Armando Di Ludovico, pediatra in formazione specialistica: “PediatriAmica” promuove la salute dei più piccoli

Armando Di Ludovico, classe 1989 è un fisioterapista, medico e pediatra in formazione specialistica, ricco di interessi e passioni. La sua esperienza pluriennale lo porta oggi ad essere una persona poliedrica. Amante della musica e della grafica, che utilizza per illustrare il suo nuovo progetto, “PediatriAmica”. Insieme alla collega Dott.ssa Francesca Ciarelli hanno infatti dato vita ad una nuova realtà. Una piattaforma di divulgazione innovativa che integra fantasia e scienza per educare sia i genitori che i bambini. Nonostante il progetto sia nato da poco, il successo è clamoroso, seguito sui social e accolto anche dalla TV. Su Rete 8 va in onda la rubrica esclusiva dedicata a PediatriAmica.

a cura di Noemi Aloisi


Benvenuto tra noi Armando! Sei laureato in Fisioterapia e Medicina, attualmente stai finendo la specializzazione in Pediatria. Patiamo dalla scelta di diventare medico, da che deriva?
Grazie per l’invito! La decisione di diventare medico è maturata gradualmente. Inizialmente, mi sono avvicinato alla Fisioterapia, attratto dall’idea di poter aiutare le persone a migliorare la propria qualità di vita, soprattutto attraverso la riabilitazione fisica. Durante quegli anni di pratica, però, ho capito che volevo approfondire ulteriormente la mia formazione per poter comprendere meglio le problematiche cliniche e ampliare il mio raggio d’azione come professionista della salute. La laurea in Medicina è stata quindi una naturale evoluzione, che mi ha permesso di acquisire una visione più ampia e integrata della cura.

Come abbiamo detto stai per diventare Pediatra, una figura molto importante che si occupa della salute dei bambini. Cosa ti ha portato ad intraprendere questo percorso?
Ho scelto la Pediatria perché qui i pazienti sono speciali: è l’unica disciplina medica in cui il paziente è “dinamico,” sempre in evoluzione, poiché sta letteralmente “crescendo.” In pediatria ogni intervento ha un impatto sul futuro del bambino, e questo aggiunge un valore unico al mio lavoro. Inoltre, la gestione emotiva dei piccoli pazienti è fondamentale: spesso è il loro primo contatto con il mondo della medicina, e per loro è importante sentirsi accolti e compresi. Aiutarli a vivere queste esperienze senza timore è una parte essenziale della cura, perché contribuisce non solo alla loro salute fisica ma anche a un rapporto di fiducia che li accompagna nel tempo.

Hai lavorato a lungo come fisioterapista, collaborando anche con varie squadre di calcio e basket. Ti è piaciuta questa esperienza?
Assolutamente sì, è stata un’esperienza molto arricchente. Ho iniziato il mio percorso lavorativo come fisioterapista e poi come medico, e questo mi ha permesso di sviluppare una forte attenzione ai dettagli e un approccio pratico alla gestione dei problemi fisici, competenze che si rivelano utilissime anche in medicina. Collaborare con squadre di calcio a 5 e basket di alto livello mi ha insegnato a lavorare sotto pressione e a gestire situazioni in cui i tempi di recupero e la qualità della prestazione sono fondamentali. Inoltre, mi ha dato una grande soddisfazione vedere i miglioramenti degli atleti e sapere di aver contribuito al loro ritorno in campo. È un percorso che mi ha dato una base solida su cui costruire la mia attuale carriera in pediatria, dove l’attenzione alla crescita e alla cura del paziente è altrettanto centrale.

