Claudia D’Aguanno, in arte Cloudïa, è una giovane cantautrice originaria di Palermo, ma romana d’adozione. Con un percorso artistico già ricco di esperienze, Cloudïa ha calcato palchi prestigiosi come l’Auditorium Parco della Musica e il Piper, conquistando il pubblico con la sua musica. Dopo aver conseguito un Bachelor of Arts in Popular Music, è pronta a segnare il 2024 con una serie di nuovi inediti, tra cui il singolo “No But”, che esplora la spontaneità dell’amore. In questa intervista, Cloudïa ci racconta la sua rinascita musicale, le sue ispirazioni e i progetti futuri che la vedranno protagonista della scena musicale italiana.
a cura di Antonio Capua
Cloudïa, il tuo nome d’arte ha un’origine curiosa, legata a un errore di battitura. Come hai interpretato questo episodio e cosa rappresenta per te il simbolo della nuvola nel tuo percorso artistico?
Sicuramente ho interpretato questo episodio come l’inizio di un capitolo. Un errore di battitura oserei dire adorabile e del tutto comprensibile che ha unito due elementi che adoro, il mio nome proprio, ovvero Claudia, e il nome inglese della nuvola. In effetti si legge esattamente come il mio nome proprio, ma con un twist simbolico e visivo in più. Il fatto che me l’abbia scritto un’artista (cantautrice e musicista) che stimo davvero moltissimo mi ha portata a pensare che fosse proprio quello il nome che avrei dovuto adottare per intraprendere il mio percorso artistico. La nuvola è un elemento naturale che ho sempre amato in ogni sua forma, immagine, rappresentazione. Con il suo costante movimento, le sue forme e le sue infinite sfumature di colori riesce a rispecchiare, a mio avviso, l’animo umano e l’arte al 100%. Qualcosa che non puoi realmente tastare con mano ed in costante evoluzione ma di certo un punto fermo, un caposaldo della nostra esistenza. La nuvola mi ha sempre trasmesso un senso di leggerezza, di libertà. E’ la stessa sensazione che provo quando dò vita ai miei brani, quando canto, quando sto su un palco. Spero davvero di trasmetterlo a tutti coloro che avranno il piacere di ascoltarmi.
Sei nata a Palermo ma ti sei trasferita a Roma a soli 7 anni. In che modo queste due città hanno influenzato la tua musica e il tuo modo di esprimerti come cantautrice?
Palermo e Roma sono due città che porto nel cuore. La prima è certamente legata alla famiglia, ai ricordi di quando ero bimba, alle mie radici. L’altra invece alle amicizie, alla formazione scolastica, all’amore. Tutti importantissimi elementi che hanno certamente influito nella scrittura dei miei brani. Lo scoprirete presto con i nuovi singoli in uscita quest’anno. In effetti il primo singolo, ‘No But’, vi racconterà della mia storia d’amore nata nella città eterna mentre ad esempio il secondo potrebbe proprio riguardare dei preziosissimi ricordi legati alla mia amatissima Sicilia, ma ve ne parlerò più avanti.
Hai ottenuto il titolo di Bachelor of Arts in Popular Music a soli 22 anni. Quanto è stata importante la tua formazione accademica per il tuo percorso musicale e in che modo ha influenzato il tuo approccio alla composizione e alla scrittura?
È stata più che fondamentale sia per quanto riguarda la mia personalità sia per l’ispirazione che ho ricevuto dall’ambiente accademico e dalle relazioni che ho stretto con altri musicisti. Passavo più ore all’università che a casa. Finite le lezioni studiavo, poi mi chiudevo nelle varie salette a provare brani, a fare jam session con gli altri studenti, iniziavo a scrivere nuovi brani. Poi si faceva buio. Tornavo a casa ed il giorno dopo si ricominciava.
Più ‘mangiavo’ musica, più ne volevo. Mi sentivo così a mio agio in quel mondo che ho iniziato a pensare che ci fosse qualcos’altro oltre la passione, volevo diventasse il mio lavoro, volevo farlo tutto il giorno, tutti i giorni.
Ho iniziato a scrivere le prime canzoni durante il corso di ‘songwriting’, ho imparato ad analizzare le musiche che amavo, a capire come erano state concepite e come avrei potuto crearne delle nuove. In più i corsi del terzo anno alla ‘Sonus Factory’ erano tutti in lingua inglese, lingua che già conoscevo bene dati i miei precedenti studi al liceo linguistico, ma in accademia ho scoperto come usarla per esprimere le mie emozioni in musica.
Nel 2024 usciranno sei nuovi inediti che segneranno una rinascita personale e musicale. Cosa rappresenta per te questa rinascita e cosa dovremmo aspettarci da questi nuovi brani?
