Il Basso come anima: musica e produzione con Andrea Colicchia

Andrea Colicchia è un bassista e produttore musicale romano di grande talento, che ha saputo farsi strada nel panorama musicale italiano con una carriera ricca di collaborazioni prestigiose e produzioni originali. Ha collaborato con artisti del calibro di Venerus, Gemitaiz, Elenoir, Wepro e Vanessa Peters e molti altri artisti distinguendosi come session man, produttore e compositore. Le sue recenti produzioni da solista, tra cui “Supererotico” e “Vedo Non Vedo” del 2024, confermano la sua continua evoluzione artistica. In questa intervista, cercheremo di conoscere meglio il suo percorso, il suo processo creativo e la sua visione musicale, con uno sguardo introspettivo sulle sfide e sulle emozioni che lo hanno accompagnato in questo cammino.

a cura di Antonio Capua


Benvenuto Andrea. Come descriveresti la tua evoluzione artistica dal periodo degli studi in Conservatorio ad oggi?
La mia evoluzione artistica, se così vogliamo chiamarla, è legata alla mia crescita personale, alle esperienze che vivo ogni giorno. Esperienze che nascono dai rapporti con le persone che fanno parte della mia Vita e con cui suono. Ogni incontro o collaborazione arricchisce il mio modo di vedere le cose e di conseguenza di esprimerle in Musica. Mi sento molto fortunato per questo.

Collabori con alcuni degli artisti più influenti della scena italiana, come Venerus e Gemitaiz. Cosa porti via da queste esperienze e come hanno arricchito la tua visione musicale?
Ricollegandomi alla risposta precedente, mi sento molto fortunato ad aver vissuto e a vivere esperienze con persone che hanno un approccio alla Musica e alla Vita che in qualche modo mi ha migliorato. Mi focalizzo molto sul cercare di connettermi alle persone con cui suono aggrappandomi alle loro sfumature, nei live come in studio. Cerco di catturare una piccola scintilla del loro essere per potermi connettere al meglio, attraverso il mio strumento, a quello che succede sul palco o nella stanza in cui stiamo suonando. E questo processo mi lascia davvero molto ogni volta.

Nella tua carriera hai lavorato sia come session man che come solista, avvolte anche come attore. Come riesci a bilanciare queste anime artistiche, e cosa ti dà maggiore soddisfazione?
Cerco sempre di concentrarmi sul dare il massimo, che si tratti di una session in studio per altri artisti, o di cose che suono per me o del momento in cui suono dal vivo. La cosa che mi da più soddisfazione è sicuramente sapere che ce l’ho messa tutta per trasformare quello che c’è nell’aria in quei momenti in cui
accade la Musica. È come essere un’antenna o almeno provarci, bella cablata che capta i segnali e li traduce in Musica. Farlo bene mi fa stare bene. Ah già l’attore Colicchia ahah.. guarda è uscito un film da poco, “Holy Shoes” opera prima di Luigi Di Capua, ho fatto una piccola parte, è stato divertente. Tutte le
volte che capita di recitare mi diverto!

La tua recente produzione include brani come “Supererotico” e “Vedo Non Vedo”. Puoi raccontarci cosa ti ha ispirato durante la creazione di questi pezzi e quali emozioni speri di trasmettere al pubblico?
Dunque Supererotico è nata durante il tour dello scorso inverno con Venerus. È stata ispirata da una ragazza che mi ha mandato un audio dove mi raccontava che aveva fatto “un sogno supererotico” su di me, e da li è nata la canzone.
Vedo Non Vedo invece è nata durante un viaggio a Los Angeles con Siliebo (Filippo Cimatti n.d.r.), avevamo una casetta tra le colline di Laurel Canyon, Sili aveva preso degli strumenti da dei suoi amici che abitavano li per registrare materiale a casa, è nata così.. mentre guardavamo la luce che passava attraverso un albero di limoni dalla finestra.. speciale.

In “Camadought” e “Comunque Bellissima” hai esplorato sonorità molto diverse. Come ti approcci alla sperimentazione sonora e quanto è importante per te variare il tuo stile?
Per anni ho pensato che non avrei mai fatto musica da solista. Non volevo essere un altro “bassista che fa musica per i bassisti”. Per questo a un certo punto ho incominciato a mettere fuori delle cose che fossero semplicemente “ok, proviamo a fare questa cosa vediamo che succede”. Sempre grazie a Siliebo è nata Meditando Fortissimo, una sorta di scherzo ambient che ha dato il la per tutte le altre canzoni che ho messo fuori e che metterò fuori a breve. Quindi, si, al momento è divertente variare ed è fondamentale approcciare con leggerezza il processo, voglio dire.. Comunque Bellissima è stata registrata con un iPhone5 su un pianoforte!

Hai lavorato in studi di registrazione importanti come i Forward Studios. Qual è l’aspetto del lavoro in studio che ti appassiona di più, e qual è stata la tua sfida più grande in questo contesto?
Mi piace tantissimo stare in studio, e mi piace tantissimo tutto quello che succede dal momento in cui si entra a quando si esce. È un momento speciale, ed è sicuramente appassionante ritrovarsi immerso nel momento in cui si crea Musica e qualcuno da un input per qualcosa di nuovo. La sfida è sempre la stessa, suonare al meglio ed essere il più connesso possibile con quello che succede intorno e dentro di me.

Sei sia musicista che produttore. Come cambia il tuo approccio alla musica quando indossi l’uno o l’altro “cappello”?
No sinceramente non mi sento un produttore, ma non sono nemmeno un “operaio della Musica”. Quando sento qualcuno che dice “noi siamo operai della Musica” mi fa troppo incazzare, io ci ho lavorato in cantiere e senza nulla togliere agli operai, fare il musicista è una cosa diversa, operaio e musica insieme nella stessa frase no, grazie. Mi piace troppo suonare, tutto qui!

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi artistici? Stai lavorando su nuovi progetti di cui puoi parlarci?
Sto lavorando a tante cose e con tante persone diverse! Un po’ di materiale mio che uscirà nel corso dell’anno.. spero di far divertire chi ascolta!

Come descriveresti la scena musicale italiana oggi e quale pensi sia il ruolo di un musicista/produttore come te in questo contesto in evoluzione?
Allora della scena italiana cosa penso.. c’è della musica di merda e della musica bella. Penso che il ruolo di chi fa Musica dovrebbe essere quello di dare il massimo per creare qualcosa di bello. That’s It.

Per concludere, Andrea, c’è un consiglio che daresti a un giovane musicista che sogna di seguire una carriera nel mondo della produzione musicale?
Sona Or Die

Grazie Andrea, un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri
continua a seguirci su Che! Intervista

Per saperne di più visita
Instagram | Facebook | Linktr.ee

Richiedi un’intervista esclusiva!

Copy link