In questa intervista esploriamo il mondo della scrittura con Erica un’autrice che ha trasformato la sua passione in una carriera. Dalla poesia ai romanzi, dalla critica letteraria all’insegnamento, Erica condivide il suo percorso, le sue ispirazioni e i suoi progetti futuri.
Intervista a cura di Noemi Aloisi
Introduzione a cura di Salvatore Cucinotta
Benvenuta Erica tra le tue passioni c’è la scrittura, quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere da adolescente, tracciando pochi versi di cui mi vergognavo molto. L’atto dello scrivere per me è sempre stata un’azione sovversiva ma nascosta fin quando, da adulta, non ho deciso di ammettere a me stessa e al mondo che scrivere era veramente quello che volevo.
La tua passione è diventata un vero e proprio lavoro, infatti sei autrice di poesie, saggi e romanzi. C’è uno di questi generi che preferisci scrivere più degli alti?
Per indole, penso che la poesia possa rappresentare la totalità della mia persona: essendo una scrittura molto intima, mi dà modo di esprimere nitidamente ogni sfumatura delle mie emozioni.
Che tematiche affronti nelle tue poesie e da cosa ti lasci ispirare quando le scrivi?
I temi possono variare da periodo a periodo, ma la costante che noto quasi sempre è la centralità del corpo, con una spiccata propensione all’eros e agli affetti personali.
Insegni editoria e scrittura, in quale contesto principalmente e cosa speri di trasmettere ai tuoi allievi?
Ho insegnato storia dell’editoria all’interno di un master editoriale per otto anni ma mi occupo anche di residenze letterarie, corsi di scrittura ed editoria in varie librerie siciliane. È un privilegio poter restituire una parte di conoscenza che proviene da anni di studio, affrontato sempre con amore e dedizione. Spero di infondere un po’ di curiosità e di passione nei confronti della parola e quello stupore rispetto alla conoscenza che sento io stessa quando apprendo.
Con quali caratteristiche descriveresti i tuoi romanzi?
Crudi, verosimiglianti, sanguigni. Credo che in generale la mia scrittura abbia una carica di “violenza” ancestrale che proviene molto dal mio vissuto personale e dal contesto sociale e culturale in cui immagino le storie.
Ci sono alcuni periodi che ti portano a scrivere più di altri?
Scrivo molto nei periodi invernali, ma dipende anche molto dallo stato d’animo. Solitamente è la scrittura che chiede di essere scritta in determinati momenti, ma è vero anche che cerco di scrivere ogni giorno quando possibilie.
Ti occupi anche di saggi, quali argomenti tratti?
Amo molto la critica letteraria, lo strutturalismo, i meccanismi che rendono la narrazione possibile.
Tra le tue opere, con’è una di cui vai più fiera?
Credo che il romanzo “Come acqua comanda” (Kalos, 2023) sia probabilmente la mia scrittura meglio riuscita e meglio pensata. Voglio bene anche a tutte le altre pubblicazioni chiaramente, ma quest’ultima la sento particolarmente aderente a un percorso intellettuale ed emotivo più maturo.
Ci sono degli autori del passato a cui sei particolarmente legata?
Borges, Calvino, Steinbeck, solo per citarne alcuni.
Al momento stai lavorando ad un nuovo progetto che ci vuoi anticipare?
Sto lavorando sempre a più di un progetto contemporaneamente, spero che nel 2025 possa venirne fuori uno a cui sono molto legata e a cui ho lavorato negli ultimi sei mesi.
Grazie Erica per il tuo tempo e complimenti davvero per la tua passione!
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