Stefano De Angelis, scrittore, fotografo e Maresciallo dell’Aeronautica

Su Che Intervista! abbiamo il piacere di ospitare Stefano De Angelis, conosciamolo meglio…

Stefano, hai avuto una carriera lunga e variegata come Maresciallo dell’Aeronautica e linguista militare. In che modo le tue esperienze in ambito militare hanno influenzato la tua visione del mondo e la tua arte?
La guerra: una brutta faccenda. La Storia dell’Uomo è un susseguirsi di un disagio inenarrabile. La Storia ha visto la virtù umana raggiungere momenti incredibili di bellezza ed incredibilmente ha visto l’Uomo distruggere quello che lo ha elevato ai massimi livelli di consapevolezza virtuosa. Sono appena quattro anni che ho intrapreso il percorso culturale con il preciso intento di riguadagnare il tempo che il senso del dovere mi ha chiesto.

Dopo oltre 30 anni di servizio, sei stato costretto a lasciare la Forza Armata per una causa di servizio. Come hai affrontato questa transizione e come ha influenzato il tuo percorso artistico e personale?
Sicuramente quando il senso del dovere viene trasposto “oltre” è l’unico strumento che hai a disposizione per ingannare la consapevolezza della realtà. Oggi, desidero circumnavigare il senso della bellezza; osservarla, trascriverla, fotografarla.

Hai vissuto in diverse parti d’Italia, ma hai scelto di stabilirti a Bovalino, in Calabria. Cosa ti ha attratto di questa regione e come ha influenzato il tuo lavoro di scrittore e fotografo?
La Calabria. Questa terra straordinaria. Personali vicissitudini mi hanno portato qui.
Ho curato il mio disagio fisico. Ho trovato un percorso sentimentale. Mi sono dapprima soffermato, poi ho deciso di rimanere definitivamente. In un certo senso una “restanza” al contrario ( per riprendere il tema del grande scrittore Vittorio Teti).

La tua ricerca della bellezza si riflette sia nella poesia che nella fotografia. Come riesci a coniugare queste due forme d’arte e in che modo si arricchiscono a vicenda?
Ecco, tutto parte da questo stato d’osservazione, direi Sublime; prima del mare la mia grande passione innata. Mare e pesca. Pesca e mare. Osservare dalla barca i tratti orografici incredibili dell’Aspromonte che sembra sprofondare nel Blu Jonico (per riprendere il titolo del libro della mia grande amica giornalista e scrittrice Maria Grazia Carna’). La mia filosofia è questa: sovrapposizione della Poesia scritta alla Scrittura di luce, la fotografia. Una sovrapposizione perfetta.

Hai pubblicato due libri, “Viaggio verso l’Anima” e “Dialogo con la Poesia”. Quali sono i temi
principali di queste opere e cosa speri di trasmettere ai tuoi lettori?
Nei miei libri ho inteso reinterpretare quello che è il sogno reale di riappropriarsi del Tempo e della Bellezza. Riacuire i sentimenti ed i valori assopiti nell’inconscio. Tornare a vivere lungo i giorni della nostra vita, tutti, ogni singolo prezioso istante.

Le tue mostre fotografiche hanno riscosso successo in varie località, tra cui Gerace e Reggio Calabria. Puoi raccontarci qualche aneddoto o esperienza significativa legata a queste esposizioni?
Per quanto riguarda la fotografia, oltre ad essere figlio d’arte Militare, ho ripreso quella che è stata la conoscenza e l’esperienza in materia appunto di fotografia di mio Padre. Nella sua lunga attività di grandissimo fotografo per l’Aeronautica Militare Italiana, arrivando a collaborare con l’Agenzia Spaziale Italiana, la sua storia inizia laddove la sua esperienza agli albori necessitava di conoscenze tecniche precise. Il suo percorso o meglio il suo destino lo vide approdare a Via Margutta presso lo studio fotografico per l’Alta Moda il cui Titolare era il Conte Moncada. Qui, mio padre non solo ha potuto fondare la sua conoscenza tecnica ma ha avuto modo di fotografare diverse tra le più importanti attrici italiane, tra cui Virna Lisi, Silvana Pampanini ed altre. Inoltre, divenne amico della stilista Luisa Spagnoli che delegò a lrsonaui il compito di creare il catalogo annue della prestigiosa firma.

