Claudia Elda Gurzi è una donna determinata che ha scelto di inseguire il suo sogno di lavorare nel mondo dello spettacolo, abbandonando una carriera ben avviata nel mondo aziendale. Attrice, speaker radiofonica e presentatrice, Claudia sta costruendo un percorso professionale fatto di scelte coraggiose e successi. In questa intervista, esploriamo la sua transizione dalla carriera manageriale allo spettacolo e i suoi progetti futuri.
a cura di Salvatore Cucinotta
Benvenuta su Che! Intervista Claudia, hai scelto di inseguire il tuo sogno nel mondo dello spettacolo. Cosa ti ha spinto a fare questo grande cambiamento e quali sono state le tue motivazioni principali?
Grazie mille a voi! Lo so, può sembrare un cliché, ma è davvero quello che sognavo da bambina.
Passavo ore davanti allo specchio fingendo di fare televendite, cercando di vendere ai miei pupazzi qualsiasi cosa trovassi in casa. Mi piaceva improvvisare show di danza o poesie per la mia famiglia, disegnavo fumetti (malissimo!), e adoravo raccontare storie inventate di sana pianta solo per far ridere i miei amici. Intrattenere gli altri è sempre stato il mio modo di esprimermi. Poi, però, la vita mi ha portato su altre strade, e mi sono ritrovata a fare un lavoro che non mi piaceva e che mi faceva stare male. Grazie alla mia psicoterapeuta, ho capito che stavo vivendo una vita che non era la mia.
Mi ha chiesto di ricordare cosa amassi fare da piccola, e lì mi è tornato in mente tutto. È stato difficile ammetterlo, perché a 30 anni l’idea di cambiare vita sembrava impossibile, come se stessi sognando di diventare astronauta!
Entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano senza precedenti esperienze di recitazione è un grande traguardo. Come ti sei preparata per affrontare questa sfida e cosa hai imparato da questa esperienza formativa?
Devo dire che l’incoscienza mi ha aiutato tantissimo! Stavo cercando una scuola di recitazione e ho pensato: “Perché non puntare in alto e provare con una delle migliori scuole d’Europa anziché quella sotto casa? tanto non mi richiameranno mai!” E invece… mi hanno richiamata! Quando mi hanno fissato l’audizione, ho passato un mese intero cercando il monologo giusto, chiedendo consigli a tutti su come lavorarlo, e quando sono arrivata lì ero serenissima perché certa non mi prendessero mai. Invece ho avuto la fortuna di incontrare delle persone meravigliose che hanno creduto in me nonostante la mia totale inesperienza.
È stato uno degli anni più belli della mia vita, in cui mi sono sentita libera di giocare, di essere me stessa, senza preoccuparmi del giudizio degli altri.
Hai lavorato al cortometraggio Fellini, che è stato selezionato per Alice nella città, ( sezione del Festival del Cinema di Roma). Puoi raccontarci qualcosa su questo progetto?
E pensare che inizialmente non ero stata presa! Ho fatto il provino per questo cortometraggio, ma non mi hanno scelta. Poi, mesi dopo, il regista ha detto al mio agente che non trovava l’attrice giusta per quel ruolo e ha voluto vedermi di persona. Ero sicura che il provino fosse andato male… e invece mi hanno presa! Questo mondo è fatto così, quando pensi di aver fatto bene, non ti scelgono mai.
Sono stata davvero felice di lavorare su questo progetto, sia perché è stato il mio primo lavoro cinematografico, sia perché tratta un tema a me molto caro: come i giovani spesso si sentano esclusi o emarginati dalla società.
Dopo un inizio nel mondo del cinema, hai lavorato alla stagione primaverile del GialappaShow e sei stata confermata per la seconda.
Com’è stata l’esperienza di lavorare in un programma di successo e come ti ha aiutata a crescere come attrice e performer?
Lavorare al GialappaShow è stato davvero un sogno che si realizza. Da adolescente non mi perdevo una puntata e ho sempre amato la loro comicità. Quando sono entrata nello studio per la prima volta, non ci potevo credere! Ho cercato di assorbire tutto ciò che potevo dalla loro professionalità e dall’approccio meticoloso che hanno al lavoro.
Dietro quell’aria da “cazzoni” c’è tantissimo impegno, e questo mi ha insegnato molto.
Oltre alla recitazione, lavori anche come speaker radiofonica per Radio Hinterland. Cosa ti appassiona di più del mondo della radio e in che modo riesci a combinare la tua passione per la recitazione con quella per la comunicazione?
Ho sempre detto di non avere talenti, non so cantare, non so ballare, non so cucinare, non so fare bene niente, a parte parlare e non sapevo come sfruttare questa dote finché non ho pensato che ci sono persone che raccontano storie per lavoro, e che li ascoltavo tutti i giorni in radio mentre lavoravo in ufficio, come ho fatto a non pensarci prima?!?
Raccontare storie, condividere emozioni e magari far sorridere qualcuno dall’altra parte mi dà una soddisfazione immensa.