Dopo aver passato un periodo buio, non solo dovuto alla pandemia, mi sono ritrovata a lavorare tanto su me stessa. Mi svegliavo la mattina facendo esercizi di yoga, dopo tanto tempo ho ricominciato a fare sport ed ho compreso l’importanza di amare il mio corpo come se fosse il mio tempio. Corpo e mente si sentivano liberi, leggeri (come una nuvola ahah). Iniziavo ad essere piena di energie positive e ad attrarle a mia volta. Così una serie di scenari meravigliosi si sono aperti. Ho partecipato a corsi inerenti all’utilizzo della voce dove ho conosciuto professionisti che mi hanno dato stimoli incredibili, amici che porto tutt’ora nel cuore. Sono stata contattata da Giordano Maselli, il mio attuale ragazzo e produttore e da un suo amico (ora anche un mio carissimo amico) per dare il via ad un nuovo progetto musicale al quale ho accettato di partecipare, ignara del fatto che, sia il progetto in sé che queste nuove conoscenze, avrebbero aperto ulteriori scenari e mi avrebbero portato altrettanta felicità. Questo mio stato di benessere mi ha spronato ancora di più a ricominciare a scrivere nuova musica, a voler ‘divorare’ il palcoscenico. Produrre nuovi brani insieme a Giordano poi è estremamente stimolante, un continuo scambio di proposte ed idee. Musicalmente parlando aspettatevi un sound moderno che però rimanderà spesso ad elementi degli anni ’90/200. Quelli con cui sono cresciuta e che amo.
Parlaci del tuo primo singolo “No But”, una canzone che parla della spontaneità dell’amore. Cosa ti ha ispirato a scrivere questo brano e cosa speri che gli ascoltatori percepiscano quando lo ascolteranno?
Immaginate di fare inaspettatamente amicizia con un ragazzo durante una delle estati più spensierate della tua vita. Immaginate che dopo qualche mese di frequentazione il tuo cuore si accorga che sei un tantino “troppo” felice di vederlo, ed immaginate che questo sia reciproco. Dove sarà l’inghippo? Perché diciamocelo, in questo periodo storico trovare Mr. Darcy sembra quasi impossibile, siamo circondati da casi umani e quando sembrano non esserlo c’è quasi sempre un PERO’.
Il ragazzo la invita a vedere un film. Così arriva quella fatidica sera.. e durante la visione, con la stessa innocenza che avrebbe un bambino, mangiano pop corn e pensano a quanto sarebbe bello prendersi la mano, ma non lo fanno. Hanno forse paura di rovinare tutto. Finito il film iniziano a chiacchierare del più e del meno ma è chiaro che entrambi desidererebbero di più, ce l’hanno scritto in faccia.
Al che lei gli dice: – “..però c’è un problema..” e lui, impaurito: – “..si? e.. qual è?”.
Lei risponde: – “muoio dalla voglia di baciarti”.
Gli occhi di lui diventano lucidi ma timorosi al tempo stesso, così risponde: “oh *.*… però..??”. Lei, sorridendo: -“non c’è un però…”.
Lui risponde con dolcezza estrema: “meno male, perché era la stessa cosa che desiravo tanto anch’io”.
Beh.. per la prima volta nella mia vita l’inghippo non c’era.
Questo è un brano che ti ricorda che se un sentimento è vero, spontaneo e puro non ci sono ‘Però’.
Ogni tanto abbiamo bisogno che sia semplicemente SI e ‘No But’ riporterà quella leggerezza, quel calore e quel brio che solo l’estate in cui questo amore è nato può regalare. Questo è ciò che è successo a me ed è quello che voglio cantare al mondo.
Hai calcato palchi importanti come l’Auditorium “Parco della Musica” e il “Piper”. Quali emozioni provi quando ti esibisci dal vivo e quanto è importante per te il contatto con il pubblico?
Il palco per me è sempre stato ‘casa’. Da quando ero piccola, dalle prime recite a scuola in cui (come Hermione Granger che non faceva altro che alzare la mano per dimostrare quanto fosse preparata) non vedevo l’ora che mi scegliessero come protagonista o come cantante solista, ai primi concerti, sino ad oggi. Un posto in cui mi sono sempre sentita estremamente a mio agio, anche se all’inizio prima di salire un pò di sana strizza ce l’hai. Una volta che sali però… Wo! Non vorresti mai scendere. E’ come una giostra. Divertente, emozionante, ogni volta ti lascia sensazioni addosso completamente diverse, a seconda anche del pubblico che hai di fronte, dei musicisti con cui lo condividi. E’ incredibile e non esiste modo di capire cosa si prova se non hai modo di salirci. Ci sono state delle volte in cui, nonostante ormai faccia questo lavoro da qualche anno, non smettevo di tremare.. sembravo una foglia d’autunno, sembrava la prima volta.. e altre volte in cui invece l’avrei divorato. Che dirti? In ogni caso, un posto in cui tornerò sempre con amore, dedizione e passione e al quale non ho intenzione di rinunciare. Anche perché, come dico sempre io, “mi sto cantando sotto”.
