Giorgia Remediani, attrice e regista romana, fin da piccola ha coltivato una passione innata per la recitazione. Diplomata all’Accademia Internazionale di Teatro come attrice e aiuto regia, ha calcato sia i palcoscenici teatrali che i set cinematografici. Con il debutto della sua opera teatrale “Chi porta il secondo?” e la realizzazione del suo primo cortometraggio “Sara Spadoni una vita oltre le sbarre”, Giorgia continua a esplorare nuove forme di espressione artistica. In questa intervista ci racconta il suo amore per il teatro e qualche anticipazione sui progetti futuri.
a cura di Noemi Aloisi
Benvenuta Giorgia, fin da piccola ami la recitazione, cosa significa per te recitare?
Recitare per me è l’espressione massima dell’arte, quando recito soprattutto su di un palco non ho paura non ho nessun timore mi sento di appartenere a quel posto in maniera assoluta. Recitare mi riconnette con me stessa e mi aiuta a condividere tutto il mondo se pur incasinato che coesiste dentro di me. Recitare è come vivere due volte, è una droga non potrei farne a meno.
Ti sei diplomata come attrice e aiuto regia all’Accademia Internazionale di Teatro, cosa ti ha lasciato il tuo percorso formativo?
Si, mi sono diplomata a 22 anni all’Accademia Internazionale di teatro come Attrice e Aiuto Regia, successivamente ho preso un altro diploma in recitazione in camera presso il Laboratorio di Arti sceniche di Massimiliano Bruno. Devo dire che devo tutto ma veramente tutto a queste due accademie chi mi hanno formato a tutto tondo. Dapprima ho studiato il teatro in tutte le sue mille sfaccettature dalla tragedia greca alla farsa moderna per approdare poi alla recitazione in camera. Senza questo percorso di studi oggi non sarei l’attrice che sono.
Tra le tue passioni c’è anche il canto, infatti hai preso parte al coro Roma Vocal Ensemble, con il quale hai avuto anche l’opportunità di collaborare con artisti di un certo calibro, come è stata questa esperienza?
Cantare in un coro è l’esperienza che secondo me tutti dovrebbero fare. Cantare alle 7 del mattino nella chiesa di Sant’Agnese in Agone a piazza Navona ti riconnette con il tuo spirito e con il tuo corpo, che tu sia credente o no. Ringrazio ancora il giorno che ho deciso di cominciare a cantare nel Roma Vocal Ensemble e ringrazierò sempre il mio direttore Federico Incitti.
Hai avuto esperienze sia sul palcoscenico teatrale che davanti alla macchina da presa, hai una preferenza?
Si, decisamente. Tra le due cose c’è un abisso. Il linguaggio è sempre lo stesso ma il mezzo di comunicazione cambia radicalmente. Andrò forse anche controcorrente, ma non c’è niente di meglio che recitare davanti a delle persone che reagiscono in tempo reale a tutto ciò che succede. È una magia che purtroppo il cinema non potrà mai replicare.
Col passare del tempo ti sei concentrata sulla regia, nel 2023 debutti a teatro Golden con la tua prima opera “Chi porta il secondo?”. Di cosa parlava quest’opera?
Chi porta il secondo è una commedia noir, parla di una famiglia che ha delle tradizioni un po’ strane come quella di mangiare delle persone. Parliamo di cannibalismo quindi, ma solo come espediente per affrontare e capire meglio le relazioni di questa famiglia un po’ strana. Quest’opera è stata scritta da Beatrice Campagna, chissà se un giorno diventerà anche un film, speriamo!
Nel 2025 inoltre dirigo anche due videoclip, uno per la canzone BookCrossing di Hellsy e uno per la canzone CIF cantata dall’emergente cantautrice Malpela.
“Sara Spadoni: una vita oltre le sbarre”, è il tuo ultimo cortometraggio, che tematiche vengono affrontate in questo corto?
Sara Spadoni: Una vita oltre le sbarre, è il mio primo cortometraggio ed è un Mockumentary, è uno specchio molto divertente della realtà che alcune persone vivono tutti i giorni. Una ragazza uscita di carcere torna a casa e scopre che il fidanzato gli ha distrutto casa e non solo, ha anche rapito una persona, ci sarà un epilogo abbastanza tragico ma che non vi spoilero così andate a vederlo, è su YouTube.
Avendo vissuto entrambe le esperienze, al momento ti senti più a tuo agio sul palco o preferisci lavorare dietro le quinte?
Nonostante il mio amore per la regia il primo amore non si scorda mai, preferisco ancora calcare le scene.
Che rapporto hai con la città di Roma e come la vivi da artista?
Roma è la città più bella del mondo, quando qualcuno mi chiede dove sono nata il mio cuore si riempie d’orgoglio. Da artista la vivo abbastanza bene, la conosco Roma ormai ho capito come funziona, non mi faccio più incastrare, la capisco molto bene. E per chi si lamenta di Roma penso che se se ne andasse da Roma beh non ci sarebbe più niente da lamentarsi.
Per quanto riguarda i film, ci sono dei generi che preferisci?
SÌ, assolutamente, sono pazza per i biopic, i thriller psicologici e gli horror, ma sono anche un amante delle commedie fatte bene e delle serie e/o film in costume.
Attualmente sei al lavoro nella realizzazione di uno spettacolo, vuoi anticiparci qualcosa?
Si al momento sto preparando uno spettacolo, ma shhh top secret non posso ancora dire nulla. Ma prestissimo ci saranno delle News molto scottanti.
Grazie Giorgia per il tempo che ci hai dedicato.
Grazie mille a voi per questa bell’intervista!
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