Preferisci lavorare in uno studio tuo o in un contesto Ospedaliero? Oltre ai tirocini hai mai lavorato in un Ospedale?
Come medico in formazione specialistica, ho avuto l’opportunità di lavorare nei reparti di Pediatria e Nido-Neonatologia-Terapia Intensiva Neonatale degli ospedali di Chieti, Pescara e L’Aquila, oltre a frequentare tutti gli ambulatori specialistici pediatrici, come quelli di endocrinologia, diabetologia, allergologia e altri. Attualmente, sono al quarto anno di specializzazione presso la Clinica Pediatrica di Chieti, diretta dal Prof. Francesco Chiarelli, e collaboro con la UOSD di Reumatologia Pediatrica di Chieti sotto la direzione della Dott.ssa Luciana Breda, dove eseguo quotidianamente ecografie articolari. Questa esperienza in ambito ospedaliero è fondamentale per la mia formazione, e anche se lavorare in uno studio proprio ha i suoi vantaggi, l’ospedale offre un ambiente stimolante e una casistica ampia che arricchisce il mio percorso professionale.

L’alimentazione e l’attività fisica sono fondamentali per la nostra salute psicofisica, che consigli daresti a un genitore che vuole far capire l’importanza del cibo e del movimento a suo figlio?L’alimentazione e l’attività fisica sono pilastri fondamentali per il benessere psicofisico, e insegnarli sin da piccoli crea delle basi solide per una vita sana. Il consiglio che darei ai genitori è di dare l’esempio: spesso i bambini imparano osservando. Rendere i pasti un momento piacevole e coinvolgerli nella scelta e nella preparazione dei cibi sani, spiegando i benefici di frutta, verdura e alimenti variati, aiuta molto. Anche per l’attività fisica, la chiave è il gioco: propongo sempre di trasformare il movimento in un’attività divertente da fare insieme, che sia una passeggiata, una gita in bicicletta o un momento di sport. In questo modo, i bambini associano al movimento un’esperienza positiva, e imparano a viverlo non come un obbligo, ma come una parte naturale della vita quotidiana.

Da settembre di quest’anno sei co-ideatore insieme alla collega Dott.ssa Francesca Ciarelli, della piattaforma PediatriAmica. Parlaci di questo progetto di divulgazione.
Da settembre di quest’anno, insieme alla collega Dott.ssa Francesca Ciarelli, ho co-ideato PediatriAmica, una piattaforma di divulgazione pediatrica che unisce scienza e fantasia per offrire informazioni e consigli utili su temi di salute infantile. PediatriAmica è pensata come un mondo virtuale, popolato da personaggi ispirati ai pediatri più seguiti sui social network, ognuno dei quali rappresenta una città dedicata a un argomento specifico della pediatria, dalla reumatologia all’educazione alimentare.
L’idea è di rendere i contenuti accessibili e coinvolgenti, sia per i genitori che per i bambini, utilizzando lo storytelling. Attraverso video, post e rubriche personalizzate, PediatriAmica guida il pubblico in un viaggio nel mondo della pediatria, dove ogni tappa permette di apprendere informazioni scientifiche in modo semplice e divertente. Il punto di forza di PediatriAmica è proprio l’approccio innovativo, che combina conoscenze mediche e narrazione: i bambini e i genitori non sono solo spettatori, ma diventano parte delle storie, facilitando la comprensione e la ritenzione dei contenuti.

PediatriAmica ha avuto un successo clamoroso in pochissimo tempo, anche Rete 8 Sen’è accorta e ti ha proposto una rubrica esclusiva dedicata al progetto stesso. Come credi che sfrutterai questa opportunità?
Siamo davvero entusiasti dell’opportunità offerta da Rete 8, il canale più seguito in Abruzzo, che ci ha proposto una rubrica esclusiva per PediatriAmica. Essere presenti su una rete regionale così influente è particolarmente importante per noi, poiché ci consente di ampliare la portata del nostro progetto e di raggiungere un pubblico vasto e diversificato.
Con questa rubrica, aggiorneremo regolarmente gli spettatori sulle avventure dei personaggi di PediatriAmica e approfondiremo i temi scientifici trattati, mantenendo il format interattivo con domande e sondaggi. Saranno coinvolti in studio anche professori ed esperti dell’Università G. d’Annunzio e della ASL di Chieti, punti di riferimento per i vari ambiti specialistici.
Inoltre, nelle varie puntate saranno collegati da remoto i pediatri più seguiti sui social, i cui alter ego virtuali sono i personaggi della nostra storia. Questi pediatri collaborano costantemente nella revisione dei contenuti scientifici, garantendo che le informazioni siano sempre accurate e aggiornate. In questo modo, PediatriAmica diventa un vero punto di riferimento nazionale, con un approccio unico che unisce fantasia, scienza e interazione diretta, a beneficio di tutte le famiglie.