Sei stato selezionato come fotografo dalla DANTEBUS di Via Margutta a Roma, esponendo 54
fotografie sulla bellezza della Calabria. Qual è il significato di questo riconoscimento per te e come ha influenzato la tua carriera artistica?
Tornare ad incrociare il destino a Via Margutta esponendo 54 scatti sulla bellezza della Locride ha rappresentato per me un appuntamento indescrivibile, un’Emozione unica. Devo molto alla D.ssa Dina Maesano di Reggio Calabria che ebbe modo d’essere presente presso l’Associazione culturale “LE MUSE” del Dr. Giuseppe Livoti che di fatto attirò la sua attenzione sul mio lavoro culturale presentandomi appunto, successivamente alla DANTEBUS. Con la D.ssa Maesano ho poi avuto il privilegio di poter essere inserito nel suo progetto culturale “Magica follia degli Artisti” che ha riscosso un ottimo successo.

Hai partecipato a un film-documentario su Casignana e il suo profumo del tempo. Com’è stata
questa esperienza e quale contributo pensi di aver apportato al progetto?
Il fatto di aver collaborato con il Comune di Casignana e l’Agenzia culturale “Officina delle idee” del Dr. Antonio Blandi ha rappresentato per me una solida base di partenza per quelli che sono stati di fatto i miei progetti successivi. Il Regista del film-documentario “Casignana, il Profumo del Tempo” Andrea Belcastro unitamente a Dario De Luca, affermato attore teatrale lessero le mie poesie dedicate a questa terra straordinaria di Calabria e decisero di inserirmi all’interno del film come testimone esterno sulla visione della Calabria. Tutto ciò contribuisce ad una sempre più viva attenzione alla divulgazione del mio percorso culturale.

Come presidente di giuria in vari concorsi artistici, quali qualità cerchi nelle opere dei partecipanti e cosa ti colpisce maggiormente in un’opera d’arte?
Ho fatto parte, in ambito culturale, di alcune giurie importanti per quanto riguarda letteratura, arti visive e multimediali. Parto sempre da un concetto semplice: oggi, è molto difficile addentrarsi in un mondo culturale che tra l’altro ci vede come Cultura Italiana, tra le massime espressioni di virtù ancora seguite con grandissima attenzione. Scovare ed osservare l’autenticità diviene la priorità assoluta e questo comporta grandissima responsabilità.

Hai numerosi progetti culturali in allestimento. Puoi darci un’anteprima di ciò che stai preparando e quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in ambito artistico e culturale
A Dicembre ho ricevuto il Premio Calogero a Reggio Calabria. È stato un momento personale di grande riflessione e contentezza indubbia. Questo fattore lo diverrà maggiormente in questo mese di Luglio, mese in cui mi verrà conferito il Premio nazionale “Calabria Day” sempre a Reggio Calabria. Che dire…? Continuo ad ispirarmi alla grande Bellezza della Calabria. Sono un romano atipico o un calabrese atipico, ormai? Non saprei dire, ma 17 anni di vita vissuta in Calabria non sono molto ma non sono nemmeno pochi ed io continuerò a farmi sprizzare gli occhi da questa ancestrale bellezza che sempre cattura il mio cuore.

Un carissimo saluto a tutti.

Un caro saluto a te e grazie per la splendida intervista Stefano e complimenti per i tuoi progetti ed i tuoi traguardi!
Continua a seguirci su Che Intervista! ed alla prossima!

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