Enriciox: alla scoperta della percezione mentale e del coraggio del pensiero

Enrico Belmonte, meglio conosciuto come Enriciox, è un giovane autore e scrittore di aforismi, che a soli 22 anni ha già pubblicato il suo primo libro, “Il destino dei pensieri umani“. Attraverso le sue frasi e riflessioni, Enriciox esplora i mondi paralleli della realtà e della percezione mentale, offrendo un viaggio introspettivo nella vita e nelle avventure che la compongono. Pianista e laureando al DAMS, Enriciox ci invita a riflettere sul coraggio del pensiero, sull’immaginazione e sulla ricerca di una verità più profonda. In questa intervista, ci immergiamo nelle sue visioni e nel processo creativo dietro i suoi aforismi.

a cura di Antonio Capua


Enriciox, il tuo libro “Il destino dei pensieri umani” si propone di guidare i lettori attraverso la percezione reale e mentale. Cosa ti ha spinto a esplorare questo dualismo e come ha influenzato la tua visione del mondo?
Sono entrambi un unico mondo. La mente ci fa visionare ciò che noi vorremmo o sogniamo realmente, quindi il mondo della percezione ci aiuta a costruire fantasiosamente il nostro essere nella sua versione migliore. Nel mondo reale noi applichiamo ciò che proviene dal mondo della percezione, quindi per vivere bene nel mondo reale, bisogna conoscere in primis se stessi e fidarsi della propria mente e acquisire sicurezze nelle scelte che si andranno ad affrontare. Se non si è arrivati a conoscere se stessi, intendo “sbatterci con la testa”, la realtà e la percezione saranno confusi e quindi iniziano poi tutte quelle tematiche che appunto sono esposte nel libro. Quindi questo libro è un percorso che porta in primis alla conoscenza di noi stessi e poi a quella del mondo reale, perché è la percezione che si riflette nella realtà. L’elemento principale è la testa, nasciamo con menti diverse, ognuno deve seguire la sua, facendo i propri errori e le proprie vittorie. Questi due mondi sono connessi tra loro perché entrambi mettono alla prova il nostro essere. Come gli esami! Ci sono quelli difficili e quelli facili. Il focus è superarli tutti, attraverso le proprie forze, una volta superati possiamo vivere meglio in entrambi i mondi.

Scrivere aforismi richiede una sintesi profonda del pensiero. Come riesci a condensare riflessioni complesse in poche parole? Qual è il processo creativo che ti porta a trasformare i tuoi pensieri in aforismi?
Scrivere un aforisma, significa esternare in quella frase ciò che tu pensi su una determinata tematica. Ma ciò che io penso devi sentirlo appartenente a te, quindi fare in modo che venga capito per come viene scritto e poi associato ad una propria vicenda accaduta. Non tutti gli aforismi vengono capiti, essi, sono anche la dimostrazione che ognuno di noi vive nello stesso mondo, ma con pensieri di vita diversi, in base alla profondità, fantasia e realtà della persona che legge.

Descrivi spesso l’immaginazione come un mezzo per raggiungere la felicità vera. Cosa rappresenta per te l’immaginazione e come pensi che possa aiutare le persone a scoprire la propria autenticità?
Prima della realtà c’è sempre l’immaginazione. Bisogna fare attenzione ad immaginare, perché spesso l’essere umano vede nelle cose difficili negatività e in quelle facili positività. Bisogna affrontare qualsiasi tipo di immaginazione, perché essa è anche ragionamento e quindi bisogna ragionare con la propria testa senza l’aiuto altrui per far diventare propria e unica l’immaginazione ed esternarla nella libertà. Attraverso la propria immaginazione possiamo essere chiunque, l’immaginazione è fantasia. La felicità vera si raggiunge con l’immaginazione, perché da essa viene attuata l’anteprima della realtà dei fatti.

