Chiarastella Sorrentino, attrice e regista napoletana, ha intrapreso un percorso artistico ricco e sfaccettato. Dopo una formazione in danza classica e una laurea in Lettere, ha studiato recitazione presso la prestigiosa scuola del Teatro Stabile di Genova. Con esperienze importanti nel teatro e collaborazioni con registi di spicco come Marco Sciaccaluga e Marcello Cotugno, ha recentemente vinto il premio A. Corsetti per la regia dello spettacolo Meridiani. Attualmente, è protagonista di progetti cinematografici e televisivi di rilievo, tra cui il film “La scommessa e la serie La regola del gioco”.
In questa intervista, Chiarastella ci racconta le sue esperienze, sfide e aspirazioni per il futuro.
a cura di Antonio Capua
Chiarastella, hai iniziato il tuo percorso artistico con la danza classica. Come ha influenzato la tua formazione da ballerina la tua carriera come attrice e regista teatrale?
La danza è stata la compagna della mia infanzia e della mia adolescenza, è un’amica severa perché ti restituisce esattamente quello che le dai: una settimana senza esercitarsi è una settimana persa e la paghi tutta! La danza mi ha lasciato la disciplina e la devozione per il lavoro, per le prove, per lo studio.
Dopo esserti laureata in Lettere, hai scelto di studiare recitazione al Teatro Stabile di Genova. Cosa ti ha spinto a dedicarti al teatro e come ti ha formato questa esperienza?
In quel periodo (2016) a ridosso della laurea, un mio storico amico si stava diplomando all’accademia Silvio d’Amico come drammaturgo e mi aveva chiesto di partecipare ad uno spettacolo scritto da lui, era stata una bellissima occasione per capire quanto mi piacesse recitare e quanto (forse) fosse il palcoscenico il mio posto preferito al mondo!
Hai lavorato al fianco di grandi registi come Marcello Cotugno e Marco Sciaccaluga. Quali sono state le lezioni più importanti che hai imparato collaborando con loro?
Entrambi occupano un posto speciale nel mio cuore ed entrambi, in un modo molto diverso, mi hanno insegnato l’importanza della calma durante il lavoro.
Nel 2022 hai vinto il premio A. Corsetti per la regia dello spettacolo Meridiani. Cosa ha significato per te questo riconoscimento e come hai affrontato il ruolo di regista?
Devo dire che pur avendo fatto una regia e volendo farne altre in futuro, io non mi sento ancora una regista. Mi sento un’artista che di tanto in tanto ha delle domande in testa e la voglia di esprimerle con uno spettacolo. La cosa che ho amato di più di questo ruolo è stata la possibilità di animare tutta la squadra con le mie domande e così, condividere una ricerca. Meridiani è stato un spettacolo creato collettivamente, non di regia solitaria.
Nel film Voglio guardare di Stefano Incerti interpreti Elena. Come hai preparato questo ruolo e cosa ti ha colpito del personaggio che hai interpretato?
Se devo risponde istintivamente a “come ho preparato questo ruolo” mi viene da dire una sola cosa: GUIDANDO! Da sceneggiatura avevo diverse scene alla guida e sarebbe stata la mia prima volta, inoltre nella vita pur avendo la patente da anni, non avevo mai guidato la macchina in città. Ero terrorizzata! A parte questo, nel film di Incerti interpreto una giovane PM, è il lavoro di mia sorella, quindi ho provato ad osservarla con uno sguardo nuovo, cercando di rubarle quanti più dettagli possibile.
Sei attualmente impegnata nelle riprese della serie La regola del gioco. Come ti stai preparando per questo progetto televisivo e quali sfide stai affrontando?
In questa serie sono stata fortunata perché ho incontrato dei super colleghi e un regista speciale che è Andrea Molaioli. Ogni nuovo set ti fa fare qualcosa di nuovo, in questa serie ad esempio ho impugnato una pistola vera e ho scoperto che pesa tantissimo, ho indossato un giubbotto antiproiettili, abbiamo girato scene di agguati… ogni personaggio porta con sé un mondo e quello va ad arricchire il tuo stesso mondo, credo sia così che si cresca come attori: conoscendo sempre più mondi, praticando attivamente la curiosità.
Hai lavorato sia a teatro che in televisione e cinema. Come cambia il tuo approccio alla recitazione nei diversi contesti e quale dei tre senti più vicino alla tua sensibilità artistica?
Credo che l’approccio per me non cambi molto, nel senso che ogni attrice/attore ha un personalissimo approccio al lavoro, da come legge un testo, a quanto ha bisogno di provare, a come si relaziona con i colleghi. Io nel mio piccolo cerco di aderire sempre alla mia natura, cerco di portare la concentrazione e il sorriso, questo in ogni contesto, che sia il teatro o sul set. Amo il cinema e il teatro allo stesso modo.
Guardando al futuro, quali sono i tuoi obiettivi come attrice e regista? C’è un ruolo o un progetto specifico che sogni di realizzare?
Come regista sogno di sicuro un nuovo spettacolo che sia un approfondimento della ricerca cominciata con Meridiani. Come attrice sogno un ruolo che mi faccia crescere che mi sposti ancora una volta da me stessa.
Grazie Chiarastella per la tua intervista e tienici aggiornati su tutto!
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