Gabriele: la voce di una generazione tra emozioni e musica

Il giovane cantautore Gabriele, torna dal 14 Marzo 2025, con Stanza Nove, un brano intimo e profondo che esplora il tema della solitudine come rifugio personale. Con una scrittura autentica e una sensibilità artistica maturata nel tempo, Gabriele si conferma una delle voci emergenti più interessanti del panorama musicale italiano.
Lo abbiamo incontrato per parlare del suo nuovo singolo, della sua evoluzione artistica e dei suoi progetti futuri.

a cura di Antonio Capua


Benvenuto su Che! Intervista, Gabriele. Il 14 marzo è uscito il tuo nuovo singolo “Stanza Nove”. Come ti senti all’idea di condividere questa canzone con il pubblico?
Grazie! Sono emozionato e un po’ teso, come sempre quando rilascio un nuovo brano. Stanza Nove è una canzone molto personale, quindi condividerla con il pubblico è come aprire una porta su un pezzo di me. Sono curioso di vedere come verrà accolta e se riuscirà a toccare le persone come ha toccato me mentre la scrivevo.

Stanza Nove” parla di un luogo interiore, un rifugio dal caos esterno. Qual è stata l’ispirazione dietro questo brano?
L’ispirazione è nata da una sensazione che ho provato più volte nella mia vita: il bisogno di uno spazio tutto mio, lontano da tutto e da tutti, dove potermi rifugiare e ritrovare. Stanza Nove è quel posto, ma non è solo fisico, è soprattutto mentale. È il luogo in cui ho elaborato emozioni, pensieri, ricordi, e che nessuno può violare.

Hai dichiarato che la scrittura è nata per te come un passatempo durante la pandemia e poi è diventata un’esigenza. Come si è evoluto il tuo rapporto con la musica e la scrittura nel tempo?
All’inizio scrivevo solo per me stesso, senza pensare troppo alla forma o al significato. Era un modo per sfogarmi, per dare un senso a quello che provavo. Poi, col tempo, ho capito che la scrittura poteva essere molto di più: un ponte tra me e gli altri, un mezzo per raccontare storie in cui anche altri potessero riconoscersi. Oggi è una necessità: non riesco a stare troppo tempo senza scrivere, perché è il mio modo di dare voce a quello che ho dentro.

Il videoclip del brano è stato ideato e diretto da Dan Dannato e contiene forti elementi simbolici. Qual è il significato dell’orologio a pendolo e degli altri dettagli visivi?
Il videoclip è molto suggestivo e pieno di simboli. L’orologio a pendolo rappresenta il tempo che scorre e la sensazione di essere intrappolati in un loop mentale da cui è difficile uscire. Anche la stanza stessa è un simbolo: un luogo sicuro ma anche una prigione. Ci sono altri dettagli nascosti nel video che lascio interpretare a chi lo guarderà, perché mi piace l’idea che ognuno possa trovarci un proprio significato.

Negli ultimi anni hai studiato canto e seguito masterclass con importanti professionisti del settore. Come questi percorsi hanno influenzato la tua crescita artistica?
Sono stati fondamentali. Ho sempre pensato che il talento vada coltivato, e studiare con professionisti mi ha aiutato tantissimo a migliorare sia a livello tecnico che interpretativo. Ho imparato a gestire meglio la mia voce, a esprimere le emozioni in modo più autentico e a capire come funziona davvero il mondo della musica. Ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa che ho portato con me nelle mie canzoni.”

Il tuo primo singolo “Apnea” ha riscosso un buon successo ed è stato distribuito da Sony Music. Cosa hai imparato da quell’esperienza che hai portato in “Stanza Nove”?
Apnea mi ha fatto capire l’importanza di curare ogni dettaglio, dalla scrittura alla produzione, fino alla promozione del brano. Ho capito quanto sia fondamentale avere un’identità musicale chiara e restare fedeli a se stessi, senza lasciarsi troppo influenzare dalle mode del momento. In Stanza Nove ho cercato di essere ancora più sincero e di raccontarmi senza filtri.

Sei stato finalista al concorso “Fatti Sentire” su Rai 2. Quanto è stato importante per te quel traguardo e cosa hai portato a casa da quell’esperienza?
È stato un momento molto importante per me. Essere su un palco così, con la possibilità di farmi ascoltare da un pubblico più ampio, è stata una grande opportunità. Ho imparato tanto anche dal confronto con gli altri artisti in gara e dai feedback ricevuti. È stata un’esperienza che mi ha dato ancora più motivazione per continuare a lavorare sulla mia musica.

Oggi il mercato musicale è molto competitivo, soprattutto per i giovani artisti emergenti. Quali sono le difficoltà maggiori che hai incontrato nel tuo percorso?
Le difficoltà sono tante, a partire dalla visibilità. Oggi c’è tantissima musica in uscita ogni giorno e riuscire a farsi notare non è semplice. Ma la sfida più grande è forse quella di rimanere fedeli a se stessi, senza farsi condizionare troppo dalle aspettative del mercato.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi artistici? Dobbiamo aspettarci un album dopo Stanza Nove?
Sto già lavorando a nuova musica e sicuramente ci sarà un progetto più ampio in futuro. Non so ancora se sarà un album o un EP, ma l’idea è di continuare a raccontare il mio mondo attraverso le canzoni. Voglio far crescere il mio percorso passo dopo passo, senza forzature, e vedere dove mi porterà.

Infine, cosa vorresti dire a chi ascolterà il tuo nuovo singolo per la prima volta? C’è un messaggio particolare che speri arrivi al pubblico?
Spero che chiunque ascolti Stanza Nove possa riconoscersi in qualche modo nella canzone. Ognuno ha il proprio spazio interiore, il proprio rifugio, e credo che sia importante rispettarlo e dargli valore. Vorrei che questa canzone fosse un invito a guardarsi dentro e a non avere paura di proteggere il proprio mondo.

Grazie Gabriele e complimenti per il tuo singolo!

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