Oltre alla medicina tra le tue passioni c’è anche la musica, suoni la fisarmonica, l’organetto e la batteria. Strumenti che ti hanno portato a partecipare alla sigla per la trasmissione televisiva “Bravo Bravissimo”, nel 1999. Nel tempo libero suoni ancora? Hai mai pensato ad un progetto musicale?
Sì, la musica è una delle mie grandi passioni oltre alla medicina. Suonare la fisarmonica, l’organetto e la batteria mi ha sempre dato una grande gioia, ed è stato un onore poter partecipare alla sigla di “Bravo Bravissimo” nel 1999. Ancora oggi, quando riesco a ritagliarmi un po’ di tempo libero, suono volentieri, perché è un modo per esprimere creatività e rilassarmi.
Un’idea interessante potrebbe essere quella di unire musica e pediatria in un progetto che avvicini i bambini alla musica in modo educativo e divertente. Mi piacerebbe creare qualcosa che integri musica e storytelling, magari con brani o jingle che rispecchino i temi di PediatriAmica. Sarebbe un modo per intrattenere e insegnare allo stesso tempo, rendendo la musica un alleato nella crescita dei più piccoli.

Con PediatriAmica hai l’occasione di coltivare anche un’altra tua abilità, quella del disegno. Come è nata questa passione e come la metti in pratica nel progetto?
Il disegno è una passione che coltivo fin da piccolo. Ho sempre trovato nella creatività grafica un modo per esprimermi e dare forma a idee e mondi immaginari. Con PediatriAmica ho l’opportunità di mettere in pratica questa abilità, realizzando i personaggi e le ambientazioni che popolano il nostro universo virtuale. Disegnare per il progetto è un modo per rendere più accessibili i contenuti scientifici, perché attraverso immagini coinvolgenti riusciamo a catturare l’attenzione di bambini e genitori.
Oltre alla realizzazione di questi elementi per PediatriAmica, ho creato anche centinaia di disegni professionali per pubblicazioni scientifiche in Pediatria. Alcuni di questi disegni sono stati scelti come immagini di copertina per importanti riviste scientifiche internazionali, un riconoscimento che valorizza la mia passione per l’illustrazione e la sua utilità nel comunicare visivamente contenuti complessi. Questi disegni professionali sono visibili sulla pagina Instagram PicMed o, digitando Armando Di Ludovico su PubMed, si possono trovare nei vari articoli scientifici pubblicati. Grazie al disegno, riesco a trasformare concetti scientifici in qualcosa di visivamente accattivante e memorabile, sia per i lettori specializzati che per il pubblico di PediatriAmica.

Armando, sei pieno di interessi e attività, cosa ci dobbiamo aspettare in futuro? Hai altri progetti nel cassetto?
Grazie! Sicuramente ho ancora tanti progetti e idee nel cassetto. PediatriAmica è un progetto in continua evoluzione, e stiamo lavorando su nuovi contenuti e modalità per renderlo sempre più interattivo e coinvolgente. Uno dei miei obiettivi è integrare sempre di più il mondo virtuale di PediatriAmica con esperienze educative reali, come eventi dedicati alle famiglie.
In futuro, mi piacerebbe anche unire le mie passioni per la musica e il disegno in progetti che possano avvicinare i bambini alla medicina in modo educativo e creativo, forse attraverso canzoni o animazioni che esplorano temi di salute in maniera divertente. Un’altra idea è quella di espandere i contenuti di PediatriAmica in un format televisivo o digitale che possa raggiungere un pubblico ancora più ampio.

Sono aperto a nuove opportunità che possano combinare le mie passioni per la medicina, l’educazione e la creatività, perché credo che questi progetti possano davvero fare la differenza, offrendo alle famiglie strumenti utili per la crescita dei loro bambini.

Grazie Armando per la tua intervista! Tienici aggiornati!
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