Giuseppe Rametta: l’arte della trasformazione e il potere della solidarietà

Giuseppe Rametta, conosciuto nel mondo artistico come Giusirames, è un artista e poeta originario di Siracusa, capace di trasformare materiali di uso quotidiano in opere d’arte straordinarie. Con una formazione eclettica che spazia dalla grafica 2D e 3D alla programmazione web, Rametta ha sviluppato tecniche uniche come la “Trazzera Magica dei Colori“, che permette di dipingere su superfici temporaneamente solide fatte di acqua, caffè, vino e altri liquidi. La sua arte, affascinante e innovativa, è al contempo un messaggio potente di inclusione e riscatto sociale. Attivamente coinvolto in progetti di volontariato con persone affette da problematiche psichiche e autismo, Rametta è un esempio di come l’arte possa essere un ponte tra creatività e comunità. In questa intervista esploriamo il suo percorso, le sue tecniche e il valore della sua missione sociale.

a cura di Antonio Capua


Giuseppe, la tua “Trazzera Magica dei Colori” è una tecnica artistica davvero unica. Come è nata l’idea di trasformare l’acqua e altri liquidi in superfici solide su cui dipingere?
Amo i colori, mi è capitato di osservare l’arte Ebru “Marmorizzazione” l’ho trovata interessante, rilassante, poi ho pensato di imprigionare i colori nell’acqua stessa. Ho studiato tante possibili soluzioni naturali e ne ho trovate alcune. Dopo pensai di dedicare una poesia al mare. Amo scrivere e ho detto: perché non farlo sul mare stesso, così usando la stessa tecnica ho solidificato l’acqua del mare. Da qui l’idea di proseguire, creando trazzere, ovvero stradine di colore in liquidi, su vetro con acqua sopra, etc. per creare magia poetica dei colori stessi. Posso creare figure, ma preferisco i fiori astratti, fiori dall’Universo.

Sei un artista che ama sperimentare con materiali inusuali come il caffè, l’erba e il cotone non trattato. Cosa ti ispira a scegliere questi elementi e cosa rappresentano per te?
Amo creare su ciò che risulta nuovo al mondo dell’arte, a vivere materiali naturali, a trattare con essi, a creare superfici su cui creare. Adoro ciò che mi circonda, penso tantissimo, troppo; la mia fantasia mi porta a vedere oltre, ed ho tane idee su cui sto lavorando.

Oltre alla tua arte visiva, hai una profonda passione per la poesia. Come si intrecciano la poesia e la pittura nel tuo processo creativo?
La poesia è la base della mia pittura; tutto nasce da lei.  Scrivo poesie estemporanee in modo naturale, adoro ascoltare le anime che mi circondano, tutte le anime, poi dare colori alle loro parole.

Collabori con associazioni e scuole per realizzare laboratori creativi e murales con ragazzi con disagi psichici e autismo. Cosa significa per te questo impegno e in che modo l’arte aiuta questi giovani?
Io assisto il mio amico Giuseppe, che mi ha aiutato tanto, con lui ho conosciuto i ragazzi e le ragazze, splendidi; mi si apre un mondo nel dipingere con loro. Mi sento a mio agio, poi mi sento parte di loro.

Nel corso della tua carriera artistica hai esposto le tue opere in luoghi prestigiosi, come il Palazzo Duchi di Santo Stefano a Taormina e il Palazzo Ximenes a Firenze. Qual è stata l’esperienza espositiva che ti ha segnato di più e perché?
Ogni mostra è bella, si conoscono tante persone, ricordo benissimo quelle a Sinagra, con i miei amici artisti, poeti, pittori, scultori perché mi sono sentito a casa.

Hai ricevuto premi come il Premio Michelangelo Buonarroti e il Premio Sanremo Arti Visive. Cosa rappresentano per te questi riconoscimenti e come ti hanno influenzato artisticamente?
Non sono i premi ma il confronto, cercare di farmi capire, di dare i miei messaggi, di permettere ad altri di vedere coi miei occhi, di scoprire altri aspetti dell’arte, la mia poesia colorata. Poi io non posso muovermi da solo, viene mia sorella Enza con me, quindi spesso non presiedo, ma è come se una parte di me c’è.

Durante il periodo del Covid hai sperimentato l’uso dell’Amuchina nelle tue opere, sviluppando una tecnica che dona una “Luminosità Levigata” ai colori. Come sei arrivato a questa scoperta e che significato ha per te?
Ho studiato la composizione dell’amuchina, e si prestava al tipo di colori che uso, ho considerato quello che stava accadendo, vissuto in quei momenti, non oggi, ma lì che non si conosceva nulla. Volevo trasformare un periodo molto brutto e dare un messaggio d’arte per ricordare il bene che si nasconde nel buio. Dare un forte impatto alla paura, con i colori e con la fiducia e l’amore dell’arte.

La tua arte è legata anche al volontariato e alla comunità. Collabori con numerose scuole e associazioni. Cosa ti motiva a unire la tua passione artistica a un impegno sociale così intenso?
La voglia di trasmettere quello che sono, di ascoltare le anime che circondano, di creare con le fantasie di chi ho intorno ed ascoltare i miei tanti pensieri che non mi lasciano mai solo, nel bene e nel male.

Vivendo con la sindrome di Asperger e la bipolarità, in che modo la tua arte ti ha aiutato a gestire queste condizioni e come speri che il tuo lavoro possa ispirare altri a fare lo stesso?
Ho scoperto, solo da poco, di avere la Sindrome di Asperger, nonostante i messaggi, che oggi interpreto e comprendo e che mi sono giunti dal mio essere. Il mio bipolarismo ed il mio autismo, mi hanno dato e danno molti problemi, ma anche mi ha permesso di avvicinarmi alla poesia, all’arte in genere, all’informatica e grafica. L’arte aiuta, qualunque essa sia, basta ascoltarla dentro l’anima ed il suo eco diventerà curativo.

Ci sono nuovi progetti artistici o sociali su cui stai lavorando e che vorresti condividere con noi?
Vorrei sperimentare ancora tantissimo, mi sono iscritto a scuola dell’arte, Istituto Gagini di Siracusa, ho delle compagne stupende, ed i professori pazienti e che ci trasmettono tantissimo, oltre la cultura. Il mio docente d’arte mi sta mostrando un altro mondo, per me sconosciuto, e io ne farò tesoro. Vorrei collaborare con associazioni autistiche e creare una galleria qui a Siracusa, con tutti i ragazzi che vivono il mio stesso “dono”.

Grazie, Giuseppe, per averci aperto le porte del tuo mondo creativo e per il tuo impegno sociale così prezioso. Continua a seguirci su Che! Intervista

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