Francesco Pio Aiello è un giovane talento che incarna la versatilità e la passione in ogni aspetto della sua vita. Artista poliedrico con una forte presenza sui social media ed una costante voglia di mettersi in gioco, Francesco ci racconta il suo percorso, le sue esperienze e i progetti futuri che lo vedono protagonista.
Intervista a cura di Noemi Aloisi
Introduzione a cura di Salvatore Cucinotta
Benvenuto su Che! Intervista, Francesco! Sei un’artista poliedrico, pieno di interessi, da bambino hai praticato molti sport, attualmente fai sport?
Ciao!
In passato il termine “poliedrico” mi ha sempre un po’ intimorito: credevo che chi avesse molti interessi avrebbe avuto difficoltà a trovare una strada. Col tempo, però, ho capito che non bisogna per forza “definirsi” e che esiste una bellissima parola, arte, che le racchiude tutte. Io vivo semplicemente di questo! Lo sport non è mai stato il centro della mia vita. Da piccolo, spinto un po’ dal desiderio di mio padre, giocavo a calcio come portiere, ma durante le partite ballavo e facevo le ruote in campo. Attualmente mi prendo cura del mio corpo facendo un po’ di palestra, ma mi diverto a giocare a tennis e a beach volley in estate.
Il canto è una tua passione, hai anche seguito dei corsi, cosa significa per te cantare?
Il canto è una delle mie più grandi passioni: canto da sempre, e i miei microfoni sono stati i telecomandi e i flaconi di shampoo. Credo molto nell’importanza della tecnica perché, abbinata all’emozione, è ciò che rende un cantante consapevole del fatto che la voce è uno strumento delicato che ha bisogno di allenamento e disciplina. Un pianoforte, se si rompe, può essere sostituito; la voce no.
Ho concretizzato questo mio interesse quando ho scoperto il mondo del musical, che per me racchiude tutti questi elementi: un performer usa la sua voce otto volte a settimana, e questa cosa mi affascina! Perciò ho seguito corsi di canto pop, lirico e di musical, anche con lezioni online.
Con il teatro hai scoperto la recitazione, e poi con il musical hai unito tutte le tue passioni come performer. Cosa ti affascina del musical?
Non smetterò mai di ringraziare i miei primi maestri di teatro, conosciuti alle scuole superiori grazie a un progetto scolastico che ha poi dato il via al mio percorso. Per me il teatro è alla base della vita: è qualcosa che riesce a cambiare le persone in meglio!
Anni fa, con Wicked, ho scoperto il musical, che, ancora più del teatro, non ti limita a una sola disciplina come la recitazione, ma ti permette di esprimerti a 360°. Mi affascina la sua estrema perfezione, dove ogni elemento coesiste in un’esperienza coinvolgente che ti rapisce e, per un paio d’ore, ti trasporta in un altro mondo. È il centro delle mie giornate! In palestra ascolto Les Miz, e sul tapis roulant canto One Day More. Se dovessi darmi una definizione, direi che sono un Theatre Kid.
Nel corso della tua formazione hai studiato canto classico e lirico, quale genere preferisci?
Tra i due stili vocali, preferisco sicuramente il “legit”, che in pratica unisce un po’ entrambi. Spesso associamo in modo superficiale la parola “classico” alla vocalità di stampo operistico, ma è molto più di questo.
Hai studiato design e comunicazione, cosa ti ha portato a scegliere questo percorso e cosa ti ha lasciato?
Ho iniziato il percorso universitario convinto che l’università fosse obbligatoria per la vita. Durante il cammino, però, ho capito che ciò che ti rimane davvero sono gli interessi personali, che o ricerchi da solo o ti vengono trasmessi da chi dà ancora valore alla parola insegnamento. Lo studio del design mi ha sicuramente rafforzato in termini di estetica, che, nel caso di un artista, può essere molto importante.
Hai fatto un viaggio in America che ti ha cambiato la vita. Dicci perché.
Il sogno americano, in fondo, è un po’ di tutti. Per me è stato il primo approccio tangibile a tutto ciò che vedevo oltreoceano: le città, i luoghi comuni, le case, la gente e, ovviamente, le mie passioni. È lì che ho iniziato a raccontare sui social tutto questo, forse guidato dall’entusiasmo e dalla passione, che hanno spinto le persone ad ascoltarmi. Parlavo di tutto senza pensarci troppo, come se stessi raccontando la mia quotidianità a mia madre. Oggi le mie giornate, in parte, vengono costantemente condivise. Questo porta con sé una certa responsabilità che, sì, mi ha cambiato la vita — o meglio, l’ha arricchita.
Attualmente sui social media sei molto seguito, che genere di contenuti preferisci pubblicare con la tua community?
Tuttavia, faccio fatica a esprimermi a 360° sui social perché difficilmente riesco a legarmi a un singolo “format”. Ho un carattere troppo iperattivo per le cose statiche: dopo un po’, mi annoio. So che non è l’approccio ideale per far sì che le persone ti riconoscano per qualcosa di specifico, ma cerco di raccontare la mia personalità in tutte le sue sfaccettature, mettendoci sempre un tocco personale.
Ti piacerebbe lavorare anche con i social?
Grazie ai social riesco ad avere una mia piccola indipendenza, che non mi lega a un luogo fisico. Spero solo di poter raggiungere più persone possibili, e che, prendendo il meglio di questa esperienza, io possa avere l’opportunità di farmi scoprire.
Viaggiare è un’altra passione? Hai una meta in cui sogni di andare appena possibile?
Attualmente sogno di visitare Honolulu, le Maldive, il Colorado e la Nuova Zelanda. Ma, nonostante ci sia già stato svariate volte, se mi proponessero Londra, sarei pronto a prendere il primo volo.
Hai dei progetti a cui stai lavorando, come ad esempio la preparazione di uno spettacolo?
Attualmente sto lavorando con costanza a un progetto a cui tengo molto: La Compagnia dello Zenzero. È nata per gioco, insieme ai miei amici appassionati di teatro e musical, ma ci ha già dato molte soddisfazioni grazie al musical Come un Incanto, che tornerà in scena il 27, 28 e 29 dicembre al Teatro San Luca di Arco Felice. Ispirato a un film Disney, è stata la mia prima produzione, e ha dato il via alla compagnia. L’obiettivo è girare l’Italia per esprimere la nostra passione per il teatro e il musical, e far sì che i nostri coetanei si innamorino di questo mondo meraviglioso.
Grazie Francesco per il tuo tempo e complimenti per la tua carriera artistica!
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