Federica Di Santo: la musica come passione e professione

Federica Di Santo è una talentuosa sassofonista e insegnante, con una solida formazione in sax jazz presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Ha suonato con artisti italiani come Max Gazzè e partecipato a grandi eventi, inclusi programmi Rai e spot pubblicitari. Parallelamente alla carriera artistica, Federica si dedica all’insegnamento e alla diffusione della cultura musicale nelle scuole. In questa intervista esclusiva, esploreremo le sfaccettature della sua carriera, il suo impegno per la musica e la passione per la didattica.


Cosa ti ha avvicinata per la prima volta alla musica e, in particolare, al sassofono?
La passione per la musica è nata quando ero molto piccola, influenzata dagli ascolti dei miei genitori, dal rock al cantautorato, e dai concerti a cui mi portavano. Il sassofono mi ha conquistata guardando ‘Bravo Bravissimo’ di Mike Buongiorno: avevo sei anni, e il vincitore suonò ‘La Pantera Rosa’.

Cosa ti ha colpito del jazz e come influenza le tue esibizioni?
Il jazz è un linguaggio unico, influenzato da giganti come Coltrane e Davis. Per un sassofonista, è fondamentale per l’improvvisazione, il groove e la connessione con il momento, tratti che trasferisco anche nella vita.

Qual è il ricordo più caro delle tue collaborazioni con artisti come Max Gazzè?
Il concerto in Piazza San Marco a Venezia per Aperol Italia, con Max Gazzè, Maneskin e altri. È stato un evento unico, e tra il pubblico c’erano anche i miei genitori.

Cosa significa per te fare musica in un gruppo di sole donne come le Hi-Shine?
Le Hi-Shine sono una famiglia. Attraverso la nostra musica, promuoviamo messaggi di parità di genere, rispetto e uguaglianza. È il progetto a cui tengo di più.

Qual è la lezione più importante che trasmetti ai tuoi allievi?
Di seguire le loro passioni, lavorando sui propri punti di forza. Per gli insegnanti, consiglio di personalizzare la didattica, piuttosto che adottare un approccio standard.

Come influisce la didattica sulla creatività dei bambini?
Promuove l’immaginazione e il coinvolgimento emotivo, creando un rapporto profondo con la musica.

Quali sfide hai incontrato nei contesti televisivi e pubblicitari?
Questi contesti servono per visibilità, ma la vera sfida è rendere il sogno della musica un lavoro sostenibile.

Qual è la tua visione sul ruolo delle istituzioni nella cultura musicale?
Il Centro Didattico Musicale e Teatrale è un esempio virtuoso nel Terzo Municipio di Roma, grazie alla collaborazione tra istituzioni e associazioni locali, per attività integrate e inclusive.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Due album in uscita: ‘Unite’ delle Hi-Shine, con sonorità afrobeat, reggae e funk, e ‘Jazz Thoughts’ di Angelo Schiavi e Fresh Ensemble, con Fabrizio Bosso.

Cosa significa per te “successo” nella tua carriera musicale e personale?
Successo è una parola relativa. Preferisco parlare di fortuna: sono stata fortunata a trasformare il mio sogno in lavoro e a promuovere la musica come veicolo culturale.

    Grazie Federica per il tuo tempo e complimenti per tutto!
    Tienici aggiornati e continua a seguirci su Che! Intervista.

    Per saperne di più visita:
    Instagram

    Richiedi un’intervista esclusiva!

    Copy link