Hai collaborato con Giordano Maselli per la produzione dei tuoi nuovi inediti. Com’è stato lavorare insieme e in che modo questa collaborazione ha arricchito il tuo sound?
Giordano è la persona con cui condivido cuore, anima e musica. Incontrarlo è stata una fortuna sotto tanti punti di vista. E’ una persona che, musicalmente parlando, sin dall’inizio ha creduto in me e nel mio potenziale.
Inizialmente volevamo separare la coppia dal lavoro, ma capitava spesso che entrambi ci scambiassimo demo, idee musicali ed opinioni su di esse. Lui rimase molto colpito da un’idea che avevo abbozzata su un taccuino dove sono solita scrivere i miei brani, lo canticchiò per giorni ed era inevitabile che prima o poi lo avremmo realizzato insieme.
Iniziammo un po’ per gioco ma ci piaceva così tanto fare musica insieme che poi scrivemmo un altro brano, e poi un altro e poi un altro ancora.
All’interno di questo progetto io scrivo testi e melodie, alle volte lo facciamo insieme. Lui arrangia e produce. Io sto con lui a supervisionare, condividere idee e feedback, ogni tanto anche battibeccando, come Anacleto farebbe con Merlino ahahah testardi ma affiatatati. A furia di provare e sperimentare abbiamo generato un modo tutto nostro di dare vita a nuova musica.
Lui viene dalla musica classica ed io sono una cantautrice pop, un connubio strano ma che sicuramente caratterizza la mia musica. Molti nostri brani con il loro sound sembrano perfetti per una colonna sonora ma anche adattissimi alla radio. Una sinergia incredibile e particolare che a mio avviso rende questi brani davvero unici nel loro genere.
La tua musica sembra voler esplorare le tante sfaccettature dell’animo umano. Come riesci a tradurre queste emozioni complesse nei tuoi testi e nelle tue melodie?
Provo ad esplorarne diverse, perché la musica è come il nostro cuore, pulsa e traina sentimenti di infiniti generi. Spesso per farlo utilizzo esperienze personali parlandone in prima persona, a volte uso la ‘voce’ di vari personaggi per veicolare il mio messaggio.
Ad esempio, sono un’appassionata di mitologia greca. Queste storie sono estremamente profonde, ricche di metafore che ritrovo anche oggi nelle mille sfaccettature dell’essere umano, e questo mi affascina molto. L’arte mi ispira arte, non solo la mitologia, ma anche libri, film, statue, dipinti mi hanno portato a voler esprimere con il mio linguaggio quelle storie. Uno dei brani che ho previsto di fare uscire quest’anno è tratto dal mito di Apollo e Dafne, un altro invece è ispirato da un fumetto, di cui per ora non farò il nome…
Posso solo dire che lo adoro ed aiuterà a far conoscere al pubblico il mio lato dark (perché in fondo sono sempre stata una rockettara, e sua maestà il nero – sempre elegante e mai banale – è uno dei miei colori preferiti).
Il 2024 si prospetta come un anno cruciale per la tua carriera. Quali sono i tuoi obiettivi principali e come ti immagini la tua crescita artistica nei prossimi anni?
Il mio obiettivo principale è potermi dedicare alla musica a tempo pieno. Perché è ciò che davvero mi rende felice. Inizierò con un passo alla volta dal primo singolo, facendo live e promuovendolo in giro per Roma, poi nel resto d’Italia e spero all’estero. Perché si sa che per un’artista italiana scrivere in inglese ed avere successo in questo Paese non è semplice, so di aver preso una via difficile. Spero però che in un modo o nell’altro il mondo si accorga dell’enorme potenziale che per me hanno questi brani. Quest’anno ho l’obbiettivo di fare uscire sei inediti. Vedremo cosa succederà, in bocca al lupo a me.
Ci sono artisti o generi musicali con cui ti piacerebbe collaborare o sperimentare per espandere ulteriormente il tuo stile musicale?
La musica la amo a 360 gradi, odio la monotonia. Sia quando ascolto la musica che quando la creo. Facendo ascolti di vario tipo, cerco di spaziare quanto possibile, anche se è evidente che ho degli artisti che il mio cuore e le mie orecchie prendono spesso come riferimento. Tra questi: Steven Wilson, i Coldplay, i Muse, Hozier, Sia, Joss Stone, i Nothing But Thieves, Billie Eilish, Elisa, Pino Daniele e tanti tanti tanti altri. Se mi piacerebbe collaborare con molti di loro? Oh.. non sai quanto. Me lo auguro.
Grazie Claudia per la tua intervista. Complimenti per la tua carriera artistica e professionale.
Mantieni sempre questo entusiasmo e tienici aggiornati!
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