Chiara Gligora, scrittrice ed illustratrice

Come hai iniziato il tuo percorso nel mondo della poesia e cosa ti ha spinto a pubblicare il tuo primo libro?
È iniziato tutto dal mio diario personale, ho sempre e solo scritto unicamente per me; poche persone sapevano di ció che scrivevo e di cosa parlavo. Nel corso degli anni ho iniziato ad avere davvero molto materiale e sentivo che avevo qualcosa da dire, che non mi bastava tenerlo per me. Ho iniziato a condividere poesie e pensieri con amici o pubblicando qualcosa sui social e parlandoci mi hanno invogliato a fare qualcosa di più. Così mi sono messa a raccogliere tutto e selezionare solo il meglio che sentivo di aver scritto; l’ho inviato online a un pó di case editrici e ho accettato una dele loro proposte.

Puoi raccontarci qualcosa del tuo primo libro di poesie? Quali sono i temi principali che hai esplorato?
“Whispers from the blue” è un percorso interiore che ti porta ad analizzare tutto ció che ci circonda, il bello e il brutto. La luce e il dolore. Ogni poesia, frase o pensiero ti mette davanti a lunghe riflessioni e domande, a volte anche contrastanti, con l’intento di guidare verso una migliore conoscenza di sé stessi. Ho scelto di dividere il libro in 3 capitoli principali, accompagnati da un’illustrazione iniziale, che seguono un crescendo di emozioni dalle più cupe alle più luminose. La parte successiva invece comprende una serie di pensieri in prosa e alcune pagine del mio diario dove racconto di ció che sento, vedo e ho vissuto cercando di guardare il mondo più sotto la superficie, cercando tutto ció che è invisibile agli occhi.

Il tuo prossimo libro è in arrivo. Come si differenzia dal tuo primo lavoro e cosa possono aspettarsi i tuoi lettori?
Con il mio secondo lavoro volevo portare qualcosa di più maturo e consapevole, il mio primo libro non era stato scritto con l’intento di farlo leggere a qualcuno. Detto ció non volevo scostarmi troppo dalle orme che avevo dato al primo, molto di ció che ho trattato e affrontato come sensazioni ed emozioni lo si ritrova anche nel mio prossimo lavoro, ma questa volta ho voluto dare un tocco in più con la mia arte e scendere più nel profondo delle mie esperienze personali. Non ho ancora definito il tutto, ma spero di poterlo condividere con il mondo molto presto.

Come riesci a coniugare la tua passione per la poesia con quella per il disegno e l’illustrazione? Ci sono intersezioni tra queste due forme d’arte nel tuo lavoro?
 L’arte è arte. Sempre. Per me non ci sono differenze, se non la forma che gli si da. Per me disegno e scrittura sono sempre un tutt’uno, un flusso interiore che mi spinge a voler comunicare e far uscire qualcosa per mettere ordine nei miei pensieri: ma le emozioni sono le stesse, cambia solo il modo in cui le faccio uscire per renderle eterne su in foglio.

Puoi descriverci il tuo processo creativo sia nella scrittura delle poesie che nella creazione delle tue illustrazioni?
Non c’è un ordine o un processo preciso, lascio che tutto fluisca e si disperda naturalmente. Non mi forzo mai a scrivere o disegnare qualcosa, sarebbe contro la mia idea di arte: per me è una scintilla che viene dall’alto, un’idea che si insinua di colpo nella tua mente e a cui senti il bisogno di dare una forma. In qualsiasi momento e luogo.

Quali sono le tue principali fonti di ispirazione, sia per la poesia che per il disegno?
Leggere è sempre stata una grande ispirazione per me, anche singole parole o poche frasi hanno saputo darmi spunto per scrivere interi paragrafi o idee sull’illustrare qualcosa. Un’altro strumento da cui attingo molto è la musica, anche non parlata, le sensazioni e le vibrazioni giuste sanno instillare in me come dei flash di idee improvvise su cui potrei portare alla luce decine di progetti. Per ultima direi la natura: il mare, il verde e i suoni che racchiudono mi racchiudono come in una bolla di pace dove mi sento libera dentro e fuori me stessa di vagare fra i miei pensieri.

