Ambientato nella Roma del 1967, il libro “C’era la luna” di Serena Dandini, in uscita il 18 Febbraio 2025, offre uno spaccato vivido e coinvolgente di un’epoca in cui il passaggio dall’infanzia all’età adulta si tingeva di sfide, passioni e rivoluzioni interiori.
La protagonista, Sara Mei, incarna il desiderio di crescita e di scoperta che contraddistingue l’adolescenza. Fin dai primi capitoli, Dandini ci trasporta in una Roma che pulsa di vita, di contrasti e di trasformazioni sociali. La giovane Sara, stanca delle convenzioni e dei limiti imposti dalla bambina che era, guarda in alto, letteralmente e metaforicamente, verso i piani superiori del ginnasio, simbolo di un mondo ancora più complesso e affascinante. La sua ammirazione per un gruppo di ragazze spavalde, capaci di incarnare una femminilità inedita e provocatoria, si intreccia con la scoperta dei primi sentimenti d’amore, rappresentati dall’enigmatico Saverio, il fratello di una delle sue amiche.
La scrittura di Serena Dandini si distingue per una prosa raffinata e al contempo accessibile, capace di trasportare il lettore direttamente nelle aule del ginnasio e nei vivaci ambienti culturali della Roma degli anni ’60.
L’autrice sa rendere con efficacia l’evoluzione interiore di Sara, la cui esperienza si trasforma in un racconto universale: quello del passaggio dall’innocenza alla consapevolezza, del confronto con il mondo adulto e delle sue contraddizioni. Le pagine di “C’era la luna” si popolano di riferimenti emblematici – dal Piper ai cineforum – che testimoniano il fermento culturale e politico di un’epoca rivoluzionaria. È un percorso che celebra l’amicizia, l’amore e la forza dell’identità personale, in un contesto in cui le illusioni vengono gradualmente sostituite dalla consapevolezza di sé.
Uno degli aspetti più incisivi del romanzo è la capacità di Dandini di coniugare intimismo e analisi sociale. Attraverso la voce di Sara Mei, l’autrice racconta non solo la crescita personale, ma anche la tensione generazionale che ha caratterizzato il tumultuoso periodo degli anni ’60. Le esperienze di Sara, tra timori e coraggio, si intrecciano con una riflessione più ampia sul valore dell’amicizia, simbolo di un’unità che va oltre le differenze e che diventa forza propulsiva in tempi di cambiamento. La frase “L’amicizia è più potente dell’amore. L’amicizia guarisce e salva e ti assegna un posto nel mondo” riecheggia come un messaggio di resilienza e solidarietà, capace di far riflettere il lettore sulle relazioni umane in un’epoca di grande fermento sociale.
Il romanzo, intriso di nostalgia e di rinnovata speranza, invita il lettore a riflettere sul potere dei legami affettivi e sulla capacità di reinventarsi, anche quando il mondo sembra sospeso tra il passato e il futuro.
Per saperne di più visita: einaudi.it