La musica è stata il filo conduttore della sua vita fin dall’infanzia, una presenza costante che l’ha guidata nel suo percorso artistico. Arianna Di Martino, talentuosa violoncellista, ha costruito la sua carriera con passione e dedizione, tra studi in Italia e all’estero, esperienze in prestigiose orchestre e progetti innovativi come l’Elixir Ensemble. In questa intervista ci racconta il suo legame con il violoncello, le sfide affrontate e i sogni per il futuro.
a cura di Noemi Aloisi
Benvenuta Arianna, sei una violoncellista e provieni da una famiglia di musicisti. Che rapporto avevi con la musica durante l’infanzia?
Buongiorno e grazie mille per avermi coinvolta nella vostra intervista! La musica fa parte di me da quando sono nata: mia madre è una cantante lirica, mio padre fagottista e mia sorella attrice. Insomma, in casa non è mai mancata l’arte! Durante l’infanzia ho sempre avuto un ottimo rapporto con la musica, molto naturale e mai forzato da parte dei miei genitori nonostante la loro professione. Da piccolissima, prima di innamorarmi del violoncello, quando mi sentivo ispirata mi sedevo al pianoforte e cominciavo a strimpellarlo inventando melodie.
Oltre al violoncello, hai avuto modo di suonare altri strumenti?
All’età di 5/6 anni ho cominciato le mie prime lezioni di pianoforte ma, nonostante la bellezza dello strumento, nel corso degli anni sentivo che non era adatto a me; come se fossi troppo distante dai tasti, al contrario del violoncello, strumento molto più caldo e avvolgente. Ad oggi saranno più di 10 anni che non studio pianoforte ma in futuro, se avrò più tempo, mi piacerebbe molto riprendere. L’amore per il violoncello invece dura da quasi 20 anni e non si è mai spento.
Ti sei formata sia in Italia che all’estero, com’è stata la tua esperienza formativa in Svizzera?
In Italia mi sono diplomata presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino con Dario Destefano e mi sono perfezionata all’Accademia “Stauffer” di Cremona con Antonio Meneses. Nel 2017 sono stata ammessa nella classe di Johannes Goritzki presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Sono stati anni intensi che mi hanno messa a dura prova: dopo un anno che mi sono trasferita a Lugano il mio Maestro è mancato ed è stato un colpo durissimo. Non avevo più un punto di riferimento e mi ritrovavo in un’altra città senza una guida musicale. Per fortuna suonavo in tantissimi gruppi da camera con amici fantastici con i quali ho diversi progetti ancora oggi a distanza di anni. Dopo qualche mese è arrivato un nuovo docente di violoncello, Asier Polo, violoncellista incredibile che è stato fondamentale per incentivarmi a tirare fuori tanta grinta, nonostante quel momento fosse proprio il periodo del lock-down. Con grande soddisfazione e determinazione mi sono poi laureata e ho ottenuto il Master of Arts in Music Performance.
Cosa ti affascina del violoncello e cosa ti ha spinto a sceglierlo come tuo strumento?
Il violoncello è lo strumento che si avvicina di più alla voce umana grazie al suo timbro caldo, espressivo e morbido. Si adatta perfettamente ad ogni stile ed epoca, riuscendo a trasmettere in maniera molto diretta ed efficace qualsiasi sfumatura che il compositore richiede: suoni pungenti, dolci, profondi… È uno dei pochi strumenti con un range vastissimo, comprendendo note molto gravi (come il contrabbasso) e molto acute (come il violino). Grazie a queste caratteristiche il violoncello può fungere sia da basso continuo, sostenendo e accompagnando gli altri strumenti, sia da protagonista con meravigliosi temi. Io personalmente amo molto entrambe le possibilità.
Sei appassionata di musica da camera: cosa ti affascina di più di questa dimensione musicale e cosa rappresenta per te?
Ho iniziato a suonare in gruppi da camera fin dai primi anni di studio, quando avevo circa 10 anni. Questa bellissima abitudine mi ha portato ad appassionarmi sempre di più a questo mondo e mi ha insegnato a confrontarmi con gli altri. La condivisione è infatti il fulcro della musica da camera, disciplina in cui l’empatia, la gioia, la diplomazia e un po’ di sana follia non possono mancare.
Com’è stato far parte dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Nel 2021, dopo aver partecipato al Corso “Professione Orchestra” presso l’Accademia di Musica di Pinerolo (TO), ho vinto l’audizione che mi ha permesso di suonare con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Grazie a questa esperienza ho avuto la possibilità di lavorare con direttori di fama internazionale, di carpire dai colleghi i così detti “trucchi del mestiere” e soprattutto di esibirmi su un palco importantissimo che ho sempre ammirato da spettatrice.
Hai ricevuto diversi riconoscimenti nel corso della tua carriera. C’è un premio in particolare che ricordi con maggiore emozione?
Uno dei concorsi che ricordo con piacere è stato il primissimo, circa 10 anni fa. Si tratta del Concorso Internazionale Rovere d’Oro nella categoria Giovani Talenti a San Bartolomeo al Mare (IM), in cui ho vinto il primo premio. Ero ancora iscritta in Conservatorio ed ero emozionantissima di suonare davanti a una giuria. È stata un’esperienza utilissima che mi ha permesso di confrontarmi con altri musicisti e di abituarmi a gestire l’emozione e la tensione.
Hai fondato l’Elixir Ensemble, un progetto a cui tieni molto. Qual è la formazione del gruppo e come si struttura?
La formazione è composta prevalentemente da strumenti ad arco: violini, viole e violoncelli. La maggior parte delle performance vengono realizzate in quartetto d’archi, anche se i membri del gruppo sono circa una quindicina provenienti da tutta Italia: Torino, Milano, Verona, Genova, Napoli, Salerno. La varietà del gruppo ci permette di alternarci in base al repertorio, alle date e ai luoghi dei concerti.
Parlaci dei generi musicali che caratterizzano il progetto Elixir Ensemble.
L’Elixir Ensemble è un progetto al quale tengo tantissimo. Sono ormai 4 anni che mi occupo di questa realtà con tanto impegno e passione. Il gruppo nasce con l’intento di esplorare diversi stili e generi musicali. Il nostro repertorio spazia dai più complessi capolavori di Vivaldi, Mozart, Tchaikovsky alle più celebri colonne sonore (Morricone, Hans Zimmer) fino ad arrivare alle band e ai cantanti che hanno fatto la storia come i Queen, Michael Jackson, Elvis Presley, Fabrizio De André… L’Ensemble è costituito da musicisti d’eccellenza specializzati anche nelle tecniche moderne di esecuzione e improvvisazione. Ci siamo esibiti in numerose città come Ginevra, Grenoble, Tolosa, Zurigo, Strasburgo, Milano, Venezia, Torino, Genova, Mexicali (Messico). Tra di noi c’è una bellissima collaborazione e siamo tutti accomunati da un unico obiettivo: fare musica per divertirci e divertire il pubblico, senza tralasciare la qualità e la professionalità.
Stai attualmente lavorando a nuovi progetti? C’è qualcosa in particolare che puoi anticiparci?
L’anno prossimo concluderò il mio ultimo ciclo di studi diplomandomi presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma con il Maestro Giovanni Sollima, guida fondamentale e violoncellista geniale che ammiro da quando sono piccola.
Per il futuro, voglio ampliare la formazione dell’Elixir Ensemble e sto lavorando a diversi concerti in duo con il pianoforte e da ottobre a concerti solistici per violoncello e orchestra.
Grazie Arianna per il tempo che ci hai dedicato ed un grosso in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri
È stato un vero piacere rispondere alle vostre domande!
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