Con il suo nuovo EP “Resta”, Benedetta Scandale torna a raccontarsi attraverso un progetto musicale sincero, intimo e personale. Cinque brani che somigliano a pagine di diario, un viaggio tra sogni, cadute e desideri di rinascita, prodotto insieme a Zibba e arricchito da sonorità che intrecciano pop contemporaneo e suggestioni anni ’90. Un lavoro che mette a nudo emozioni profonde, con la voce come filo conduttore e la scrittura come rifugio e riscatto. In questa intervista esploriamo il dietro le quinte del progetto e lo sguardo di un’artista che sceglie di restare, anche quando tutto intorno invita a fuggire.

a cura della redazione


Benedetta, benvenuta su Che! Intervista. “Resta” è un titolo che parla già da solo. Cosa significa per te, oggi, restare?
Restare per me vuol dire non scappare dai problemi, dalle paure ma sopratutto dal dolore. Molto spesso quando siamo in situazioni di disagio fisico o mentale tendiamo a volerne uscire il prima possibile, a distrarci. Penso invece che ad un certo punto dobbiamo trovare il coraggio per restarci nelle difficoltà, per riscoprirci e anche per poter guarire davvero. È solo attraversandolo, il dolore, che smette di fare male.

L’EP è un vero e proprio diario musicale. Come nasce l’idea di raccontarsi così apertamente, brano dopo brano?
Per me non esiste altro modo, la musica fa parte di me, da sempre e in ogni momento. La vivo come un prolungamento di me stessa. Se cantassi cose che non penso, che non vivo o che non conosco risulterebbe tutto molto artificioso e forzato. Ad esempio, una traccia di questo Ep che sta piacendo davvero molto, inaspettatamente per me, è “Mille treni”. Questa canzone per me ha un significato importante, parla di un momento molto specifico della mia vita, che ho vissuto intensamente e che a un certo punto ho dovuto esorcizzare con la scrittura. Secondo me il pezzo sta arrivando perché si sente che sono estremamente sincera in ciò che dico. Questo l’ascoltatore lo percepisce e di conseguenza è più coinvolto.

In “C’è silenzio”, in feat. con Maenellavita, parli di legami che resistono alla distanza. Credi che oggi abbiamo ancora il coraggio di custodire legami silenziosi?
Il silenzio nasconde sempre qualcosa che ci importa. Ci sono dei legami che a prescindere dalla distanza, dal silenzio o dal passato ci toccheranno sempre in un modo o in un altro. Ci sentiremo in qualche modo sempre legati a quella determinata persona per ragioni tanto diverse quanto inconsce e irrazionali a volte. Anche senza parlarsi il pensiero ogni tanto ci viene a trovare e anche questo in qualche modo per me è amarsi, anche se da lontano.

Il tuo percorso artistico è iniziato da giovanissima e ha attraversato diverse fasi. In cosa senti di essere cambiata rispetto al tuo primo EP “Strade vuote”?
Ho molta più consapevolezza di chi sono sia a livello artistico che personale. Grazie ad un lavoro approfondito con il mio produttore Zibba ho acquisito anche più sicurezza a livello di scrittura. Ho una chiara direzione artistica che sto cercando di portare avanti e sviluppare insieme alle persone che lavorano con me.

Hai scelto di collaborare con Zibba per la produzione: come si è sviluppata questa sinergia e cosa ha significato per la tua evoluzione musicale?
Lui è stato davvero fondamentale, un incontro che mi ha davvero permesso di poter pensare seriamente e concretamente a lavorare su pezzi miei e ad avere un progetto a fuoco. Ci siamo trovati subito a livello umano, Non è scontato trovare una squadra che ti segua, che si prenda cura di quelle che sono le mie ambizioni artistiche e che soprattutto valorizzi ciò che ho da dire nella mia musica. È una squadra che sta crescendo insieme la nostra. Lab22 è davvero una seconda famiglia per me e sono grata di farne parte.

Le sonorità dell’EP fondono pop e influenze R&B anni ’90. Quali artisti o generi hanno influenzato maggiormente il tuo stile attuale?
Le mie influenze musicali partono dai grandi cantautori italiani arrivando alla musica afroamericana. Ho ascoltato principalmente artisti come Etta James, Norah Jones, Steve Wonder. Tra i miei cantanti di riferimento italiani: Giorgia, Elisa, Silvestri, Ghemon e tanti altri. Internazionali: Adele, Alicia Keys, Steve Wonder, Allen Stone etc…

In “Mille treni” e “Come il fuoco” parli di movimento, trasformazione e identità. Quanto è importante per te il tema del cambiamento?
Fondamentale. Per me il cambiamento è vita. Restare fermi, nell’arte come nella vita, è un po’ come smettere di respirare. Tutto si trasforma, tutto si muove: è così che si cresce. E per un artista, evolversi continuamente è fondamentale, è parte del viaggio.

Scrivere e cantare delle proprie fragilità può essere liberatorio ma anche esporsi tanto. C’è stato un momento in cui hai avuto paura di raccontarti troppo?
No, ma per il semplice motivo che per me, scrivere questo Ep, è stato terapeutico. Avevo davvero bisogno di scriverlo, dovevo esorcizzare cose della mia vita, avevo necessità di buttare fuori per guarire. “Resta” mi ha aiutato tanto e se può fare lo stesso per qualcun altro, non posso che esserne felice. L’ho scritto pensando tanto a me è vero, ma abbiamo cercato di parlare anche agli altri e spero di esserci riuscita!

Oggi molti artisti usano la musica come forma di autoanalisi. Quanto c’è di terapeutico per te nella scrittura e nella condivisione musicale?
Dipende, come ho già raccontato, questo EP è stato terapeutico per me. Infatti, uso spesso la musica come forma di autoanalisi, o per esorcizzare momenti particolari della mia vita. Ma non è sempre così: i motivi per cui scrivo sono tanti. A volte sento solo il bisogno di raccontare una storia, altre volte nasce tutto per gioco. L’ultimo brano uscito il 28 aprile, ‘Indietro adesso’, disponibile solo su Instagram, è nato proprio così: improvvisando in studio insieme a Zibba. La musica, per me, è anche questo — leggerezza, libertà, divertimento. Può essere tutto ciò di cui abbiamo bisogno, in momenti diversi.

Cosa immagini per il futuro? Dopo “Resta”, quali sono i tuoi prossimi sogni o traguardi artistici che vorresti raggiungere?
Sicuramente spero di riuscire, un giorno, a vivere della mia passione — ed è già tantissimo così. I prossimi passi saranno continuare a pubblicare musica, non solo sulle piattaforme di streaming ma anche sui miei social, che ho scoperto essere un bellissimo modo per restare attiva e in contatto con chi ha deciso di accompagnarmi in questo viaggio cantautorale. Per le novità più grandi ci risentiamo dopo l’estate, ma per tutto il resto — nuovi contenuti e date live — potete seguirmi sulle mie pagine social, mi trovate come Benedetta Scandale.”

Grazie Benedetta e complimenti per la tua carriera artistica!

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