Dopo il grande successo su XFactor e l’uscita del nuovo singolo “Bubble Pop”, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare I Potara, duo musicale composto da Giuseppe Panza (Deku) e Gioele Di Tommaso (Jo Lizard). I Potara hanno conquistato il pubblico grazie alla loro capacità di fondere l’urban contemporaneo con riferimenti culturali agli anime e alla musica del passato, creando una nuova dimensione musicale che hanno battezzato “Bubble Pop”.
a cura di Salvatore Cucinotta
Benvenuti Giuseppe e Gioele, è un piacere avere con noi I Potara! Come vi sentite dopo il successo su XFactor e l’uscita di “Bubble Pop”?
Grazie, piacere nostro essere qui! Siamo entusiasti per il nostro recente percorso all’interno di XFactor e per il nostro primo singolo “Bubble Pop”, stiamo fremendo per le cose nuove che ci aspettano.
Potete raccontarci di più su come è nato il vostro nome e il concept di “fusione” che rappresenta il cuore del vostro progetto musicale?
“Potara” è il nome degli orecchini di Dragon Ball, che permettono la fusione di due esseri in una sola entità. La leggenda narra che Deku abbia regalato un orecchino Potara a Jo Lizard togliendoselo dall’orecchio, da quel gesto nasce la fusione, (spoiler non è una leggenda ma la verità). Da un anno condividiamo tutto. Avevamo due progetti singoli prima di incontrarci e nei primi mesi di collaborazione li portavamo avanti, prima di decidere di unirli in un solo progetto. Sembra assurdo ma il concept della fusione non è studiato a tavolino, è una conseguenza dei fatti accaduti nell’ultimo anno.
Entrambi avete un background musicale molto particolare, anche legato ai vostri nonni. Quanto hanno influenzato la vostra musica e il vostro stile unico?
Entrambi prima di vivere insieme abbiamo abitato con le nostre rispettive nonne. Immaginatevi soffitte con vecchi vinili e giradischi. Questa esperienza ci ha permesso di conoscere bene ed apprezzare la musica appartenente ad una generazione passata oltre che la nostra. Non pensiamo che necessariamente il vecchio sia migliore del nuovo, è anche da questa idea che deriva la nostra volontà di avvicinare due epoche e due generazioni lontane.
Parliamo del genere che avete inventato, il “Bubble Pop”: come lo definireste in poche parole e cosa lo distingue dagli altri generi pop e urban?
Bubble Pop è il nostro primo singolo e e prende il nome dal genere che abbiamo coniato. Sostanzialmente il Bubble Pop sfrutta tecniche di sintesi per creare effetti esplosivi, spesso caratterizzati da suoni liquidi, da cui deriva il nome “bubble”. É fondamentalmente elettronica, con topline pop e le metriche serrate dell’urban.
Oltre a questa descrizione puramente tecnica ce n’è un’altra più romantica: La nostre vite sono state molto simili ad una bolla negli anni del covid, chiusi nelle nostre camerette a fare musica. Il nostro incontro ci ha permesso di esplodere artisticamente e di calcare un palco importante come quello di XFactor
Nei vostri brani troviamo una continua interazione tra passato e presente. Come riuscite a bilanciare i riferimenti alla cultura pop giapponese con i suoni contemporanei?
Nei nostri brani c’è una continua interazione tra passato e presente, ma non solo. Il nostro obiettivo è di portare riferimenti alla cultura pop e alla cultura giapponese di anime, manga e comics nei nostri testi. Pensiamo che un progetto come questo manchi nel mainstream e che questi riferimenti siano un punto comune tra più generazioni, ma soprattutto tra Millennial e Z. In fondo siamo tutt* cresciut* davanti alla TV, guardando Holly e Benji, Dragon Ball o le Mew Mew, fa lo stesso.
Il vostro viaggio musicale è iniziato per caso, con un incontro fortuito a Salerno e poi di nuovo a Tuscania. Quanto credete nel destino e nel suo ruolo nella vostra carriera?
Il nostro viaggio musicale insieme è iniziato per caso. Ci siamo conosciuti a Salerno nel 2019, ed è assurdo poiché́ siamo rispettivamente di Palermo e Campobasso.
In quell’occasione abbiamo fatto una sessione di scrittura in uno studio di un contatto in comune, per poi perderci totalmente di vista per quattro anni.
Ci siamo ritrovati l’anno scorso in un altro studio a Tuscania in provincia di Viterbo, senza metterci d’accordo, entrambi avevamo iniziato a collaborare con Riccardo Brizi, che è diventato poi il nostro manager. Crediamo tanto nel destino e nel modo in cui mischia le carte. Questo pensiero ci fa anche ben sperare nel nostro percorso futuro.
Durante le audizioni di XFactor, avete creato un mash-up tra Tha Sup e Luigi Tenco che ha entusiasmato tutti. Come scegliete i brani da unire e cosa cercate di esprimere attraverso questi mash-up?
Alle Audition di XFactor abbiamo portato una fusione tra Tha Sup e Luigi Tenco. Sembra assurdo, ma li amiamo entrambi e pensiamo che siano due compositori ed autori con lo stesso valore artistico nati in due epoche differenti. Abbiamo notato una certa corrispondenza tra la linea melodica di “Mi @mi o è f@ke” e quella di “Mi sono innamorato di te” e abbiamo pensato di provare a fonderle. Questa fusione deriva anche dai nostri diversi background musicali. Deku viene dall’elettronica ed ha riferimenti più urban, Jo viene dal cantautorato classico e dalle orchestre. Anche nel sound ci siamo uniti per creare un ibrido.
L’idea di portare l’immaginario manga e nerd nel mainstream è innovativa e affascinante. Quali sono gli obiettivi che vi siete posti con questa integrazione culturale?
Pensiamo che la cultura japan stia influenzando e prendendo piede in Italia negli ultimi anni e che sia meno di nicchia di quanto si possa pensare. Inoltre la nostra storia somiglia molto alla trama di un anime, ci sentiamo due perdenti con tanta fame di farcela. Stiamo lavorando ad un repertorio e ad uno show che possa inglobare questo mondo, ed essere compreso universalmente, non solo dalle nuove generazioni.
Quali sono stati i feedback più sorprendenti o toccanti che avete ricevuto dai fan dopo le esibizioni su XFactor e l’uscita di “Bubble Pop”?
Dopo le nostre esibizioni ad XFactor e l’uscita di “Bubble Pop” abbiamo ricevuto tanti messaggi, tanto affetto da chi ha deciso di sostenerci, ma anche tanto disappunto da chi non ci ha capiti. Per alcuni siamo folli, per altri geniali, per altri ancora dissacranti, lo lasciamo decidere agli ascoltatori.
Progetti futuri dei Potara. Cosa possono aspettarsi i vostri fan nei prossimi mesi?
Nei nostri progetti futuri c’è tanta nuova musica, tanta volontà di suonare dal vivo e tanta voglia di continuare a sperimentare. Il nostro obiettivo è di costruire una community di persone con cui comunicare e che vengano a trovarci dal vivo. Stay tuned sensei!!
Grazie ragazzi per questa splendida intervista e complimenti per i traguardi che avete raggiunto fino adesso! Teneteci aggiornati!
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