Danila Satragno, vocal coach di Blanco, Maneskin, Geolier, Ornella Vanoni, Annalisa, Tedua, Irama, Bresh e molti altri, condivide la sua visione sul prossimo Festival di Sanremo, la sua dedizione alla musica ed i segreti del mestiere che l’hanno resa un punto di riferimento per generazioni di artisti. Con una cattedra prestigiosa al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano ed un nuovo singolo jazz in arrivo, la sua voce un’esperienza da vivere.
Intervista a cura di Noemi Aloisi
Introduzione a cura di Antonio Capua e Salvatore Cucinotta
Benvenuta su Che! Intervista, Danila. La sua è una vita dedicata alla musica ed è una cantante Jazz, cosa la affascina di questo genere musicale?
La mia vita è completamente dedicata alla musica sin da bambina. Nella mia famiglia erano tutti musicisti ed ho iniziato studiando pianoforte sin da piccola. Parallelamente al mio Diploma in Pianoforte principale è sbocciato l’amore sviscerato per il jazz: ho da subito amato il ritmo, il linguaggio swing, la libertà “vigilata” dell’improvvisazione, il sapore della sua verità e l’intensità dell’armonia. La mia musica è un mix di tutto ciò che sono. Credo fermamente che la contaminazione sia l’humus da cui nascono i veri capolavori: la profondità della tradizione mista alla freschezza della contemporaneità creano i suoni del futuro.
Ha pubblicato diverse canzoni, come descriverebbe i suoi brani? Hanno delle influenze o contaminazioni in particolare?
lo definirei la musica della mia infanzia e del mio cuore più puro e trascendente. La spiritualità ha sempre fatto parte del mio cammino.
A livello professionale ha una carriera invidiabile, non sono mancate le collaborazioni e i riconoscimenti. Quali esperienze ricorda con più piacere?
Ho avuto l’onore di salire sul palco con i nomi più importanti del jazz mondiale da Uri Caine a Joe Chambers, Mal Waldron, Henri Texier e straordinarie personalità musicali come Fabrizio De André, Pino Mango, Tedua, riconoscimenti alla carriera che conservo tutti nel cuore ma che lascio nel cassetto cercando di andare avanti sempre. Come dice una mia cara amica manager savonese come me la gavetta non finisce mai.
Tra le sue passioni oltre al canto c’era anche il pianoforte, infatti ha conseguito il diploma come pianista. Suona ancora?
Si è il primo strumento a cui mi sono avvicinata da bimba.Poi la chitarra e la batteria. Dicevo sempre che il mio miglior amico aveva 3 gambe alludendo al mio Yamaha a coda comperato con un bel po di ore di lavoro. Poi un incidente mi ha provocato l’amputazione di una parte di un dito della mano destra. E’ stato terribile accettare il fatto che non avrei più potuto suonare musica classica. Ci sono voluti anni ma ora ho imparato a suonare il mio jazz con 9 dita con più intensità di prima. Ho cercato di trasformare un handicap in una nuova possibilità.
Oltre ad avere un suo progetto musicale è anche una Vocal Coach. Cosa le piace di questo lavoro?
Questo mestiere è una grande passione. Da piccola avrei voluto anche io avere un coach che mi mostrasse la via giusta per educare la mia voce e così ho studiato molto proprio per aiutare gli altri ad allenare la propria. E comunque ho sempre nutrito questa passione: quando avevo 9 anni giravo con una band a reclutare bimbi per lo Zecchino d’oro! E’ già allora li aiutavo a intonare la nota giusta o aggiustarsi sul tempo in caso di .. necessità! Cantare e far cantare le persone e’ la medesima immensa gioia. E poi Ornella (Vanoni) nella quarta di copertina di un mio libro scrisse che ho un animo missionario….
Come Vocal Coach segue i Big della canzone italiana, come Blanco, Annalisa, Ornella Vanoni e molti altri. Come è lavorare con questi artisti, soprattutto in momenti di pressione come le giornate prima del Festival di Sanremo?
Serve innanzitutto un periodo intenso di pre produzione per l’allenamento del corpo a 360 gradi respirazione, training fisico, alimentazione, esercizi di controllo mentale e vocale..oserei dire che Sanremo è una competizione atletica data la delicatezza della performance, le ore passate a fare interviste, preparazione estetica, costumi mai un istante di riposo per 1 settimana senza contare le prove antecedenti. In genere si crea con l’artista una forte coesione. Ci si deve capire al volo. Come un atleta con il suo mentore, un calciatore con il suo mister.
Anche quest’anno, come già capitato in passato, sarà a Sanremo, le piace questa esperienza? Oltre a lavorare riesce anche a divertirsi?
Il mio lavoro è la mia passione per cui trovo gioia anche in questi momenti frenetici. Nei pochissimi momenti liberi, mi capita spesso di fare televisione o interviste radiofoniche e ovviamente un momento da dedicare alla mia amata Clarissa, la mia cagnolina che mi segue ovunque!
Presso il “Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano”, svolge l’attività di docente, le piace insegnare in un contesto accademico? Cosa vuole trasmettere ai suoi studenti?
Sono orgogliosa della mia prestigiosa cattedra presso il Conservatorio dove sono docente di canto jazz….Cerco sempre di insegnare stimolando i miei allievi a creare oltre che a studiare sui libri e di traghettarli il più possibile nel mondo del lavoro professionale in modo tale che il loro sapere non rimanga avulso dalla contemporaneità.
Per questo periodo natalizio ha qualche esibizione Jazz in programma?
Usciranno a breve dei singoli dove unirò il linguaggio jazzistico ad autori contemporanei come Paolo Fresu e Alex Ulhmann dei Planet Funk per amor di… contaminazione.
Grazie per il suo tempo Danila e complimenti per la sua carriera.
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