Emanuele Palumbo: Il talento nato da una risata e cresciuto tra cinema, teatro e fede

C’è un momento preciso in cui i sogni prendono forma e per Emanuele Palumbo è stato una “risata”, durante una serata in famiglia, a cambiare tutto. Da quel giorno, il desiderio di donare emozioni al pubblico non lo ha mai lasciato. Attore appassionato e determinato, Emanuele ha saputo costruire il suo percorso tra cinema, teatro e musical, lavorando con alcuni dei registi più amati del panorama italiano, da Mario Martone a Sydney Sibilia. Legatissimo al suo quartiere d’origine, Montesanto, e profondamente ispirato dalla fede, oggi continua a inseguire i suoi sogni con umiltà e coraggio, portando avanti nuovi progetti e raccontando storie autentiche. In questa intervista ci racconta le sue origini, le sue esperienze più significative e i suoi sogni per il futuro.

Intervista a cura di Noemi Aloisi
Introduzione a cura della redazione


Benvenuto su Che! Intervista, Emanuele. Sei un attore, sei determinato e ti piace il mondo della recitazione, come ti sei appassionato a questo mondo?
è iniziato tutto da una “risata”. Ero in vacanza con i miei genitori, avevo 6-7 anni e tra le tante serate diverse, loro scelsero una sera di andare a vedere uno spettacolo di Biagio Izzo, per me doveva essere una serata qualunque finché Biagio Izzo non fece un espressione che fece ridere tutte le persone. In quel momento pensai “Da grande vorrei fare anch’io tutto questo”. Forse è strano ma, io sto bene solo quando sono gli altri a ridere.

Hai studiato recitazione, cosa ti ha lasciato la tua formazione?
Ho studiato recitazione tramite ARREVUOTO un progetto Teatrale pedagogico grazie a Maurizio Braucci ma, per la maggior parte di tutta la mia formazione devo ringraziare Annalisa D’Amato, che oltre ad insegnarmi le tecniche teatrali e di recitazione, mi insegnava anche come dovrebbe comportarsi un Attore, anche con dei piccoli dettagli, ad esempio “ l’attore deve essere sempre puntuale” e tantissime altre cose, ringrazio lei e Antonin Stahly.

“Californie” è il film diretto da Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, in cui hai esordito, come è stata questa esperienza?
“Californie” fù la mia primissima esperienza cinematografica con un lungometraggio, ero contentissimo ringrazio ancora Alessandro e Casey per avermi dato quell’opportunità.

In “Nostalgia” hai interpretato Pierfrancesco Favino da giovane, questo film ha avuto un ottimo riscontro da parte del pubblico, parlaci di quest’opera.
“Nostalgia” è stata una esperienza meravigliosa, conoscere e lavorare con Mario Martone che è un regista strepitoso parere mio, è un qualcosa di incredibile, soprattutto per il ruolo, ero consapevole di interpretare un ruolo difficile, perché dall’altra parte c’era Pier Francesco Favino e non sto qui a scrivere tutti gli aggettivi positivi per specificare la sua grandezza come Artista ma soprattutto come persona perché non finirei più. Nel film ero affiancato da Artem una persona umilissima un grandissimo Artista anche lui. 

Sempre al cinema reciti nel film “Mixed by Erry” di Sidney Sibilia, come è il lavoro sul set e come lo gestisci quando devi girare?
“Mixed by Erry” diciamo che è il film dove ho avuto più spazio per esprimermi e sono stato fortunatissimo nel farlo con alla regia Sydney Sibilia! Immenso, un grandissimo Regista e come persona veramente non si può dire assolutamente nulla di negativo. Gestire lo stress all’inizio pensavo non fosse semplice, invece con Sydney è stato abbastanza facile, ci faceva sentire a nostro agio, sul set si respirava un aria di positività immensa, ci divertivamo e contemporaneamente lavoravamo professionalmente.

Come attore hai recitato anche a teatro, ad esempio nel Musical “Mare Fuori – il Musical” di Alessandro Siani. Come vivi l’impatto con il pubblico a teatro?
Mare fuori il musical è stata La mia primissima tournée Teatrale,l’impatto con il pubblico era sempre fantastico, trasmettevano una potenza incredibile, erano tutti entusiasti e felici, sia all’inizio che alla fine dello spettacolo, poi i ragazzi erano tutti fantastici e umilissimi, in particolare ho legato con Antonio Orefice, che ora è come se fosse un’altro mio fratello, un grandissimo Artista ma soprattutto una bellissima persona. Alla Regia c’era Alessandro Siani una persona straordinaria! Mentre sulla sua Artisticità beh… come ho detto all’inizio quando gli altri ridono io sto bene e Alessandro me faceva sta sempre bene! È veramente un Artista incredibile. 

Come attore preferisci il set cinematografico o il palco del teatro?
Preferisco recitare a Teatro, sentire il pubblico, percepire i loro sentimenti è un qualcosa di inspiegabile… il cinema ha il suo fascino ed è stupendo, ma quando recito davanti ad una camera, sento che essa non sta percependo nulla, non ha sentimenti, non ha emozioni e quindi devo pensare che tutto questo sarà trasmesso dopo alle persone e fingere di recitare davanti ad un qualcosa che ha sentimenti. 

Hai vinto il “Premio Elia” a Roma come “Miglior Attore Emergente”, ti aspettavi questo riconoscimento?
Per il Premio Elia ringrazio Giovanni Dota perché mi diede l’opportunità di stare per la primissima volta davanti ad una camera con il suo cortometraggio, non mi aspettavo di ricevere un Premio…aggiungendo che oggi a casa ho il David come rivelazione italiana… tutto questo non era nei miei piani, perché la mia mente è focalizzata solo nel donare e non nel ricevere, però è sempre bello ricevere un premio, sento che il lavoro fatto è stato ripagato.

Sei originario della Campania e sei molto legato al tuo quartiere “Montesanto”, ora dov’è la tua base?
Sono molto legato al mio quartiere “Montesanto” vivo ancora qui e ringrazio il mio quartiere se oggi sono arrivato fin qui, perché tutto ciò che ho dentro e che mostro agli altri nel recitare l’ho vissuto e qua. Montesanto è un quartiere difficile come tanti altri quartieri di Napoli e il mio obiettivo è dimostrare che Anche a Montesanto si può sognare, c’è una seconda strada o addirittura una terza strada e vorrei tanto che tutti i giovani lo capissero e non prenderebbero quella brutta “prima strada” che non porta nulla di buono né a loro stessi né agli altri che li circondano. 

C’è qualche nuovo progetto al quale ti stai dedicando in questo periodo?
Prossimamente uscirà il mio primo cortometraggio scritto, da me diretto e interpretato, vorrei capire cosa riesco a fare e se so farlo bene.
Spesso alla fine di ogni intervista ringrazio sempre i miei genitori e la mia ragazza che mi supportano sempre, ma spesso dimentico di ringraziare la persona più importante, Gesù.. senza di lui ammetto di non riuscire a fare nulla, ringrazio Lui per questo dono e spero dí usufruirne nel modo giusto. 

Grazie Emanuele e complimenti per la tua carriera artistica!

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