Elisa Michiante, nata a Vizzolo Predabissi nel 2001, ha trasformato la timidezza in una potente forza espressiva. La sua passione per il musical, scoperta a soli 9 anni, l’ha portata su palcoscenici sempre più importanti. Con una laurea in recitazione presso la BSMT di Bologna, e una serie di produzioni teatrali e musicali alle spalle, Elisa continua a incantare il pubblico con il suo talento e la sua determinazione. Oggi, ci racconta il suo percorso, fatto di sfide, soddisfazioni e un amore incondizionato per il teatro.
a cura di Antonio Capua
Elisa, hai iniziato a studiare musical da giovanissima. Come è stato trasformare una timidezza iniziale in una forma di espressione artistica così intensa?
In realtà è stato tutto molto naturale. C’è un aneddoto divertente: mio papà ha sempre provato a convincermi a fare teatro per sciogliere un pochino quella timidezza e quando avevo circa 6/7 anni ha addirittura partecipato ad uno spettacolo amatoriale facendo uno dei sette nani di Biancaneve per dimostrarmi quanto fosse bello esprimersi attraverso il teatro, ma nemmeno quella volta ci riuscì, venne a me naturalmente di provarci quando meno ce lo aspettavamo… Credo che fosse già dentro di me la voglia di essere un’estroversa e nel teatro ho visto un modo sicuro per uscire fuori dal guscio. Il palco mi ha sempre permesso di poter essere quello che volevo.
Hai sempre saputo che il teatro sarebbe stato il tuo futuro. Cosa ti ha colpito così tanto da non lasciarti mai più andare?
Non direi che l’ho sempre saputo, piuttosto l’ho capito facendolo. A 9 anni era il divertimento che mi dava stare sul palco, andando avanti l’ho preso come una responsabilità e mi impegnavo sempre di più, rendendomi conto di essere capace a fare una cosa che oltretutto mi rendeva felice. Oggi niente mi da la stessa gratificazione che ricevo stando sul palco e sapendo di aver fatto della mia passione il mio lavoro.
Dopo il liceo artistico con indirizzo scenografia, hai scelto Bologna e la prestigiosa BSMT. Come è stata l’esperienza di vivere e formarti in una delle migliori scuole di musical in Italia?
È stata finora l’esperienza più intensa che abbia mai vissuto. È una scuola difficile, soprattutto a livello mentale, ci vuole impegno, determinazione e coraggio. Ogni materia e ogni insegnante ti lascia tanti strumenti per conoscerti come artista e formarti a 360 gradi. So di essere stata fortunata a poterla frequentare e per questo ringrazio i miei genitori, tornassi indietro rifarei questa scelta altre 1000 volte.
Hai partecipato a diverse produzioni come The Drowsy Chaperone, Dogfight e Fiddler on the Roof. Quale di queste ti ha lasciato un segno profondo e perché?
Ogni produzione in BSMT è stata un’esperienza formativa e umana indimenticabile: Drowsy Chaperone era la prima produzione BSMT del nostro secondo anno quindi mi ha colpito la fiducia datami in quanto protagonista. Dogfight è stato intenso e umano, con un team creativo attento che ha voluto portare all’esterno lo spettacolo, facendo della natura il nostro palcoscenico, con scelte registiche indimenticabili. Fiddler però è senza dubbio la produzione che mi è rimasta più nel cuore perché è stata l’ultima prima della laurea ed ero sul palco con le persone che ormai erano diventate la mia famiglia. Condividere uno spettacolo così forte con loro è tutt’oggi una delle esperienze più belle del triennio.
Nel 2023 ti sei laureata con il massimo dei voti e il bacio accademico. Cosa significa per te questo traguardo?
Questo traguardo per me è stato tanto inaspettato quanto gratificante. È arrivato al termine di un periodo molto intenso in cui ho capito di saper scrivere uno spettacolo, esserne regista oltre che interprete. Inoltre ho avuto sul palco con me due persone a cui tengo molto, il che ha reso il tutto ancora più emozionante. Avere una commissione che all’unanimità mi ha attribuito questo riconoscimento è stato il coronamento perfetto di un percorso di studi molto impegnativo.
Hai preso parte a eventi come La Magia del Natale e Italy Bares – Controcorrente. Cosa ti hanno insegnato queste esperienze, in particolare su te stessa come artista?
Sono state le mie prime esperienze dopo gli studi, quindi sicuramente mi hanno permesso di mettere in pratica nel mondo del lavoro gli insegnamenti ricevuti. Pensando ad Italy bares affiancare dei professionisti del settore ha rinnovato in me la vocazione e la responsabilità nei confronti di questo lavoro.
Canti anche durante l’estate nelle strutture turistiche. Come riesci a conciliare la dimensione più “spettacolare” del musical con quella più intima delle performance nei piano bar?
Queste dimensioni, seppur diverse, hanno come punto di incontro il fare emozionare e amo il fatto di poter mettere la mia voce al servizio di ogni situazione artistica in cui mi trovo. Il mio obiettivo è nel tempo di una sola canzone al piano bar riuscire a far viaggiare chi ascolta come se stesse guardando uno spettacolo intero.
Il tuo percorso artistico si è sviluppato in molti ambiti: recitazione, canto, danza e scenografia. Come riesci a bilanciare tutte queste competenze nel tuo lavoro quotidiano?
Proprio il desiderio di conciliare le molteplici forme artistiche che amo mi ha spinto ad appassionarmi al musical. Mi è sempre venuto naturale bilanciarle per formarne una che mi rendesse realizzata al 100%.
Il mondo del musical può essere estremamente competitivo. Come affronti le sfide e le pressioni che derivano da questa carriera?
Spesso non è facile, bisogna credere in se stessi e aggrapparsi al proprio valore. Credo molto nella meritocrazia, quindi la competitività non mi appartiene, preferisco rimanere sempre concentrata e non perdere mai la forza di volontà. Inoltre bisogna essere tanto allenati ad accettare i no, consapevoli del fatto che essere scartati non significa avere poco valore artistico, ma semplicemente non essere adatti a quel particolare progetto.
Guardando al futuro, quali sono i tuoi sogni e obiettivi artistici?
A breve termine i miei obiettivi sono quelli di fare più esperienze possibili, su navi da crociera, nei grandi teatri italiani o in contesti sempre diversi e stimolanti. Guardando al futuro mi piacerebbe portare la mia esperienza insegnando recitazione e canto e chiaramente continuare a vivere della mia passione più grande.
Grazie Elisa e complimenti per il tuo lavoro
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