Emanuela Marra, autrice di talento e appassionata di letteratura, vive nella provincia di Ferrara. Con una lunga passione per la lettura e la scrittura, Emanuela ha fondato il blog letterario “Sognando di Scrivere,” attraverso il quale supporta gli autori emergenti. Ha esordito nel 2021 con il romance contemporaneo “Un Sogno nel Vigneto,” edito da Land Editore, un’opera che ha subito conquistato il cuore dei lettori. Il suo secondo romanzo, “La Duchessa Millennial,” pubblicato da BookTribu, ci trasporta in un affascinante viaggio nel tempo, mescolando presente e passato con grande maestria. In questa intervista, Emanuela ci svela le ispirazioni dietro le sue storie, le sfide affrontate nel suo percorso di scrittrice e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa strada.

Su Che Intervista! ospitiamo Emanuela Marra. conosciamola meglio…

Benvenuta Emanuela, cosa ti ha ispirato a scrivere “Un Sogno nel Vigneto” e come è nata l’idea di ambientare la storia tra Milano e la Toscana?
Grazie e un saluto a tutti coloro che leggeranno l’intervista. L’idea è nata per caso una mattina al lavoro, ero stata da poco un week and in un appartamento nelle colline Toscane, vicino a Siena, e mi è passata davanti agli occhi la storia. Era da molto che non scrivevo così ho iniziato il romanzo è stata come una necessità, quella era la storia che dovevo scrivere. Fra l’altro mi ero innamorata di quelle colline e mi è venuta naturale la descrizione di quel luogo meraviglioso.

Nel romanzo, Emma è una protagonista forte e determinata. Ci sono aspetti del suo carattere che riflettono la tua personalità?
Solo in parte, nel senso che anche io sono una persona molto caparbia e se voglio qualcosa in genere faccio di tutto per ottenerlo. Per il resto ho creato in lei quello che io non sono, in primis l’aspetto fisico. Ho voluto mettere in lei caratteristiche che mi sarebbe piaciuto avere, come ad esempio i capelli ricci… Insomma è un mix di personalità in cui la mia entra in piccola parte.

Edoardo è un personaggio complesso, descritto come arrogante e scorbutico. Come hai sviluppato questo personaggio e cosa rappresenta per te?
In realtà, essendo alle prime armi come scrittrice, ma conoscendo profondamente i romanzi romance, perché ne sono ghiotta fin da ragazzina, ho solo creato il personaggio tipico del genere. Colui che è difficile da avvicinare per una causa ben specifica, e piano piano la protagonista riuscirà a scalfire la sua corazza, non senza difficoltà s’intende.

La Toscana è un’ambientazione molto evocativa. Quali ricerche hai fatto per rappresentare al meglio questo contesto nel tuo romanzo?
In realtà non ho fatto molte ricerche, ho solo descritto e preso come esempio luoghi che avevo visitato. Volevo essere sicura di rendere al meglio le mie descrizioni. In realtà cerco sempre di ambientare in luoghi che ho visto, in modo da renderli al lettore il più realistici possibile, voglio che ci si trovino immersi nel vero senso della parola.

Il tuo libro tocca temi come la delusione d’amore e la rinascita. Quanto sono importanti per te questi temi e come pensi che possano risuonare con i lettori?
Sono temi molto importanti, ho proprio voluto che al lettore arrivasse l’idea che nulla è impossibile, nemmeno quando la delusione è forte. Credo che questo argomento “delusione” si possa comunque applicare anche in altri campi. Unitamente a questo ho anche voluto dare il messaggio dell’importanza dell’amicizia e che quelle vere esistono anche se a volte di contano sulle dita di una mano.

Hai fondato il blog letterario “Sognando di Scrivere”. Quanto è importante per te il supporto alla comunità degli autori emergenti e in che modo il blog contribuisce a questo?
Il mio Blog è nato insieme alla stesura del mio primo romanzo. Leggevo già molti autori emergenti e quando ho iniziato a scrivere mi sono resa conto che i lettori danno a quest’ultimi meno importanza e meno attenzione senza sapere che in realtà si perdono delle perle di romanzi. Così ho aperto “Sognando di scrivere” e per piccolo che sia il mio contributo continuerò a darlo sempre. Il blog negli ultimi anni è cresciuto molto, quindi qualcosina spero da darlo ai miei colleghi, in caso contrario ci metterò sempre e comunque l’impegno che è necessario per far arrivare il messaggio a qualche lettore in più.

“La Duchessa Millennial” è il tuo secondo romanzo. Come è stato passare dalla scrittura di un romance contemporaneo a un time travel romance ambientato nell’epoca Regency?
Com’è stato…difficile! Non per la parte contemporanea o per l’idea che è arrivata in modo bizzarro, ma quanto per la ricerca che ne è conseguita. Trovare le fonti attendibili della vita quotidiana nel 1810 non è stato facilissimo. Ringrazierò sempre “Antonia Romagnoli” per i suoi consigli e chi ha seguito l’editing del romanzo per l’aiuto. Per il resto è stato un vero e proprio viaggio anche per me che sono entrata a piedi pari in quel meraviglioso periodo storico.

Nel comunicato stampa di “La Duchessa Millennial”, parli di un mondo lontano dove i battiti del cuore sono diversi. Cosa ti affascina dell’epoca Regency e come hai intrecciato questa fascinazione nella tua storia?
L’epoca Regency insieme a quella Vittoriana è un periodo storico che mi ha sempre affascinato, quindi quando è arrivata l’idea in automatico il passaggio è stato in quei tempi. Trovo che l’epoca Regency sia il primo passo verso il cambiamento, almeno per l’Inghilterra, le prime trasgressioni, i balli maestosi e il modo di vivere fra la città e la campagna. Insomma un connubio di eventi e curiosità che mi hanno portato a studiare questo periodo storico. Il bello è stato far entrare una mentalità attuale, quindi tutto telefoni e social, in un mondo in cui tutto quello che per noi è normale non esisteva. Mi sono divertita a immaginare cos’avrei fatto io se mi fosse successa una cosa del genere. Ammetto di aver riso molto, e di essermi divertita tantissimo nella stesura di questo romanzo, cosa che è arrivata anche ai lettori.

Quali sono le sfide principali che hai affrontato nel tuo percorso di scrittrice e come le hai superate?
Come dicevo la prima in assoluto è stata studiare approfonditamente il periodo storico. I dettagli della quotidianità non sono facili da reperire, come i modi di parlare e di rapportarsi. Altra sfida è stata il collegare e far entrare il personaggio moderno nell’epoca…Doveva essere un ingresso ponderato e ben studiato, idea arrivata in un secondo momento e che ha ottenuto l’effetto desiderato.

Infine, quali consigli daresti a chi sogna di diventare scrittore ma non sa da dove iniziare?
La scrittura a mio avviso è innata, nel senso che chi scrive o vuole scrivere a questa impellenza da tempo. Non si diventa scrittori perché “ora scrivo un romanzo”, ma questa passione è insita in ogni persona che intraprende questo percorso. Posso però dire di non affidarsi mai a case editrici a pagamento o in crowdfunding, di cercare invece casa al proprio romanzo facendo ricerche in base al genere. Se si decide per il self, non pensare mai di non aver bisogno di editor o correttori, questi sono fondamentali per rendere il romanzo al meglio per il lettore, chi non lo fa si brucia…

Grazie Emanuela per il tuo tempo e complimenti per tutto!
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“Un Sogno nel Vigneto,”
edito da Land Editore

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