C’è una poesia o un’illustrazione del tuo lavoro di cui sei particolarmente orgogliosa? Puoi raccontarci la storia dietro di essa?
Non una in particolare ma ogni illustrazione all’interno de libro è particolarmente significativa per me, perché sono nate dal nulla in un momento in cui non mi sentivo veramente capace di creare qualcosa senza dover prendere spunto da altri lavori. È nato tutto dal colore e gli acquarelli, non li avevo mai utilizzati prima per disegnare ma volevo sperimentare ed ho iniziato a buttarli sul voglio senza un vero ordine. Dopo essersi asciugati pensavo a ció che quel colore rappresentava per me ed a quello che mi ricordava. Ho lasciato che simboli e forme venissero da sè senza pensarci troppo. Sono molto contenta del risultato finale.

Come pensi che il tuo background come disegnatrice e illustratrice influenzi il modo in cui scrivi e percepisci la poesia?
 Se ci rifletto credo che ognuno di noi abbia un’immaginazione e un modo di formulare forme e pensieri diversi, c’è chi ha una predisposizione per disegnarlo oltre che per scriverlo, ma la cosa fondamentale credo sia l’esercitarsi. Sbagliare, provare tutto e vedere cosa esce. Nonostante il disegno sia arrivato a me prima della scrittura non sempre mi sono sentita all’altezza di rappresentare le mie idee, c’è voluto duro lavoro e pazienza ma alla fine so che l’uno influenza l’altro. Parole e figure sono come collegate fra loro nella mia mente, si aiutano a vicenda per venir fuori e dare senso a ció che mi tormenta.

Quali sfide hai affrontato nel pubblicare il tuo primo libro e come stai affrontando la pubblicazione del secondo?
È avvenuto tutto naturalmente, non avevo idea di cosa aspettarmi con il primo. Pensavo non sarebbe successo nulla ed invece mi ha portato grandi soddisfazioni, nuove conoscenze, ma soprattutto mi ha fatto addentrare nel mondo del lavoro attraverso ció che amo. Ho dovuto parlare davanti ad amici e sconosciuti di cose molto personali, in pubblico: non avevo mai presentato nulla e mi sono ritrovata io stessa a dover strutturare ed organizzare una presentazione con l’appoggio di amici o conoscenti che ho personalmente contattato per discutere insieme del mio libro e di tutto ció che c’è a suo interno. Condividere di colpo così tanto della mia me interiore con il mondo non è stato facile, ma mi ha fatto capire quanta gente io senta vicina a me, quanto ci sia ancora da dire e raccontare e soprattutto la bellezza che ci lega senza confini di età o cultura. So che per il mio prossimo progetto mi sto prendendo il tempo necessario per processare quello che vorrei diventasse, non ho fretta di condividere nulla, ci ho messo più tempo del primo in termini di scrittura e grafica perché volevo che fosse del tutto personale. Spero di finirlo presto per poter cominciare un nuovo percorso e vedere dove mi porterà.

Quali sono i tuoi progetti futuri oltre al nuovo libro di poesie? Hai in programma nuove mostre, collaborazioni artistiche o altri progetti creativi?
Non mi proietto così in là, prendo giorno per giorno e decido a cosa dare la mia attenzione. Di recente ho portato a termine una collaborazione con Salvatore Cucinotta, con il suo libro “Sublimi Emozioni” per cui ho avuto il piacere di essere l’illustratrice. Ho amato addentrarmi in un nuovo progetto e condividerlo con qualcun altro che stimo e apprezzo. So che sicuramente porteremo avanti nuove iniziative e che insieme ci ritroveremo a presentare sia suoi che miei lavori insieme, ma per il momento non guardo troppo avanti. Mi voglio concentrare sul qui ed ora e vedere dove tutto ció mi porterà.

Grazie per la tua intervista alla prossima!

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