Danilo Salpietro è un artista che ha saputo spaziare tra diverse discipline del mondo dello spettacolo, trovando la sua dimensione ideale nel doppiaggio e nella musica. Con una formazione che lo ha portato a esplorare il teatro, il canto e il doppiaggio, Danilo ha già ottenuto importanti traguardi come la partecipazione a progetti musicali e cinematografici di rilievo, tra cui Wicked e Oceania 2. In questa intervista, ci racconta il suo percorso, le sue passioni e l’amore per la sua città natale, Roma, offrendo uno sguardo sincero e appassionato sulla sua carriera e i suoi sogni futuri.
a cura di Noemi Aloisi
introduzione di Antonio Capua
Benvenuto Danilo, hai molte passioni, tra queste c’è il teatro, hai infatti frequentato dei corsi. Cosa ti ha lasciato questa esperienza e che genere di spettacoli proponevate?
Ciao e grazie mille per l’accoglienza.
Sì, diversi anni fa ho frequentato dei laboratori teatrali per iniziare ad avvicinarmi a questo mondo. È qui che ho capito che volevo lavorare nel mondo dello spettacolo. Purtroppo non è durato molto, ho intrapreso un’altra strada quasi subito ma tra i vari generi c’erano commedia e dramma.
La musica è un’altra passione, infatti sei un cantante esordiente, che genere di musica fai?
Ad oggi canto principalmente per film cinema, serie tv e film Disney.
Per ora non ho in progetto di iniziare una carriera come cantante ma la musica è sempre stata presente fin da bambino nella mia vita. Mia nonna paterna era cantante lirica, i miei genitori cantano entrambi per passione, da bambino ho imparato a suonare la chitarra da autodidatta, insomma la musica mi ha sempre accompagnato.
Sei anche un cantautore?
Ahimè no e non so se sarei in grado! Ho un’enorme stima e rispetto per chi scrive, l’ho sempre trovato affascinante. Chi scrive ha la capacità di racchiudere un mondo nella scelta di parole mirate, vede e vive tutto con altri occhi, è un dono!
Con il doppiaggio, su cui ti sei concentrato e hai studiato, arrivano diverse soddisfazioni, cosa ti piace di questo lavoro?
Trovo che il doppiaggio abbia una magia tutta sua. Quando indosso le cuffie e si spengono le luci, entro in un altro universo. Posso essere chi voglio ogni volta in modo diverso, vivere altre vite.
Non sono più Danilo e quando questo accade e le persone che ti conoscono non sì accorgono che sei tu, è la soddisfazione più grande. Creare un’emozione, questa è forse la cosa più bella.
Preferisci doppiare cantando o parlando?
Questa è una bella domanda!
Non ho una vera e propria preferenza. Per ora mi sento più a mio agio nel doppiaggio cantato perché lo faccio da più tempo e anche perché dove lavoro per me è casa ma il doppiaggio parlato è una mia passione fin da bambino e in quello hai più possibilità di interpretare personaggi diversi.
Come doppiatore preferiresti prestare la tua voce per un film tradotto o per un cartone?
Mi è capitato di fare entrambi e mi sono divertito in ambedue i casi!
Nel cartone animato c’è la caratterizzazione, ovvero un’impostazione della voce più alterata, tipica dei film d’animazione.
Nel film c’è meno margine ma è comunque stimolante e forse più difficoltoso.
Tra i lavori più importanti, per il momento, ci sono Wicked e Oceania 2. Raccontaci di queste esperienze.
Per me che sono fan dei musical, prestare la voce nella parte cantata a Jonathan Bailey in Wicked è stato un enorme e inaspettato traguardo.
Tuttora faccio fatica a crederci, sebbene la bufera mediatica attorno alla scelta di doppiare le canzoni.
Oceania 2, in cui interpreto Moni il cantastorie, è stato il mio battesimo come doppiatore completo avendo prestato la voce al personaggio sia nel parlato che nel cantato. La lavorazione più divertente a cui ho partecipato, non potrei essere più felice!
Sei nato Roma, che rapporto hai con questa città?
Sarà scontato ma è il classico rapporto amore/odio che sì ha con la propria città natale. I miei genitori quando ero bambino si sono trasferiti ai Castelli Romani, poco fuori Roma, per questo ho vissuto molto di più la città da adulto. Il caos del traffico e del turismo spesso riescono ad oscurare le bellezze che racchiude ma ogni volta che mi capita di trovarmi davanti ai nostri monumenti, tutto intorno cessa di fare rumore. Troppo poetico?
Lavorativamente parlando essere a Roma è più un vantaggio o uno svantaggio?
Sicuramente un vantaggio!
Roma offre molte possibilità avendo la maggior parte delle sedi più importanti del doppiaggio proprio qui.
Ci sono altri progetti a cui ti stai dedicando in questo periodo?
Per ora mi sto dedicando principalmente al doppiaggio, partecipando in piccoli ruoli alla realizzazione di altri prodotti, nella speranza che col tempo arrivino altre soddisfazioni.
Grazie per il tuo tempo.
Grazie a voi per le domande
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