“Dora è la nuova eroina della letteratura: una donna giusta sotto un cielo sbagliato”, afferma Massimo Gramellini, cogliendo perfettamente l’essenza di “Il cielo sbagliato”, di Silvia Truzzi, pubblicato da Longanesi Ed. 2022. Ambientato nella Mantova post-Grande Guerra, il romanzo racconta la storia di due donne le cui vite, benché segnate dalla nascita in contesti diametralmente opposti, si intrecciano in modo inaspettato e drammatico.
Nel 1918, mentre il mondo celebra la fine del conflitto, Dora e Irene vengono al mondo, a poche ore di distanza. Da una parte, Dora, nata nella povertà più estrema, orfana fin dalla nascita, cresce tra fame e miseria. Dall’altra, Irene, figlia dell’antica nobiltà dei marchesi Cavriani, vive in un palazzo dove il lusso e il privilegio scandiscono le sue giornate. Due bambine divise da un abisso sociale apparentemente insormontabile, che si incrociano solo sul sagrato della chiesa, dove Dora chiede l’elemosina e Irene le offre un soldo e un sorriso.
Questa relazione iniziale, quasi inconsapevole, tra le due protagoniste diventa il punto di partenza per una narrazione che esplora temi profondamente attuali: il conflitto di classe, la lotta per l’emancipazione femminile e il prezzo da pagare per sfidare le aspettative sociali. Dora, grazie a un destino benevolo e alla sua bellezza straordinaria, riesce a entrare nella casa borghese dei Benedini, dove riceve un’istruzione e inizia a vedere un futuro diverso. Tuttavia, la sua ascesa sociale è segnata da prove dure e intricate, culminando nel suo fidanzamento segreto con Eugenio, rampollo di una delle famiglie più ricche della città e cognato della stessa Irene.
Silvia Truzzi, giornalista di grande talento, tesse un affresco storico denso e appassionante, in cui le dinamiche sociali del primo Novecento italiano vengono esplorate attraverso le vite di queste due donne. La narrazione fluida e coinvolgente dell’autrice cattura il lettore fin dalle prime pagine, trascinandolo in un vortice di emozioni, intrighi e trasformazioni sociali che, pur essendo ambientati in un’epoca passata, risuonano con forza nel presente.
Uno degli aspetti più affascinanti del romanzo è la sua capacità di tratteggiare con precisione le contraddizioni di un’epoca in cui i ruoli sociali sembrano rigidamente definiti, ma dove, al tempo stesso, si avverte il fermento del cambiamento. Il Fascismo, che prende piede in Italia, insanguina le strade e alimenta tensioni sociali, facendo da sfondo alla vicenda personale di Dora, il cui desiderio di riscatto diventa simbolo di un’aspirazione universale verso la libertà e l’indipendenza.
La scrittura di Silvia Truzzi è precisa, ricca di dettagli, e dimostra una profonda conoscenza non solo del periodo storico, ma anche delle dinamiche emotive e psicologiche che guidano le scelte dei suoi personaggi.
“Il cielo sbagliato” è un romanzo per chi ama storie di emancipazione, forza interiore e conflitto sociale, in un contesto storico sapientemente delineato.
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