Victoria Amelina ci ha lasciato un’opera di straordinaria intensità, Guardando le donne guardare la guerra. Diario di una scrittrice dal fronte ucraino (Guanda, Marzo 2025).
Un libro che è molto più di un reportage: è il testamento letterario di un’autrice che ha deciso di raccontare l’inimmaginabile con lucidità e umanità.
a cura di Salvatore Cucinotta
La narrazione prende avvio pochi giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022. Amelina, in partenza per una vacanza con il figlio, si trova improvvisamente catapultata in una nuova realtà: quella della guerra, della distruzione, della resistenza. Scrivere narrativa non è più una priorità, così come organizzare festival letterari: la sua missione diventa quella di documentare, raccogliere testimonianze, dare voce a chi combatte e resiste.
Tra le pagine emergono figure femminili straordinarie, donne che sfidano il terrore con la forza della volontà e della parola. C’è Evhenia, l’avvocata che lascia la sua professione per arruolarsi, Oleksandra, Premio Nobel per la Pace, impegnata nella documentazione dei crimini di guerra, e Yulia, la bibliotecaria che indaga sulla scomparsa dello scrittore Volodymyr Vakulenko. Sono storie di dolore e coraggio, di perdita e determinazione, che Amelina raccoglie con lo sguardo attento della scrittrice e la precisione dell’investigatrice.
Il racconto si sviluppa tra macerie e orizzonti di speranza, tra la consapevolezza della tragedia e il desiderio incrollabile di giustizia. Lo stile di Amelina è asciutto e incisivo, privo di retorica ma denso di empatia. Non si limita a descrivere gli eventi, ma li vive e li trasmette, offrendo una prospettiva autentica e mai distaccata. Il libro si conclude tragicamente con la morte dell’autrice stessa, vittima di un attacco missilistico a Kramatorsk il 27 giugno 2023.
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto nella letteratura e nell’attivismo, ma la sua eredità sopravvive nelle pagine di questo volume potente e necessario.
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