Domenica Panaro Dos: una vita tra musica, sport e supporto alla crescita personale.

In questa intervista, conosciamo Domenica, una donna dalle mille sfaccettature: musicista, personal trainer, e fondatrice dell’Accademia Musicale Brillar. Domenica ci racconta il suo straordinario percorso, partito a soli sei anni con il pianoforte, arricchito da studi al Conservatorio e una passione per lo sport che l’ha portata a diventare personal trainer. Parleremo anche della sua attività di tecnico della riabilitazione psichiatrica e del suo impegno per aiutare giovani con DSA e disturbi del neurosviluppo, dimostrando come la musica e lo sport possano essere potenti strumenti di trasformazione personale.

a cura di Noemi Aloisi
introduzione di Antonio Capua


Benvenuta Domenica, ti avvicini alla musica a soli sei anni studiando pianoforte, suoni ancora questo strumento?
Certo, il pianoforte resta il mio grande compagno di vita, l’unico a farmi sentire sempre compresa.

Hai studiato al Conservatorio di Matera, il corso di Organo e Composizione, come ti sei appassionata a questo strumento?
Ho scoperto questo strumento casualmente e ne sono stata subito attratta per la sua capacità unica di “riprodurre” un’orchestra. L’organo è in grado di suonare tantissime voci contemporaneamente, è uno strumento complesso e affasciante in grado di ricreare atmosfere maestose, piene e travolgenti.

Oltre alla musica ti sei dedicata molto anche all’attività sportiva, praticando nuoto e kickboxing ad esempio. Cosa significa per te fare sport e perché lo consiglieresti?
Altra mia grande valvola di sfogo è lo sport. Essendo una persona “impetuosa” e che vive le emozioni in maniera molto intensa, ho sempre sentito la necessità di “scaricare” tutte quello che provavo attraverso la musica e lo sport. La musica mi libera la mente, lo sport scarica le tensioni nel corpo.

Lo sport per te è diventato un vero e proprio lavoro, infatti svolgi anche l’attività di personal trainer. Come hai raggiunto questo traguardo?
Ho sempre frequentato palestre e ambienti sportivi e nel tempo è cresciuta in me una passione autentica per lo sport. I miei coach hanno giocato un ruolo fondamentale, spronandomi e incoraggiandomi a esplorare questa strada in modo più professionale. È stato grazie a loro supporto e alla loro fiducia nelle mie capacità che ho deciso di intraprendere questo percorso.

Sei laureata in Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica e la tua carriera da questo punto di vista, inizia in una struttura residenziale per pazienti psichiatrici. Lavorare in un posto di questo tipo è stato impegnativo? Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
È stato un primo impatto davvero molto arduo. In questo campo ti trovi ad affrontare situazioni particolari e a guardare negli occhi di bambini, adulti e anziani, la sofferenza e il dolore umano nella loro forma più cruda. Il corso che ho frequentato e i lavori svolti in queste strutture mi hanno insegnato ad avere una profonda empatia e un’enorme pazienza. Mi hanno fatto comprendere  l’importanza di mantenere sempre un equilibrio tra la sensibilità necessaria per comprendere i pazienti e la forza interiore per offrire loro un sostegno efficace. È un’esperienza che mi ha cambiata profondamente, donandomi non solo competenze professionali, ma anche un bagaglio umano che porto sempre con me.

Sei la fondatrice dell’Accademia Musicale Brillar ad Altamura. L’accademia propone percorsi musicali e supporto specialistico per ragazzi con DSA e disturbi del neuro-sviluppo. Da che deriva questo progetto e di cosa ti occupi personalmente?
Il progetto dell’Accademia Brillar nasce dal desiderio di creare un ambiente accogliente e stimolante dove i ragazzi possano esprimersi liberamente attraverso la musica, l’amicizia, affrontando anche le loro difficoltà in modo positivo. L’idea è quella di unire la passione per la musica con un supporto educativo mirato, specialmente per i ragazzi con difficoltà come ADHD, DSA e autismo. Amo seguire questi ragazzi perché mi sento bene nel farlo: è un ruolo che mi appartiene e che mi permette di aiutarli a crescere, a scoprire le proprie risorse e a superare le difficoltà emotive e scolastiche.