Parli della mente umana come di uno strumento potente, ma a volte “annebbiato dalla non realtà”. In che modo, secondo te, le nuove generazioni possono riscoprire la chiarezza del pensiero e riappropriarsi della loro vera identità?
Ad oggi, non si vive più il rischio e non si vive più sbattendoci con la testa sulle cose. I cervelli delle nuove generazioni nascono già cibati attraverso la tecnologia, quindi il mistero di scoprire, creare e riprodurre è svanito. Da qui in poi vivremo in un mondo di fotocopie, l’originalità di lasciare un segno al mondo svanirà per molti geni esistenti su questo pianeta, che però annebbiati dalla non realtà, rischiano di restare e diventare ciò di cui non erano destinati essere, per essersi accontentati senza crederci, creare e diventare.

Il tuo libro sembra nascere da esperienze personali vissute sulla tua pelle. Quali eventi o riflessioni della tua vita hanno contribuito maggiormente alla creazione di questo progetto?
Troppi pensieri in testa e poche soluzioni. Ho impiegato molto tempo su di me, a conoscere me stesso, e a svuotare i miei pensieri riportandoli su carta ottenendo delle risposte sulle vicende accadute. Nell’indice ci sono tutte le vicende che mi hanno spinto a scrivere, quelle che mi hanno portato alla liberazione e alla conoscenza interna.

Sei anche un musicista e suoni il pianoforte. Quanto la musica influisce sulla tua scrittura? Ci sono delle connessioni tra il modo in cui componi musica e il modo in cui crei aforismi?
Musica e scrittura viaggiano sullo stesso livello. I miei aforismi suonano bene fra le melodie, sembrano versi di canzoni, alcuni… vero? Comunque viaggio su queste due forme d’arte che mi rispecchiano e sono una grande valvola di sfogo per farmi vivere meglio.

Parli di vivere in due mondi separati: quello reale e quello della percezione mentale. Come riesci a conciliare questi due mondi nella tua vita quotidiana e nel tuo processo creativo?
Le vocine nella nostra mente ci saranno sempre, bisogna saper essere in grado di ascoltare quelle giuste per vivere bene in entrambi i mondi citati nella domanda. Se conosci il tuo essere e le potenzialità che si hanno nella vita reale, allora da li si è pronti a creare un qualcosa di originale e proprio.

In un’epoca in cui siamo costantemente distratti e bombardati da informazioni, cosa credi possa aiutare le persone a riscoprire il valore della riflessione e della contemplazione?
Le informazioni ci rallentano, eliminano la curiosità. Ad oggi, tramite un pc o telefono facciamo subito delle ricerche per scoprire passato, presente e futuro di noi e del mondo. Seduti su una poltrona si fa di tutto. Il bello di vivere è scoprire con le forze che ognuno di noi ha, ascoltando il proprio punto di vista, mettendoci forza di volontà in quello che si vuol fare e acculturare.

Hai solo 22 anni, ma hai già pubblicato un libro che esplora temi profondi come l’esistenza, la percezione e la verità. Come vedi il tuo futuro come scrittore e quali altre tematiche vorresti esplorare nei tuoi prossimi progetti?
Vorrei trasformare i miei aforismi in film, il mio futuro lo deciderà la vita. Questo libro è solo frutto di questi 22 anni. Spero di scoprire sempre cose nuove, attraverso le mie forze per poter scrivere e aiutare qualcuno dopo di me attraverso i miei aforismi e idee di vita. Le tematiche che affronterò nei prossimi progetti rispecchieranno sempre la mente umana, se ne parlerà nei prossimi anni.

Se dovessi trasmettere un solo messaggio ai lettori del tuo libro, quale sarebbe? Qual è la lezione più importante che vorresti condividere attraverso i tuoi aforismi e la tua visione della vita?
Di sentirsi libero, perché non esiste nulla di preoccupante. La serenità e la libertà sono la salvezza di una vita felice. Circondati da ciò che ti fa bene all’anima.

Grazie Enrico e complimenti per il tuo lavoro
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