Su Che Intervista! ospitiamo Carmela Rosa Mafrica, conosciamola meglio…
Carmela, la sua carriera come pittrice e poetessa è iniziata a Melito Porto Salvo. Può raccontarci quali sono stati i primi passi che l’hanno portata verso l’arte?
Il primo input proviene dalla figura paterna, mio padre aveva notato in me fin dalla tenera età un interesse per il disegno in ogni sua forma, lui mi ha introdotto nel mondo dell’arte in generale, mi portava spesso a visitare i resti archeologici presenti sul territorio. Successivamente sono stata incoraggiata e stimolata dai diversi insegnanti che ho incontrato durante il mio primo percorso scolastico. La produzione di scritti e poesie, nasce successivamente, in età più matura, quando ho acquisito gli strumenti per riuscire ad esprimere anche a parole, quello che istintivamente illustravo coi pennelli.
Ha frequentato il Liceo Artistico di Reggio Calabria. Quanto ha influenzato la sua formazione scolastica nel suo sviluppo artistico?
La mia formazione accademica di base ha avuto inizio con la frequenza del Liceo Artistico a Reggio Calabria negli anni sessanta. Sono stata fortunata ad essere stata a contatto con insegnanti – artisti coloro che hanno rivoluzionato la pittura a Reggio Calabria. Un trio di maestri appartenenti alla corrente dell’Informale, formato da Ugo D’Ambrosi, Luca Monaco, Luigi Malice. Da loro ho appreso le tecniche pittoriche accademiche, ho sviluppato un forte gusto per il colore, ho appreso che nell’arte bisogna coniugare la tecnica con l’istanza poetica, ovvero, sapere ed emozione. Per quanto riguarda i grandi maestri della storia dell’arte, da giovane mi sono ispirata a Van Gogh, colpita dalla sua pennellata fortemente materica e luminosa. Oggi grazie ai miei maestri, ho sviluppato una tecnica personale entro la quale si può scorgere ancora la loro impronta ed il percorso compiuto nel tempo
Le sue opere sono state esposte in molte città italiane ed estere. C’è una mostra o un’esperienza espositiva che le è rimasta particolarmente nel cuore?
Per me, ogni esperienza piccola o grande che sia, è un evento emozionante, essere stata premiata a Firenze, con il Premio Internazionale “Michelangelo Buonarroti”, mi ha toccato particolarmente in quanto mi sono trovata a contatto con artisti che esponevano in tutto il mondo. Inoltre, l’emozione e l’orgoglio sono stati una costante, ogni qualvolta sono stata nominata in commissioni artistiche, in vari concorsi di pittura in qualità di esperto. Una delle esperienze particolarmente emozionanti è stata la commissione di un lavoro da parte dell’INAIL, che poi mi ha visto inclusa in un catalogo insieme a personalità del mondo dell’arte. Questi ed i tanti altri premi ricevuti sono stati per me conferma e insieme gratificazione. Ho un ricordo tenero e particolare del mio primo concorso di pittura tenutosi proprio nel mio paese d’origine, Melito, nel quale ricevetti uno dei premi in palio.
È presente in diversi cataloghi ed enciclopedie dell’arte contemporanea italiana e ha ricevuto molti riconoscimenti. Qual è stato il premio o il riconoscimento che l’ha resa più orgogliosa?
Sono stata recensita in diverse enciclopedie dell’Arte Contemporanea italiana, dallo storico e critico d’arte Giuseppe Giglio, la più recente è l’ammissione tramite selezione alla società di belle arti di Firenze “Casa di Dante”, circolo degli artisti di Firenze, da quest’anno ne sono effettivamente membro.
Ha fondato e dirige l’associazione culturale Kronos Arte. Qual è la missione di questa associazione e quali sono stati alcuni dei progetti più significativi che ha realizzato?
Circa quindici anni fa, con la partecipazione di altri due amici artisti nacque l’esigenza di fondare un’associazione “Kronos Arte”, con l’obiettivo della promozione di tutti gli artisti dell’Area Grecanica. L’idea era quella di trasmettere la bellezza attraverso mostre e rassegne d’arte includendo anche altre forme d’arte: poesia, musica, fotografia e ogni altra espressione artistica, anche attraverso l’organizzazione di appositi momenti di aggregazione e studio quali convegni da noi presieduti.
Con la mia presidenza sono stati realizzati diversi progetti interessanti anche per l’Unicef, facendo rete con altre associazioni presenti sul territorio nonché coinvolgendo gli istituti scolastici e il Gal Area Grecanica. Attualmente dopo tanti anni ho lasciato le redini dell’associazione che avevo fondato alle giovani leve presenti sul territorio, personalmente ho sentito l’esigenza di una crescita personale che mi ha portato fuori regione a contatto con altre realtà e mondi e modi dell’espressione artistica.
Lei ha partecipato a progetti di arte pubblica, come le sculture in corten nel borgo grecanico di Gallicianò. Come nasce l’idea di queste installazioni e quale messaggio desidera trasmettere attraverso di esse?
Il progetto Arte Pubblica è stato assegnato all’associazione CUM.EL.CA della quale faccio parte. Naturalmente ho coinvolto altri artisti, abbiamo realizzato delle sculture in acciaio corten, e dei mosaici nel borgo grecanico di Gallicianò. Questi interventi si riferiscono come contenuto agli usi e alle tradizioni dei greci di Calabria. Attraverso queste installazioni e interventi artistici, abbiamo riqualificato degli elementi architettonici in rovina. Le sculture in acciaio corten hanno come scopo quello di divulgare le tradizioni peculiari del posto come la musica (strumenti musicali tradizionali), e la lingua grecanica.
Ha detto di dipingere ciò che la sua anima vede. Può descriverci il processo creativo che segue quando realizza una nuova opera?
Io dipingo ciò che sento, successivamente all’elaborazione interna di un emozione che trasferisco
sulla tela o su altro supporto. L’input può essere di tipo positivo o negativo, ma è un energia interiore che muove le mie mani e i miei pennelli. Le emozioni sgorgano dall’interno e si tramutano in colore.
La Calabria, sua terra natale, è spesso presente nei suoi dipinti. Come riesce a trasmettere la bellezza naturale e antropologica della Calabria attraverso la sua arte?
I miei dipinti vengono contaminati dall’ambiente nel quale sono immersa, dalle mie esperienze di
vita passata e presente. Comunico insomma anche le mie radici culturali attraverso l’arte. In ambito figurativo amo ritrarre il mare della costa jonica, che per me è stata fonte d’ispirazione anche nelle mie poesie.
Le sue opere sono state incluse nel libro “Anime Rosa” di Nicodemo Vitetta. Può parlarci di questa collaborazione e del significato di questo progetto per lei?
Sono stata coinvolta nell’illustrazione del libro proprio dall’autore Nicodemo Vitetta, la tematica della violenza sulle donne, è qualcosa che travalica il tempo e la storia, ho voluto comunicare attraverso le mie opere il dolore e la ribellione.
Insegna disegno e storia dell’arte nelle scuole medie. Quanto è importante per lei trasmettere la passione per l’arte alle nuove generazioni e come riesce a coinvolgere i suoi studenti?
Ho insegnato per un periodo alle scuole medie, ritengo che l’importanza dell’educazione alla bellezza per le nuove generazioni, sia fondamentale per una crescita personale e culturale. Se un giovane è in grado di riconoscere la bellezza, imparerà a preservarla ed a costruire dentro di se un mondo più armonioso.
Una bellissima intervista, Carmela, nel ringraziarla le auguriamo buone vacanze!
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Alcune opere della pittrice