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In una fredda sera d’inverno, le strade acciottolate di Montmartre erano avvolte in una nebbia sottile.
La collina parigina, famosa per i suoi artisti e i suoi caffè, sembrava dormire sotto un manto di silenzio. Solo una melodia dolce e malinconica riempiva l’aria, proveniente da un angolo nascosto della piazza.
Seduto su uno sgabello di legno, un anziano violinista suonava con occhi chiusi e dita agili, come se fosse un tutt’uno con il suo strumento. Le sue note evocavano storie di amori perduti e sogni infranti, catturando l’attenzione dei pochi passanti che si fermavano ad ascoltare, affascinati dalla maestria e dalla passione del musicista.
Tra il pubblico silenzioso, una giovane donna, Claire, si fece avanti, attratta irresistibilmente dalla musica. I suoi capelli rossi brillavano sotto i lampioni e i suoi occhi verdi seguivano ogni movimento dell’archetto. Non riusciva a staccare lo sguardo dal violinista, che sembrava suonare solo per lei.
Alla fine del pezzo, Claire si avvicinò timidamente. “Monsieur, la vostra musica è incantevole. Posso sapere il vostro nome?”
L’uomo sollevò lo sguardo, rivelando occhi azzurri come il cielo d’inverno. Sorrise con gentilezza. “Mi chiamo Louis. E voi, mademoiselle?”
“Claire,” rispose lei. “Mi chiedevo… come mai suonate qui, ogni sera, con questo freddo?”
Louis abbassò lo sguardo sul suo violino. “Ogni nota che suono è un ricordo, una parte della mia vita. Suono per mantenere vive le memorie di chi ho amato e perduto.”
Claire fu colpita dalla profondità di quelle parole. “È una storia triste, ma la vostra musica è così piena di bellezza. Vi ringrazio per aver condiviso il vostro dono.”
Louis annuì. “Grazie a voi per aver ascoltato con il cuore.”
I giorni passarono e Claire tornò ogni sera ad ascoltare Louis. Col tempo, si instaurò tra loro una profonda amicizia. Claire raccontò a Louis dei suoi sogni di diventare una scrittrice e di come la sua musica l’ispirasse a creare storie piene di emozioni e vita.
Una sera, Louis le fece un dono inaspettato. “Claire, vorrei che tu avessi questo,” disse, porgendole un piccolo diario di pelle. “Contiene le storie della mia vita, le stesse che ho raccontato con la mia musica. Voglio che tu le conosca.”
Claire accettò il diario con gratitudine, promettendo di custodirlo con cura. Quella notte, tornata a casa, iniziò a leggerlo. Ogni pagina era un racconto di speranze, amori e perdite. Ma quando giunse all’ultima pagina, trovò qualcosa di sorprendente: una fotografia ingiallita di una giovane coppia, felice e sorridente. La donna nella foto aveva i capelli rossi e gli occhi verdi. Assomigliava incredibilmente a Claire.
Il cuore di Claire sobbalzò. Tornò di corsa a Montmartre, cercando Louis per ottenere delle risposte. Ma quando raggiunse l’angolo della piazza, il violinista non c’era. Al suo posto, una vecchia signora la guardava con occhi tristi.
“Stai cercando Louis, vero?” chiese la donna. Claire annuì, confusa. “Louis era mio fratello. Suonava qui per commemorare il suo grande amore, una donna che amava profondamente e che ha perso molti anni fa. Aveva i tuoi stessi capelli e occhi.”
Claire rimase senza parole. La donna le porse un’altra fotografia, questa volta di Louis e della donna con i capelli rossi. “Ti somigliava così tanto. Forse è per questo che ti ha dato il diario. In qualche modo, ha visto in te una continuazione del suo amore perduto.”
Claire sentì un’ondata di emozione travolgerla. Tornò a casa, consapevole di aver trovato non solo una fonte di ispirazione, ma anche un legame profondo e misterioso con il passato di Louis. E quella notte, iniziò a scrivere una nuova storia, la più bella e sorprendente di tutte.