“Estraneo”, il nuovo singolo di Elena Romano, estratto dal suo primo EP “Lorena”

Dal 6 giugno 2025 è in rotazione radiofonica “Estraneo”, il nuovo singolo di Elena Romano, estratto dal suo primo EP “Lorena”, uscito il 16 maggio. Un brano viscerale e autentico, nato in appena dieci minuti da un momento di caos interiore. Con una scrittura istintiva e una produzione pop-elettronica sospesa tra sogno e realtà, “Estraneo” rappresenta non solo l’inizio del percorso artistico di Elena, ma anche un atto di liberazione e rinascita creativa.
Abbiamo incontrato l’artista fiorentina per parlare della genesi del brano, delle sue influenze e di un progetto che unisce emozione, sperimentazione e verità.

a cura della redazione


Elena, benvenuta su Che! Intervista e complimenti per questo tuo nuovo singolo. Partiamo dall’inizio: cosa ha significato per te scrivere “Estraneo” e come si inserisce all’interno del progetto “Lorena”?
“Estraneo” è stata la prima canzone che ho scritto per Lorena, diciamo che ha dato il via a tutto il processo creativo. È da lì che è nato lo stile dell’EP e si sono delineati i temi che poi ho approfondito nelle altre tracce.

“Estraneo” nasce da un momento di forte dolore emotivo. Quanto è stato terapeutico trasformare quella ferita in musica?
È terapeutico nel senso più profondo del termine. Per me scrivere musica non è tanto uno sfogo, quanto un esercizio di concentrazione, quasi una forma di meditazione. Quando scrivo, non penso al dolore.

Il brano è stato scritto in dieci minuti, un tempo sorprendentemente breve. Hai percepito una sorta di urgenza creativa o è stata una scrittura automatica?
Mi ricordo ancora perfettamente il momento in cui l’ho scritto: ero in camera, stavo studiando al pianoforte, e in modo del tutto automatico ho sentito il bisogno di suonare degli accordi e improvvisare una melodia.

Il videoclip, realizzato in collaborazione con Etcni, è visivamente poetico e malinconico. Come è nato il concept visivo e quanto ti sei sentita coinvolta nella sua costruzione?
Io e Cristiano (Etcni) abbiamo due anime molto affini. Ci conoscevamo già prima di iniziare questa collaborazione, perché suoniamo insieme, e avevo avuto modo di vedere alcuni suoi lavori che mi avevano colpita molto. Quando ho pensato a chi potesse tradurre in immagini l’atmosfera di “Estraneo”, mi è sembrato naturale coinvolgerlo

L’EP “Lorena” è un lavoro complesso che fonde musica elettronica, canzone d’autore e momenti quasi classici. Come definiresti il tuo stile oggi?
Insieme alla mia etichetta, Pluma Dischi, abbiamo pensato di definirlo “indietronica”: un termine che racchiude bene l’anima del progetto. Ha le caratteristiche dell’indie italiano, soprattutto a livello di scrittura e sensibilità, ma con sonorità elettroniche che guardano di più alla scena internazionale.

Hai una formazione ricchissima, dal jazz alla sperimentazione elettronica, passando per collaborazioni prestigiose. Quali influenze musicali senti più forti nel tuo modo di scrivere?
Sicuramente l’improvvisazione vocale ha avuto un ruolo centrale nel mio percorso, ed è una delle influenze più forti nel mio modo di scrivere. È stata parte integrante dei miei studi e mi ha dato la possibilità di sperimentare con timbri, melodie e approcci diversi.

Il tuo stile è spesso descritto come “popelettronico”, ma in realtà va oltre le etichette. Quanto è importante per te rimanere libera da definizioni?
La mia musica, come gran parte di quella contemporanea, nasce da una commistione di stili e generi diversi. Quello che cerco di fare è unire tutto ciò che ho ascoltato e studiato nel tempo, per costruire un linguaggio che mi rappresenti il più possibile. “Popelettronico” può essere una definizione coerente, ma non credo ci sia un’etichetta precisa che possa davvero racchiudere quello che faccio.

Nel tuo percorso c’è anche un forte lavoro sul testo: tra immagini nitide e contrasti emotivi. Come nasce la scrittura di un tuo brano?
Sono un’amante della poesia, soprattutto delle poete della metà del ’900 come Sylvia Plath e Anne Sexton. Mi piace scrivere versi che spesso nascono in forma autonoma, e poi li riadatto alle canzoni. L’ispirazione arriva soprattutto dalle persone che incontro e dagli affetti.

Sei reduce da importanti riconoscimenti, come il Premio Ernesto De Pascale e la semifinale del 1M Next. Come stai vivendo questo momento della tua carriera?
Sono contenta, è bello ricevere questi riconoscimenti. Allo stesso tempo cerco sempre di guardare oltre, perché sono consapevole del fatto che, quando si crea, non esiste un vero punto di arrivo.

Cosa possiamo aspettarci dopo “Lorena”? Hai già in mente nuovi orizzonti artistici da esplorare?
Sì, sto già lavorando a nuova musica. Il prossimo passo sarà un disco, e spero che possa essere qualcosa di spiazzante, che apra nuove strade e sorprenda chi mi ascolta.

Grazie Elena e complimenti per la tua carriera artistica!

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