Giulio Scipioni: la chitarra come un’astronave emotiva

In questa intervista Giulio Scipioni, chitarrista e compositore, ci accompagna nel suo universo musicale, dove la chitarra si trasforma in una “piccola orchestra” e, con un po’ di ingegno, in una vera astronave emotiva. Appassionato del blues, strumento fedele in ogni momento della vita, Giulio racconta il suo percorso: dall’ingresso negli ND’M, dove è stato “adottato” nonostante la giovane età, alle collaborazioni che lo hanno portato a esplorare nuove sonorità, fino al coinvolgente lavoro con Giulio Ragno Favero per l’album “Daimon”, in uscita nel marzo 2025. Con uno sguardo sincero sulle sfide quotidiane, le divergenze creative e il valore delle esperienze di vita, Scipioni ci offre uno spaccato della sua visione artistica, quella capacità di trasformare ogni emozione in musica che ispira e unisce.

a cura di Noemi Aloisi


Benvenuto Giulio, hai studiato chitarra, cosa ti affascina di questo strumento?
Nello specifico della Chitarra mi ha sempre affascinato il suo essere versatile, nonostante sia uno strumento limitato di registro e di eseguibilità. Hai letteralmente una piccola orchestra tra le mani, basta ingegnarsi un po’ di più e ritrovarsi un’astronave tra le mani.

Col passare del tempo hai studiato anche anche chitarra elettrica, con quale genere di chitarra ti senti più affine?
Il genere più affine è quello che persiste di più negli anni e che non abbandoni .. tra i tanti quello con cui mi sento più ”affine” è il blues, c’è sempre nei momenti peggiori e migliori. Non mi definisco un chitarrista blues però, per esserlo credo ci voglia ben altro!

Nel 2018 sei entrato a far parte degli NDM come chitarrista, un’esperienza che ha segnato una profonda svolta emotiva e artistica nella tua vita. Raccontaci di questo progetto e di come abbia plasmato il tuo percorso musicale.
Si nel 2018, non avevo ancora compiuto 21 anni e vengo “adottato” dagli NDM.
Nonostante loro suonassero da anni insieme e io fossi il più piccolo non ho mai vissuto in un ambiente ostile o difficile, anzi.
Dopo 7 anni di questa convivenza qualche “livido” ce lo siamo fatto, come normalmente succede a tutti i gruppi musicali … Chiunque voglia raggiungere degli obbiettivi deve rendere conto delle divergenze interne, bisognerebbe ricordarci che quest’ultime hanno come intento il bene della band. In questo senso diventare Artisti significa andare oltre il bene e il male abbandonando l’ego, il vero male dei gruppi musicali …

Hai collaborato come arrangiatore e compositore. Quando componi da cosa ti lasci ispirare?
Credo che farsi ispirare sia un’accezione non troppo corretta nel mondo della composizione. Dovremmo ricordarci che l’atto creativo è qualcosa che vive dentro noi costantemente, se fai esperienze di vita generali sarai “ispirato” … se rimani in cameretta a suonare sulle basi avrai sicuramente più difficoltà. Credo che la quantità di emozioni presenti in noi sia la cosa più preziosa da tutelare. Avvolte mi ha “ispirato” molto di più un film, una sbronza con gli amici, una mostra … Il consiglio che sento umilmente di dare (e di darmi) è cercare di farsi colpire emotivamente ogni volta che se ne ha la possibilità e di fare esperienze generiche, perché solo se ti emozioni tu in primis hai la possibilità di emozionare gli altri.

Hai collaborato con Giulio Ragno Favero (Teatro degli orrori, One dimensionai man) per la produzione dell’ album Daimon in uscita a marzo Vuoi anticiparci qualcosa su questo lavoro? Che genere di brani
ascolteremo?

Lavorare con Giulio Ragno Favero significa immergersi in un mondo diverso.
Ascolto i lavori di Giulio dai tempi del liceo e riuscire anche a condividerci un piatto di pasta insieme durante le ree dell’album è stato per me bello. Credo che sia stata la persona che in modo diretto abbia influenzato il mio modo di pensare e produrre, dall’idea al mix .. il bello è che questo processo é stato effettuato tramite il famoso e vecchio “rubare con gli occhi”.
So che ho ancora tantissimo da imparare ma mi sento in primo luogo di ringraziarlo dal più profondo, veramente. Dell’album potrete sentirmi in veste di chitarrista e bassista, su alcune tracce ho avuto la possibilità di suonare anche pianoforte e mandolino.

Che tematiche saranno affrontate nell’album?
L’album è oscuro, ma non mi sento di dare a questa cosa un’accezione negativa.
Oscuro nella misura in cui la lirica parla di cose che normalmente sono nella nostra ombra e che non vediamo e/o percepiamo abitualmente. La narrativa dei brani si sviluppa attraverso immagini (riportate in simboli) che rappresentano in modo fenomenico ciò che di comune facciamo e viviamo. Credo che in certo senso questo album possa aiutarci ad affrontare il quotidiano e i problemi connessi con il (non) quieto vivere. A me ha aiutato tanto.

Nel corso della tua carriera, hai ottenuto diversi riconoscimenti, di quale vai più fiero?
Quello di aver dedicato la tesi di laurea a “Spartaco Rosati’: pianista disegnatore stornellatore e Nonno. Il primo vero artista che mi ispiro alla creatività.

Facendo il musicista, spesso si ha la possibilità di viaggiare, qual è uno dei posti in cui ti sei trovato meglio a suonare?
Mi sento di dire la Svizzera. Ho avuto la possibilità di condividere dei concerti con Raindog nei Cantoni della Svizzera italiana. Le persone sono solidali e curiose, e considerano molto bene i musicisti Italiani.
Ho trovato un paese che mi ha accolto e ascoltato sempre con amore.

Molti musicisti intraprendono anche la strada dell’insegnamento per trasmettere la propria passione e conoscenza. Hai mai avuto l’opportunità di farlo, oppure sogni di condividere la tua arte e ispirare le nuove generazioni?
Oltre ali attività concertistica e di produzioni ho anche alcune situazioni didattiche nelle quali aiuto i miei allievi a trovare una loro strada. Dico sempre ai miei studenti che il vero compito di un docente sia quello di metterli nella condizioni di avere una loro indipendenza e che il docente stesso si impegni a dare loro gli strumenti per “camminare da soli”.
Paradossalmente il risultato più bello per un insegnate è che un giorno l’allievo decida di non venire più a lezione perché ha appreso tutto quello che poteva apprendere. Magari succederà anche a me, speriamo!

Stai lavorando a nuovi progetti che ci vuoi anticipare?
Sto preparando tre tour con tre artisti diversi per questa estate. È appena uscito l’album Ali Of The Monsters di Raindog e uscirà a brevissimo Daimon dei Nuovo Disordine Mondiale.
A breve uscirà anche un album prodotto interamente da me di un’altra Artista con la A maiuscola in stile Elettro-folk. Viene dall’Estonia e il suo nome d’arte è Sumedeus, ne sentiremo parlare ne sono sicuro.

Grazie a voi per lo spazio!
Grazie a te Giulio ed un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri

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