Recitazione e radio per me sono mondi separati: in radio sono Claudia al 100%, mentre quando recitato, Claudia scompare per dare vita a un personaggio.
Hai presentato il Milan Shorts Film Fest, in collaborazione con Fuori Cinema. Quanto è importante per te partecipare a eventi legati al cinema e come vivi il ruolo di presentatrice in queste occasioni?
Sono super onorata di aver fatto parte di questo progetto creato da dei ragazzi giovanissimi e talentuosissimi che mi hanno dato carta bianca e che si sono fidati ciecamente di me, è stato un palcoscenico molto bello sia perchè si è tenuto al Cinema Anteo, uno dei cinema più iconici di Milano, sia perché abbiamo dato spazio e luce a tanti ragazzi giovani appassionati di cinema che hanno sempre difficoltà a farsi strada in questo ambiente, come me del resto.
Fare la presentatrice è il mio mestiere preferito in assoluto perchè coniugo voce e corpo, tenere una cartelletta in mano mi dà una carica di adrenalina potentissima!
Passare da una carriera manageriale a un settore così diverso come quello dello spettacolo non è facile.
Quali sono stati i principali ostacoli che hai dovuto affrontare durante questa transizione e come li hai superati?
No non è stato facile e non lo è nemmeno oggi. Sono stata però aiutata dagli eventi della vita, stavo attraversando un momento molto difficile, tutta la vita che avevo costruito mi ero crollata davanti agli occhi e allora ho deciso di buttare giù anche le ultime macerie rimaste in piedi, licenziandomi e promettendo a me stessa che non sarei mai più entrata in un’azienda in vita mia.
Io sono una che mantiene le promesse, spesso ho tentennato, ho aperto siti per cercare un lavoro “classico”, sarebbe stato così facile tornare a quella vita comoda, con un ottimo stipendio invece di questa così incerta, ma quella promessa risuonava sempre nelle orecchie e così continuai per questa tortuosissima strada.
Ho fatto tabula rasa e quando non hai niente… non hai nemmeno niente da perdere!
Stai cercando di fare il salto verso un network radiofonico nazionale. Cosa pensi sia necessario per riuscire a raggiungere questo obiettivo e quali sono i tuoi piani per il futuro in questo ambito?
Che bella domanda! Non ho una risposta. Altrimenti ce l’avrei già fatta! Ahahaha
Mentre frequentavo il Centro Sperimentale ho dovuto accantonare per forza di cose la radio perchè il corso mi assorbiva completamente, ma appena l’ho terminato ho ripreso in mano le cuffie ed il microfono.
Ci vuole tanta, tanta, tanta, tanta pazienza. Tanto lavoro e impegno. Tanta passione perché per parecchi anni non si vede un becco di un quattrino. Crederci tantissimo e provarci sempre, in ogni modo, rompendo le scatole a chiunque.
Ecco, i miei piani per il futuro sono esattamente questi, crederci e provarci sempre, anche quando ti dicono di no.
Mi sono trovata spesso con il piede ad un passo dalla porta di una grande radio e poi mi è stata chiusa in faccia, sono stati momenti terribili, dove ti chiedi cosa stai facendo, ti dici che forse non ne vale la pena, ma alla fine il successo è fatto di un milione di “no”. Piangi un pò e poi ricominci.
Il tuo percorso dimostra che non è mai troppo tardi per seguire i propri sogni. Cosa consiglieresti a chi, come te, si trova in una carriera consolidata ma sente la necessità di cambiare direzione?
Di farlo, di buttarsi, perchè la vita è una sola e una vita non felice non è una vita davvero vissuta per me. Non c’è scusa che tenga, che si tratti di età o di soldi, la giovinezza ed il denaro aiutano, sarei falsa a dire il contrario, ma ci sono tante persone che hanno cambiato radicalmente vita pur non avendo ne una, ne l’altra.
Io sono una di queste!
E’ difficile, bisogna farsi il mazzo, è difficile anche psicologicamente, è difficile per i giudizi che magari sentiamo dagli altri o che ci diamo da soli, è difficile vedere gli altri andare in una direzione più classica (lavoro a tempo indeterminato, matrimonio, famiglia etc), e tu invece remare come una ragazzina per provare a realizzare un sogno.. però è la felicità per quello che si fa a dare valore alla vita.
Guardando al futuro, quali sono i tuoi obiettivi principali?
Ti vedi continuare a bilanciare recitazione e radio, o c’è un’area che vuoi esplorare di più nei prossimi anni? Il mio obiettivo numero uno? Presentare il Festival di Sanremo prima di lasciare questo mondo!
È il motivo per cui continuo a studiare recitazione, radio, danza, e vorrei anche studiare un pò di canto.
Voglio essere prontissima per quel momento, anche se dovesse arrivare tra 40 anni!
In un futuro più prossimo, mi piacerebbe creare qualcosa di mio, magari su Twitch o YouTube… vediamo cosa mi riserverà il futuro!
Grazie Claudia per aver dedicato un pò del tuo tempo ed averci dato modo di conoscerti meglio!
Complimenti per tutto! Tienici aggiornata!
Continua a seguirci su Che! Intervista.