Bruno Graziosi è un contrabbassista e compositore che incarna la fusione di generi musicali diversi, dalla tradizione classica al jazz, fino alle sonorità elettroniche più moderne. La sua carriera spazia tra collaborazioni con orchestre prestigiose, performance in festival rinomati come l’Umbria Jazz Winter, e l’esplorazione sonora con il suo quartetto No:Fly. Con il suo primo album “Outsider”, pubblicato nel 2024, Bruno racconta la sua filosofia musicale, fatta di contaminazioni, ricerca e continua evoluzione artistica.
a cura di Noemi Aloisi
Benvenuto su Che! Intervista, Bruno! Sei un contrabbassista, quale è stato il tuo primo approccio con la musica?
Sin da piccolo ho avuto la passione per la musica e mi sono approcciato per prima al basso elettrico e poi al contrabbasso, grazie ai concerti jazz che andavo ad ascoltare con mio padre e i mio zio, e i suoni che mi colpiva di più era quello del basso e contrabbasso.
Hai studiato al conservatorio di Pescara studiando contrabbasso classico ma poi sei passato al Jazz, cosa ti piace di questo genere musicale?
Ciò che mi affascina del jazz é la spontaneità e l’interplay che si crea tra i musicisti e soprattutto il ruolo fondamentale che svolge il contrabbasso, pilastro per il tempo e l’armonia.
Oltre alla classica e al Jazz il tuo stile si contraddistingue anche per delle influenze elettroniche, da cosa ti lasci ispirare quando componi?
Mi lascio ispirare ed influenzare da tutta la musica che ascolto e suono, cercando di fonderla e trovare uno stile che mi indetifica, infatti spazio tra la classica e il jazz passando tramite l’utilizzo dell’elettronica.
Molti musicisti insegnano anche, tu lo hai mai fatto?
Si anch’io insegno sia privatamente che in scuole di musica, cercando di far convivere le attività concertistiche con l’insegnamento.
Nel corso della tua carriera, ti sei esibito con diverse Orchestre, cosa ti piace di questo contesto?
Mi piace il fatto che in orchestra ci sia un ruolo ben definito per ogni strumento, il repertorio che ha una tradizione storica molto rilevante e che questo stesso repertorio, eseguito da secoli, abbia ancora molto da svelare.
Hai partecipato a diversi Festival, quale è stata una delle esperienze in cui ti sei divertito di più? L’esperienza più entusiasmante é stata esibirsi al festival Umbria jazz winter 30th edition, dove ho trovato un ambiente molto motivante.
Nel 2024, hai pubblicato il tuo primo album “Outsider”, da quanti brani è composto e come lo descriveresti?
Nell’album sono presenti 8 brani inediti, composti da me e tratti da diversi periodi della mia vita. Lo definisco un disco che rappresenta la mia personalità musicale che non si basa su un solo genere ma sull’unione di vari stili e sonorità, Passando da composizioni più contemporary jazz a brani con influenze Funk ed elettronica con momenti di free jazz.
Il brano “Young Hope”, è quello che più di tutti riflette la tua filosofia di continua crescita ed esplorazione artistica. Per cosa si contraddistingue e come è nato questo brano?
Il brano si contraddistingue dagli altri proprio per il suo carattere positivo, infatti il tema ha la caratteristica di essere molto melodico e cantabile ma nello stesso tempo accompagnato da una ritmica funky e moderna. La melodia di questo brano è nata sul basso elettrico ispirandomi al bassista Marcus Miller.
Sei un membro del quartetto No:Fly, parlaci di questo progetto.
E’ un quartetto attivo dal 2019 formato dai musicisti – Luca Di Nisio alla chitarra elettrica edeffetti, Fabiano Di Dio al pianoforte e sintetizzatori, Luca
Di Muzio alla batteria. Si caratterizza per un approccio che unisce la ricerca sonora e la spontaneità del jazz alle molteplici possibilità dell’elettronica che potete ascoltare sul disco dal titolo “ What If ” pubblicato nel giugno 2024 con la presenza di un noto sassofonista tenore abruzzese, Gianluca Caporale che potete ascoltare in due tracce del disco.
Al momento a cosa stai lavorando?
Principalmente sono impegnato nella proporzione del disco e ad eseibirmi con varie formazioni , ma sto continuando a comporre musica per un disco che registrerò in futuro e devo ancora valutare con che tipo di formazione sarà prodotta m molto probabilmente sarà in trio con sonorità più tradizionali.
Grazie Bruno del tuo tempo e complimenti per la tua carriera artistica!
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