Raffaella Caponi, psicologa ed autrice di “Ti porto dove batte il sole”

Raffaella Caponi è una psicologa e facilitatrice in mindfulness, autrice del libro “Ti porto dove batte il sole”. Con una carriera dedicata alla salute mentale e al benessere, Raffaella ha sviluppato un approccio empatico e aperto, capace di guidare le persone attraverso le tempeste della vita verso la scoperta di sé e la serenità interiore. Attraverso le pagine del suo libro, condivide la sua esperienza personale e offre un sostegno autentico e ispirante a tutte le donne che cercano di ritrovare il loro centro in un mondo frenetico. Con la sua filosofia e il suo mantra, “Nei momenti di ansia e stress, respira, accogli, abbraccia”, Raffaella accompagna le persone verso un’esistenza più soddisfacente e autentica.

Benvenuta Raffaella, puoi raccontarci l’ispirazione dietro il titolo del tuo libro “Ti porto dove batte il sole”? Come rappresenta il messaggio che vuoi trasmettere alle lettrici?
Il libro “Ti porto dove batte il sole” nasce da un’intensa passione per la comunicazione e un desiderio profondo di condivisione. L’intento è arrivare alle donne, creare un dialogo con esse.
Il mio grande desiderio è liberarle da tutti i condizionamenti che la società ci impone e che ci costruiamo, vivendo una vita infelice.

Nel libro condividi molte storie di “donne qualsiasi”. Quale storia ti ha colpito di più e perché hai deciso di includerla?
Tutte le storie che ho inserito, chi per un motivo chi per un altro mi hanno colpito. In particolare, voglio sottolineare la storia di una ragazza di 27 anni che per privacy ho chiamato Annamaria. Quando l’ho incontrata mi ha detto” Dottoressa non vado bene”, eppure vi confermo che era ai tempi già grandiosa, ma semplicemente non lo sapeva.
Insieme abbiamo fatto un bel cammino di autostima e consapevolezza e ad oggi da criceto che era è diventata un meraviglioso gabbiano.

La tua formazione come psicologa ha sicuramente influenzato la scrittura del libro. In che modo la mindfulness ha arricchito la tua narrazione e il messaggio che vuoi trasmettere?
Si, è un libro scritto da una donna che è moglie mamma, figlia ma anche professionista.
Dunque, le mie conoscenze e competenze hanno influenzato la scrittura del libro.
La mindfulness in particolare ha arricchito la narrazione perché ad oggi è per me la cosa più importante, è il mio modo di vivere. Il messaggio che voglio trasmettere è l’importanza del fermarsi anche solo per un minuto, per riconnettersi al momento presente, prendersi cura di sé, accudirsi, coccolarsi e tornare a volersi bene.

Nel tuo libro parli di sensi di colpa, perfezionismo e ansia. Quali strategie consigli alle donne per affrontare questi sentimenti e costruire una vita più serena?
Si sono solo alcuni degli stati che noi viviamo e ci costruiamo. Nel libro parlo di accettazione e cura di sé, che dette così risultano difficili da applicare. E’ per questo che sempre nel libro fornisco attraverso il metodo O.R.S.A. strumenti efficaci per tornare a vivere.

Hai vissuto esperienze personali che ti hanno portato dalla sofferenza alla rinascita. Come hai trasformato queste esperienze in strumenti di insegnamento per le tue lettrici?
La mia rinascita è la molla che mi consente di aprire un dialogo con le donne e arrivare ad esse.
Io sono una donna fortunata ad aver avuto gli strumenti per potercela fare. Incontro tante donne in difficoltà e questo mi rattrista parecchio. Semplicemente sto mettendo a disposizione quello che ho fatto e appreso, sentito e vissuto mettendolo a disposizione delle donne.

Il percorso di scoperta e consapevolezza è centrale nel tuo libro. Quali passi concreti suggerisci per intraprendere questo cammino verso la felicità e la serenità interiore?
Intanto fermarsi, anche per un minuto al giorno, e portare semplicemente attenzione al respiro.
Mettersi in discussione per poi mettersi in gioco. Indossare le lenti di un bambino che vede e vive la realtà senza catene e aspettative, pronto ad accogliere e vivere completamente il momento presente, per essere connesso nel qui ed ora.

Come hai integrato la tua storia personale nel libro senza perdere di vista l’universalità dei temi trattati?
La mia storia è la storia di tante donne comuni e quindi ho lasciato che emergesse il mio sentire che è il sentire di tante donne.

Le aspettative sociali possono essere opprimenti per molte donne. Qual è il tuo consiglio principale per chi sente il peso di queste aspettative?
Di imparare a lasciar andare la presa e soprattutto il giudizio e l’autocritica. Facile ?Magari non lo è ma nel libro fornisco ottimi strumenti per fare i primi passi.

Qual è stata la reazione più significativa che hai ricevuto da una lettrice del tuo libro, e come ha influenzato la tua visione del potere trasformativo della tua scrittura?
Una lettrice mi ha ringraziato dicendo che nonostante l’età, ha 65 anni, grazie alla lettura ha trovato la forza per dire basta a tante situazioni, a dire no e chiudere una relazione mal sana.

Infine, quali sono i tuoi progetti futuri? Hai in mente di scrivere altri libri o di intraprendere nuovi progetti legati alla crescita personale e alla mindfulness?
Oggi mi godo il viaggio. Domani? Non saprei. Lascio semplicemente che le cose accadano.

Grazie Raffaella per la tua intervista! Alla prossima!
Continua a seguirci su CheIntervista!

Per saperne di più: raffaella.caponi.mindfulness

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