Ti occupi anche di psicoterapia?
No, essendo un Tecnico della riabilitazione psichiatrica, mi occupo di realizzare piani terapeutici riabilitativi individuali. Significa che per ciascuna persona che si rivolge a me, realizzo dei veri e propri piani con attività mirate al superamento di difficoltà o ostacoli. Posso occuparmi di tutte le fasce d’età e di tutte le difficoltà psicologiche, ma sono specializzata in età evolutiva e adolescenza. Con i miei ragazzi lavoro sulle emozioni, tensione familiari, difficoltà scolastiche, ansia ecc. Chiaramente il mio è un lavoro d’equipe, il mio ruolo prevede anche la costruzione di una vera e propria rete di professionisti che possano abbracciare il caso a 360 gradi.

Cosa ne pensi della meditazione e delle pratiche spirituali? Credi che possano essere degli strumenti efficaci a placare l’ansia e altri disturbi?
Credo profondamente nella naturale diversità umana e la considero una risorsa fondamentale. Ogni persona è unica, con i suoi punti di forza e le sue vulnerabilità, e proprio in questa diversità risiede il potenziale per affrontare le sfide. Ognuno ha i propri strumenti, che sono individuali e fortemente soggettivi, per navigare attraverso la vita. Ciò che funziona per uno potrebbe non funzionare per un altro, ma questo non è un limite; al contrario, è una ricchezza che permette a ciascuno di sviluppare modalità proprie e spesso molto efficaci di rispondere alle difficoltà. Questa visione mi porta a valorizzare e sostenere ogni persona nel suo percorso, facendo leva sulle sue risorse interne.

Che consiglio daresti a chi vuole eliminare le convinzioni radicate limitanti? Come l’insicurezza, la convinzione di non meritare qualcosa etc? Hai qualche suggerimento per eliminare questi pensieri che derivano dall’inconscio?
Il primo passo per affrontare le convinzioni limitanti è riconoscerle e diventare consapevoli di quando emergono. L’insicurezza e la convinzione di non meritare qualcosa spesso nascono da esperienze passate, ma non definiscono chi siamo veramente. Un consiglio che darei è di imparare a osservare questi pensieri senza giudizio, come se fossero delle semplici informazioni che possiamo cambiare. Una volta riconosciuti, possiamo sostituirli con affermazioni positive che rispecchiano chi siamo oggi e ciò che meritiamo veramente. La meditazione e la riflessione profonda possono aiutare a liberarsi da schemi di pensiero negativi radicati, mentre il confronto con chi ci sostiene, come una figura professionale o una persona fidata, può offrirci una nuova prospettiva. Credo che ognuno abbia dentro di sé i mezzi per affrontare queste difficoltà: è una questione di tempo, pazienza e volontà di mettersi in gioco per scoprire la propria vera essenza e il proprio valore.

Hai progetti o obiettivi professionali ai quali stai lavorando al momento?
Sì, al momento sto lavorando su diversi progetti che mi appassionano molto. Un obiettivo importante è quello di continuare a sviluppare l’Accademia Brillar, creando un ambiente ancora più inclusivo e stimolante per i ragazzi, specialmente per quelli che affrontano difficoltà come ADHD, DSA e autismo. Sto anche preparando materiale educativo per i ragazzi, che unisca la passione per la musica con un supporto psicopedagogico mirato. Inoltre, mi sto concentrando sull’approfondimento di tecniche che aiutino i ragazzi a sviluppare la loro autostima e a superare le difficoltà emotive, perché credo fermamente che ognuno abbia dentro di sé le risorse per crescere e affrontare le sfide.
Brillar è ancora piccolina, ma cresce molto velocemente. Credo negli esseri umani, e per questo, darò del mio meglio per la mia Accademia.

Grazie Domenica e complimenti per il lavoro che fai. Un grosso in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
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