Il nuovo singolo di LOOX: Shutter Island, disponibile su tutte le piattaforme digitali

Luca Balestrieri, in arte Loox, è un musicista e cantautore dalle sonorità soul, gospel, r&b, classiche e rock racchiuse all’interno di una cornice elettronica che sorreggono il racconto di “uomini soli che camminano, imparano, sognano, combattono, uccidono solo per se stessi”. Il 31 gennaio è uscito il suo ultimo singolo, SHUTTER ISLAND disponibile su tutte le piattaforme digitali prodotto e composto insieme a Madd3e e scritto insieme a Marco Caponegro.

a cura di Laura Nasoni, giornalista e speaker radio


Ciao Luca e benvenuto, partiamo subito dalle basi: ti conoscevamo con il nome d’arte di Bale, come mai hai dirottato su Loox?
Semplicemente cercavo una parola che assomigliasse al mio nome di battesimo, Luca. E poi Bale non mi suonava più accostato alle nuove canzoni prodotte.

Chi è Loox e chi è Luca?
Loox è una roba in movimento che ancora non ha trovato il suo posto.  È la parte folle di Luca che ha bisogno di esprimersi tramite la musica per non fare danni a nessuno. È la possibilità che mi do di poter cambiare ogni giorno e raccontare la parte più profonda di me anche se triste e malinconica, anche se superficiale e spensierata, anche se arrabbiata e prepotente, anche se dolce e innamorata. Oggi Loox esce con un album di canzoni tristi e malinconiche ma domani potrebbe uscire con la “Bamba” o “Twist and Shout” non mi ci abituerei troppo fossi in voi.

Invece Luca è quel ragazzo molto attento alle regole di convivenza che, come molti, ama l’ equilibrio e la serenità. Luca ha trovato il suo posto nel mondo ma rimane difficile scindere l’arte dalla vita quotidiana ovvero Loox da Luca. Sto capendo cosa fare.

Parliamo del tuo nuovo singolo “Shutter Island”. Di cosa parla la canzone?
Bella domanda!!! Parla di paura d’amare e follia.
Questo singolo mi piace tantissimo perché affronta una tematica attuale e perché con Madd3e siamo riusciti a rappresentare la follia tramite la musica e con Marco Caponegro la paura d’amare tramite il testo.
Nel film di Martin Scorsese, Shutter Island è un’isola di matti. Nel mio brano invece è un posto o un momento dove si può essere folli, cambiare rotta, personalità e sperimentare, è quel posto dove il cambiamento è permesso.

Shutter Island è lì dove si rifugia chi non ama più, chi ha paura di amare perché ha paura di rimanere immobile. Infatti, spesso, l’amore ti fa rimanere fermo nel tempo, immobile nell’idea che l’altra persona ha di te o nei vincoli contrattuali che hai stabilito con l’altro. Nelle relazioni tra persone come quelle di coppia, succede spesso che l’altra persona non accetta il tuo cambiamento e tu, se vuoi cambiare, hai la sensazione di tradire l’altro o addirittura te stesso . L’amore sembra un legame di fede troppo forte per poter cambiare i suoi principi da un momento all’altro. Credo che in ogni coppia ci dovrebbe essere una Shutter Island ovvero quel momento o luogo in cui si può cambiare e dare sfogo alla propria follia. Ma occhio a non rimanerci per troppo tempo perchè si rischia di impazzire :P.
Shutter Island assomiglia a quel momento in cui scoppia la guerra tra popoli dopo anni di stasi e trattati firmati.

Hai trovato la tua Shutter Island nella realtà quotidiana?
Sì, la mia Shutter Island è la musica, il mio pianoforte o meglio il pianoforte di Bvrger che mi ha regalato 3 anni fa e lo ringrazio ancora. Un abbraccione Cri!!!!

Come è nata la collaborazione con Madd3e e Marco Caponegro?
Circa quattro anni fa ho iniziato a produrre brani con Marco Meccoli, un mio collega di conservatorio produttore e chitarrista; Marco collaborava con Madd3e che è un produttore e compositore eccezionale. Andavamo da Madd3e per mixare e registrare le voci dei brani.  La nostra prima collaborazione a tre è stata “Perla del Messico” un brano neo soul che trovate sul profilo spotify di Bale. Marco Caponegro invece l’ho conosciuto 3 anni fa circa ad una cena in zona Cinquina, lui era appena uscito dal CET di Mogol e dopo una lunga chiacchierata abbiamo fissato un appuntamento per scrivere insieme dei brani. Quando abbiamo lavorato su Shutter Island ha capito subito dove volevo arrivare.

Mi pare di aver capito che il tuo topic in generale è la solitudine, accompagnata dalle lotte che ogni essere umano compie ogni giorno per stare al mondo. Tu hai trovato il tuo posto nel mondo?
Sì, hai capito bene, la consapevolezza di essere in fondo soli è stata la mia salvezza fino ad ora. Il mio posto nel mondo è dentro il mio corpo. Sto bene lì, devo migliorare ancora qualcosa, lo devo arredare meglio ma inizio a starci bene. Poi con quello spero di potermi spostare ovunque.

Cosa ti aspetti o cosa vorresti aspettarti da un cantautore che si esibisce su un palco a livello di “messaggi da lasciare al pubblico”? Credi che la musica abbia la funzione di educare o comunque sensibilizzare le persone?
Credo che ogni azione compiamo o parola diciamo abbia un effetto su chi ascolta infatti credo molto nell’apprendimento per imitazione. Il cantautore ha una grande responsabilità nei messaggi audio, video e immagini che divulga sui media.  Mi aspetto da un cantautore che mi faccia riflettere su ciò che non va in quest ’epoca che viviamo oppure che mi spinga ad essere felice e spensierato. Non voglio che mi spinga a drogarmi tramite musica e video che rappresentano gruppi di amici uniti e fedeli con macchine di lusso che si drogano e appaiono migliori degli altri fino al punto di permettersi di guardare lo spettatore dall’alto verso il basso con armi puntate verso inquadrature di fotografia apposite. Consiglio a chi parla di droga, soldi, armi e autolesionismo nelle canzoni, di utilizzare inquadrature di fotografia e videoclip che sminuiscano quel modo di fare altrimenti i più piccoli, vengono assorbiti dai loro prodotti mediatici fino a volerli imitare.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
I primi che mi vengono in mente sono Jack Garrat, Labrinth, Fabrizio De Andrè, Cesare Cremonini.

Nel 2021 arriva la soddisfazione del palco dell’Ariston per il Sanremo Rock. Raccontaci brevemente questa esperienza.
L’esperienza sul palco dell’Ariston è stata traumatica ma non vedo l’ora di rifarla. Sai quando canti e non ti rendi nemmeno conto del tempo che sta passando e non gestisci mezza emozione? Più o meno questo.
Dietro quell’esibizione però si nascondeva una cosa più grande che è l’amicizia con Marco Meccoli e alcuni musicisti come Jacopo Sabbadini, Mattia Pilloni, Dario Bellavia insomma tutti quei ragazzi che hanno contribuito alla nascita della Jam Session al Velvet Pub di Scalo San Lorenzo a Roma.

Prossimi progetti e date dove poterti vedere e ascoltare?
A fine marzo/inizio aprile ci sarà la presentazione del mio album a Roma e dopo inizierò ad uscire con un brano nuovo ogni due mesi fino a che non mi stancherò di fare musica.

Grazie Luca per il tuo tempo e complimenti per tutto!
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