I figli dell’istante: il romanzo di Edoardo Albinati tra edonismo e disincanto, Rizzoli, 2025

Edoardo Albinati torna in libreria con “I figli dell’istante” (Rizzoli, marzo 2025), un’opera che esplora l’Italia degli anni Ottanta con la lucidità e la profondità di un autore capace di intrecciare il particolare e l’universale in una narrazione avvolgente. Dopo il successo de “La scuola cattolica“, vincitore del Premio Strega 2016, Albinati propone un romanzo corale che illumina le contraddizioni di un’epoca attraverso il destino di personaggi che si muovono tra illusioni, speranze e improvvisi capovolgimenti.

a cura di Salvatore Cucinotta


Sospesi in un tempo che sembra ripetersi all’infinito, i protagonisti del libro incarnano le fratture e le tensioni di un decennio votato al culto dell’immagine e della superficie.
Al centro della narrazione ci sono Nico Quell e Nanni Zingone: il primo, giovane senza qualità che sta per partire per il servizio militare, il secondo, amico devoto e pilastro di una famiglia da tenere unita. Attorno a loro ruotano figure che sembrano uscite da un mosaico frammentario ma coerente: terroristi e modelle, suocere dispotiche e maghi, ragazze alla pari e vecchi deliranti.
Un’umanità iridescente, che abita le terrazze di cattedrali, le scrivanie asfissianti degli uffici o le camere sterili degli ospedali.

Con uno sguardo acuto ed una scrittura che mescola il lirismo all’analisi sociale, l’autore costruisce una narrazione ipnotica, in cui l’attimo può trasformarsi in destino.
Il romanzo è un viaggio attraverso un’Italia frammentata, un Paese che si specchia nelle sue illusioni e nelle sue sconfitte. Ogni istante può essere quello della rivelazione o della caduta, della scoperta o del ripiegamento. Albinati orchestra il racconto con una prosa densa, che alterna digressioni filosofiche e squarci di poesia urbana, offrendo una lettura stratificata e immersiva.
Un’opera ambiziosa e magnetica.

Per saperne di più visita: rizzolilibri.it

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