo di formazioni e il loro ruolo nella scena musicale contemporanea?
Si , la banda musicale è la nostra storia , soprattutto al sud ! Tradizione popolare che porta e portava nelle cittadine e paesini del sud la grande opera lirica , quando purtroppo non esistevano i potenti mezzi tecnologici di oggi! Sono fortunato perché la Banda dei Carabinieri è rimasta una delle poche istituzioni , se non l’ unica che preserva queste tradizioni , usa ancora un organico vario e imponente , quello Vesselliano, 102 elementi , un organico che copre tutta la gamma degli strumenti : dal clarinetto piccolo in LAb al clarinetto contrabbasso , tutti i tipi di sax , tutte le tipologie di trombe , flicorni , tube …..
Invito tutti voi a sentire un concerto della Banda dei Carabinieri , sarà sicuramente un’ esperienza unica.
Sei stato parte di progetti molto diversi tra loro, dalle grandi orchestre sinfoniche a formazioni bandistiche. Qual è la tua filosofia nell’affrontare generi e ambienti musicali così diversi?
Non credo di avere una filosofia , cerco solo di essere ogni giorno preparato alle situazioni che mi aspettano , preparato attraverso lo studio della musica e del mio strumento.
Grazie Antonio per la tua intervista. Complimenti per tutto!
Continua a seguirci su Che! Intervista.
Per saperne di più:
Facebook | Instagram
Che! Intervista “ogni storia conta, diamo voce alla tua.” Richiedi un’intervista esclusiva o una recensione della tua opera. Hai una storia da raccontare? Clicca qui, contattaci per iniziare!