“Il Sogno della Crisalide”: si racconta Vladimiro Modolo

Dal 2013, “Il Sogno della Crisalide” ha rappresentato un progetto unico nella scena musicale italiana. Nato dalle idee di Vladimiro Modolo, il progetto ha evoluto il suo sound nel corso degli anni, spaziando dalla cantautorale tradizionale a sonorità elettroniche e vintage, mantenendo testi profondi e provocatori. Con l’uscita dell’ultimo album “Indietro Tutti”, disponibile dal 22 novembre, Modolo si conferma un artista capace di raccontare il presente con uno sguardo critico e nostalgico. Ecco le nostre domande a Vladimiro Modolo, mente e anima de Il Sogno della Crisalide.

a cura di Salvatore Cucinotta


Benvenuto Vladimiro, e grazie per essere qui con noi oggi. Come ti senti all’indomani della pubblicazione del tuo nuovo album “Indietro Tutti”?
Indietro su tutto. 🙂 🙂

Indietro Tutti” è un titolo che colpisce subito. Cosa rappresenta per te e qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere con questo lavoro?
Credo che la copertina, opera di ingegno creativo del buon Adriano Balsamà, racconti benissimo il messaggio che intendo trasmettere. Il gambero rappresenta, nell’immaginario collettivo, l’andare indietro, così come tutti i brani dell’album puntano a rievocare un tempo andato che piacerebbe riprendere. Al contempo, superato il bel momento nostalgico si torna alla realtà ed ecco che la bandiera dell’Italia che avvolge il gambero, ci dice molto di un paese e di una società che appaiono tutt’altro fuorché progressista e con un occhio al futuro.

La nostalgia sembra essere un tema centrale del disco. In che modo riesci a bilanciare l’omaggio al passato con la critica alla società contemporanea.
Esattamente con le canzoni. Accorpando suoni anni 80 e 90, a volte anche 50, con testi che affrontano la quotidianità con un approccio critico.

Il singolo “Tutti Esauriti” è una fotografia pungente della società odierna. Da dove nasce l’ispirazione per questo brano?
“Tutti esauriti” racconta la frenesia della società moderna e le conseguenze che ne derivano, Ma la scintilla che l’ha generata è stata in verità un’altra, ovverosia la tendenza autocelebrativa della scena indie della scorsa decade, l’uso ed abuso di termini come “mainstream”e “sold out”, per l’appunto “tutto esaurito”, da cui è stato facile trasformarlo al plurale e scoprire che ad essere esauriti non sono solo i posti ai concerti, ma buona parte di noi tutti.

Parliamo di “Chiedi a Chat GPT”, una traccia che affronta il tema della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. Qual è il tuo punto di vista sull’impatto che queste innovazioni hanno sulla creatività umana?
Non sono un “luddista”. Sono attratto dalle novità e non mi spaventano. MI spaventa molto di più il genere umano, in grado di trasformare in me@*° anche le cose più buone. E’ successo con internet, con i social ed ho paura di cosa potrà succedere con l’intelligenza artificiale, con la possibilità da un lato di far scrivere canzoni ad artisti defunti e da un altro di costruire teorie scientifiche sul terrapiattismo.

Grazie Vladimiro del tuo tempo e complimenti davvero!
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