Stefania Fabbri in arte “AryaS” è un’artista che ha trovato nella musica la sua vera dimensione, ci accompagna in un viaggio tra passioni, esperienze di vita e grandi trasformazioni. Con un background musicale variegato e collaborazioni significative, l’artista si è definitivamente affermata con il rock, il genere che sente più vicino a sé. Con l’album “Libera”, AryaS trasforma rabbia, rinascita e ritmi esotici in un mix unico e personale. Scopriamo di più su di lei e sui progetti che ha in serbo per il futuro.
a cura di Noemi Aloisi
Benvenuta su Che! Intervista, AryaS! La passione per la musica c’è fin da quando sei piccola, quali sono i tuoi primi ricordi?
Grazie mille per la domanda, i miei primi ricordi risalgono a quando circa avevo forse 3 anni o 4 ed ero in vacanza con i miei genitori nella terra d’origine di mie mamma, la Romagna, alla quale sono molto legata e davanti e lei ed altri parenti cantavo e facevo spettacoli come Anna Oxa, la adoravo era la mia cantante preferita insieme a Laura Pausini.
Dopo un’intensa formazione artistica hai iniziato a far parte di diverse band rock locali con le quali sono arrivate le prime esibizioni. E’ in questo contesto che componi il tuo primo brano, come lo descriveresti?
Inizio a comporre i miei primi brani in questi contesti ma oggi dopo molto tempo i descriverei come delle belle bozze, grazie a loro poi ho capito che avevo molto da dire e che tenermi tutto per me non era la mia strada. Dovevo condividere!
La svolta arriva quando decidi di fare l’animatrice musicale, come ha influito questa esperienza sul tuo percorso?
Fare l’animatrice mi ha formata sotto tanti punti di vista perché ero molto timida e mi ha insegnato come rapportarmi con le persone e come intrattenere un pubblico riferendomi a molte più persone contemporaneamente, soprattutto mi ha fatta sciogliere e capire che in realtà comunicare e rapportarmi con un pubblico mi piaceva molto e mi faceva sentire a mio agio, era bello per condividere un po’ di me.
Sei una compositrice, da cosa ti lasci ispirare quando componi?
Mi lascio ispirare da diversi contesti, soprattutto da ciò che vivo quotidianamente, e vivendo una serie di fatti davvero “surreali” ne prendo spunto per scrivere le canzoni migliori e tirare fuori anche quel malessere che quella esperienza può avermi lasciato.
A cosa ti ha portato collaborare con il gruppo disco dance torinese “Arhea54”?
In quel periodo ero alla ricerca di me stessa vivendo un momento un po’ difficile sentimentalmente parlando ed ecco che un po’ da cielo mi piove questa opportunità lavorativa che accolgo subito, con loro ho fatto le mie prime tournée e vissuto momenti di lavoro intenso che però porto nel cuore come una vera esperienza formativa e di assoluta collaborazione tra persone fantastiche.
Con l’album “Libera” vuoi raccontare una di rinascita, quali esperienze ti hanno portata a rinascere, e da quali generi musicali saranno caratterizzati i brani?
La rinascita arriva dopo un periodo in cui facevo musica che non mi rappresentava, ho sempre amato il genere rock fin da quando era in fasce ma purtroppo mi dicevano di non farlo perché il rock “ non funziona” , io ascoltavo le persone che mi seguivano ma ecco alla fine non sentendomi a pieno rappresentata ed avendo chiuso capitoli della mia vita in cui una relazione tossica con un ragazzo mi ha fatta molto “riflettere” ho deciso di fare ciò che mi faceva stare bene e ciò che mi riusciva meglio. Io miei brani sono un mix di rabbia, rock con chitarre distorte e synth elettronici molto caratteristici con un tocco di qualche percussione “cubana” avendo lavorato con un produttore, Dany De Santis, proveniente proprio da quella terra meravigliosa che ah raggiunto al mio sound un tocco esotico inconfondibile.
Nel corso della tua carriera ti sei accostata al rock, al rap e alla disco dance, senti che c’è un genere in particolare che senti più affine?
Ovviamente il rock!
Oltre alla musica hai fatto una formazione anche come Make up Artist, lavori ancora in questo ambito?
Solo per brand di lusso, ma preferisco occuparmi di fare musica.
Cosa significa per te cantare ed esibirti?
Per me cantare è condivisione, ogni mio live racconto un pezzo di me, mi metto molto a nudo raccontando delle esperienze molto personali e cercando di includere i presenti e coinvolgerli nella mia storia che bene o male tutti possono vivere ma non tutti raccontare con disinvoltura. Vorrei che l’ascoltatore dei miei brani si sentisse compreso nelle sventure che si possono vivere che sono assolutamente normali, e che provare rabbia per essere è un sentimento lecito, e parlarne apertamente è ancora più LECITO.
Sentitevi LIBERI.
Al momento stai lavorando ad un progetto in particolare che ci vuoi annunciare?
Assolutamente si, a breve ci sarà l’uscita di nuovi brani, uno in particolare sarà una ballad inaspettata, non farò altri spoiler ma vi invito a seguirmi e sentirvi come a casa, voglio solo che vi sentiate “BENE”.
Grazie AryaS per il tuo tempo e complimenti per tutto!
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