Aaron Raschi è una delle nuove voci emergenti nel panorama musicale italiano. Nato a Rimini nel 2001, Aaron ha iniziato a comporre musica all’età di 17 anni e da allora non si è mai fermato. Con alle spalle una formazione intensa e collaborazioni con grandi professionisti del settore, Aaron ha già pubblicato undici brani sulle piattaforme digitali, mentre nuovi progetti sono in arrivo. Dal 15 novembre 2024, il suo ultimo singolo “Solo” è in rotazione radiofonica, pronto a conquistare il pubblico con il suo sound innovativo e le sue liriche profonde.

a cura di Salvatore Cucinotta


Benvenuto su Che! Intervista, Aaron! Grazie per essere qui con noi. Come stai vivendo questo momento di crescita artistica?
Grazie mille! Devo dire molto bene, sto facendo tante esperienze diverse e spero che questa crescita continui più a lungo possibile.

Parlaci del tuo nuovo singolo Solo. Quali emozioni hai voluto trasmettere con questo brano?
Solo è un brano che ho realizzato con delle sonorità ambient per indicare un sogno. Deve essere un viaggio ultra-sensoriale a livello di suono e di sensazioni.

Hai composto circa trenta brani, di cui undici sono già stati pubblicati. Come scegli quali canzoni condividere con il pubblico?
Dal momento storico in cui viviamo e il mio mood di quel momento scelgo il pezzo che risulta più adatto.

Nei tuoi testi spesso lasci spazio alla libera interpretazione. Quanto è importante per te instaurare un dialogo con chi ti ascolta?
Importantissimo! Infatti, amo fare live più di qualsiasi altra cosa, il feedback immediato mi fa impazzire.

La tua storia musicale è iniziata molto presto, già a tre anni con una batteria. Quali sono stati i momenti più significativi del tuo percorso fino ad oggi?
Sicuramente Sanremo NEWTALENT, l’incontro con il mio produttore Defurias e l’inizio del percorso artistico con Up Music a Milano.

Hai un legame particolare con il pianoforte. In che modo questo strumento ti aiuta a esprimere le tue emozioni?
Il pianoforte è tutto per me, riesco ad esprimermi suonando ancora meglio di quanto faccio con le parole.

I tuoi riferimenti musicali spaziano dai Genesis e i Queen fino a Ultimo e i Linkin Park. Come riesci a fondere queste influenze nei tuoi brani?
Credo sia fondamentale ascoltare tanta musica diversa per fare questo lavoro, penso che in tutti gli artisti ci sia qualcosa di unico. In Ultimo per esempio è il pianoforte nei Linkin Park è l’aggressività e la potenza dei testi.

Hai lavorato con professionisti di grande esperienza sia in un’academy milanese che con il tuo produttore modenese. Quanto è importante per te il confronto con altre figure del settore?
Fondamentale! È bellissimo lavorare con gente diversa perché impari sempre qualcosa di nuovo che puoi trasmettere all’altro!

Sul palco, desideri che il pubblico percepisca il messaggio dietro ogni canzone. Qual è la reazione più significativa che hai ricevuto durante un live?
Ho ricevuto tante reazioni diverse, sicuramente penso che un paio di lacrime scese siano le cose più belle da vedere durante un live per un’artista. Significa che l’hai toccato dentro.

Infine, cosa possiamo aspettarci da Aaron Raschi nel futuro? Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
L’obiettivo è comunicare, com’è sempre stato. Spero che i miei messaggi arrivino sempre più a fondo e a più persone possibili. Grazie mille dell’opportunità, è stato un piacere!

Grazie a te Aaron del tuo tempo e complimenti per la tua carriera!
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