Maria Costanza Boldrini, già apprezzata per il suo stile, si propone con il suo nuovo libro “Gli anni dell’abbondanza”, un’opera ambiziosa e magnetica che si muove tra storia, mito e introspezione. Pubblicato da Nord Ed. nel 2025, il romanzo è una saga generazionale che attraversa un secolo di storia italiana, intrecciando il destino di tre donne straordinarie con i grandi eventi storici e le tradizioni popolari di una piccola comunità.
a cura di Salvatore Cucinotta
Il racconto prende vita a Valchiara, un paesino immaginario affacciato sul mare, che diventa lo sfondo di un’epopea familiare dominata da donne forti e resilienti: Beata, Clarice e Antonia. A partire dalla fine dell’Ottocento fino agli anni del boom economico, le protagoniste si trovano a fronteggiare le difficoltà di un’Italia in trasformazione, tra povertà, guerre, e i compromessi richiesti dalla modernità.
Al centro della narrazione vi è il dono speciale delle donne Contini, l’“abbondanza”: un misterioso potere che porta prosperità ma che, come ogni miracolo, ha un prezzo. Questo elemento sovrannaturale, inserito con finezza nel realismo storico, dà al romanzo un’aura magica e crea un equilibrio affascinante tra realtà e immaginazione. Boldrini riesce a tratteggiare con maestria un mondo dove il sacro e il profano convivono, fondendo credenze popolari e storia personale.
La forza del romanzo risiede nei suoi personaggi femminili. Beata, Clarice e Antonia non sono solo custodi del dono, ma anche testimoni della condizione femminile attraverso le epoche. La scrittura di Boldrini scava nella loro psiche, evidenziando le loro paure, i sacrifici, le scelte e gli amori predestinati. Ogni generazione porta avanti la propria lotta per la sopravvivenza e il significato del “dono” in un contesto che spesso lo considera una benedizione tanto quanto una maledizione.
Boldrini utilizza un linguaggio evocativo e raffinato, capace di trasformare anche i momenti più quotidiani in episodi di intensa bellezza. La sua prosa è come una sorgente che scorre lenta ma inarrestabile, catturando il lettore e trasportandolo tra le vie polverose di Valchiara, le stanze della fabbrica di sigari e le ombre delle guerre mondiali.
La struttura narrativa, che alterna momenti lirici a episodi drammatici, mantiene un ritmo fluido, anche quando affronta temi complessi come il lutto, il sacrificio e il potere della tradizione.
Per saperne di più visita: editricenord.it
TI È PIACIUTA QUESTA INTERVISTA?
Sostienici anche tu con una donazione