Andrea Ansevini: Il suo viaggio artistico tra parole, note e fotografia. Autore de  “La più bella estate della mia vita” pubblicata da Le Mezzelane Casa Editrice, con prefazione a cura di Roberto Vecchioni.

Andrea Ansevini: una vita dedicata all’arte in ogni sua forma. Scrittore, poeta, musicista e fotografo, Andrea è un artista poliedrico che nel corso degli anni ha saputo spaziare tra generi e forme espressive diverse, mantenendo sempre al centro la passione e l’autenticità. Con oltre 2600 poesie, 290 racconti e dieci libri pubblicati, il suo percorso letterario è ricco di sfide, collaborazioni e riconoscimenti. In questa intervista, ci racconta il suo viaggio artistico, la nascita delle sue opere e i progetti futuri, regalandoci uno sguardo sulla sua inesauribile creatività e dedizione.

Su Che Intervista! abbiamo il piacere di ospitare Andrea Ansevini, conosciamolo meglio…

Andrea, la tua carriera letteraria è davvero ampia e variegata. Cosa rappresenta per te la scrittura e come è nata questa passione che ti accompagna dal 1990?
Per me la scrittura rappresenta un momento di relax, un modo che mi permette di isolarmi dal mondo in cui vivo per pensare a cose più o meno fantastiche e dare sfogo alla mia creatività. Questo mi era accaduto nel 1990. Avevo un pensiero in testa e da lì è nata la mia prima poesia.

Nel corso degli anni hai pubblicato una grande quantità di poesie e racconti. Qual è la sfida principale nel riuscire a mantenere alta la qualità delle tue opere, nonostante la loro vastità?
Ho molta fantasia, quindi dare sfogo alla mia creatività, mi piace molto. Scrivendo quasi tutti i giorni, mi viene ormai naturale. È una passione che non conosce ancora fine e mai so se la conoscerà. Intanto vado avanti, poi si vedrà…

Il tuo decimo libro, La più bella estate della mia vita, affronta tematiche profonde legate all’adolescenza e alla malattia. Ci sono esperienze personali o riflessioni che ti hanno ispirato nella creazione di questa storia?
Questo libro è tratto da una storia vera. Me la raccontò nel 2007 il mio amico chitarrista del gruppo musicale con cui abbiamo suonato assieme dal 1998 al 2003. Alessandro, un giorno d’estate, sapendo che avevo questa passione, un giorno mi disse se ero interessato a scrivere la storia di suo fratello. Ho accettato e lui mi ha iniziato a raccontare questa storia. Dopo quasi venti anni, dato che poco dopo che lo iniziai a scrivere, lo abbandonai fino a qualche anno fa quando non l’ho rispolverato, così ecco questo libro tratto da una storia vera.

La tua produzione spazia dalla poesia al fantasy, fino alla narrativa contemporanea. Come nasce un’idea per un libro e come scegli il genere che ritieni più adatto per raccontarla?
Nasce così per caso, in base a quello che sento in quel determinato momento quando devo iniziare scrivere su carta o al PC una determinata storia. Altre volte nasce anche su suggerimento di amici o amiche, altre volte su quanto accade attorno a me. Sulla base di tutte queste cose poi decido che genere letterario scrivere.

Oltre alla scrittura, sei attivo anche nel mondo della musica e della fotografia. In che modo queste altre arti influenzano la tua scrittura, e viceversa? C’è un dialogo tra le diverse forme espressive che utilizzi?
La poesia e la musica vanno a braccetto assieme. La poesia, se ha la giusta musicalità, si può musicare. Viceversa la musica. Se ho una musica che mi viene in mente, la compongo. Su quella musica poi ci compongo un testo. Così facendo appunto si crea questo dialogo espressivo.

Hai spesso collaborato con altri autori, come dimostrano i libri scritti a quattro mani. Cosa rende una collaborazione creativa efficace per te? Ci sono difficoltà particolari che incontri in questi progetti?
Per rendere creativa ed efficace una collaborazione sta tutto nelle idee che ho io e la persona con cui collaboro. Se ci sono difficoltà, tutto sta a trovare un accordo tra noi, perché ognuno ha il suo stile di scrittura. Solo se si riesce a fondere il tutto la collaborazione può partire, diversamente non dico di no, ma anzi, sono uno che insiste, senza ovviamente calcare troppo, affinché si trovi un accordo che ci accomuni.

Sei impegnato in numerose iniziative sociali e benefiche. Quanto è importante per te, come artista, utilizzare la tua voce per sostenere cause sociali e culturali?
Fare solidarietà fa sempre bene e fare arrivare la mia voce, a chi voce non ce l’ha, ogni tanto mi gratifica. È bello coinvolgere vari enti e istituzioni per organizzare eventi sociali e benefici per portare ciò mi prefiggo, poiché io sono sempre convinto che l’unione di tutti, fa la forza.

Negli ultimi anni hai condotto numerose interviste online con scrittori, artisti e musicisti. In che modo questa esperienza ha arricchito il tuo percorso artistico e umano? Ci sono state interviste che ricordi in modo particolare?
Ormai sono quattro anni che conduco dirette online ospitando scrittori, musicisti e artisti. Mi ha molto arricchito il fatto che c’è un vero e proprio immenso formicaio di artisti emergenti, molto più valido dei soliti volti noti nazionali che tutti conosciamo. È stupendo dare voce a queste persone. Delle tante interviste che mi ricordo ci sono quelle fatte ad Anna Fermi, ad Antonella Colonna Vilasi, a Umberto Napolitano, Pietruccio Montalbetti il leader dei DIK DIK, a Sara6 (la ex cantante del gruppo Taglia42) e Marco Mengoni.

Il tuo romanzo La più bella estate della mia vita è introdotto dalla prefazione di un grande cantautore come Roberto Vecchioni. Com’è nata questa collaborazione e cosa ha aggiunto al valore del tuo libro?
Conobbi Roberto quasi quindici anni fa al termine di un concerto e gli regalai un mio libro invitandolo a leggerlo. All’interno ci misi un bigliettino da visita con la speranza che mi chiamasse. Lui dopo diverso tempo, lo fece. Siccome a quei tempi avevo iniziato a scrivere questo libro, presi la palla al balzo e gli dissi che avrei gradito, se fosse stato possibile, una prefazione a questo libro. Dopo un momento di esitazione, ha accettato volentieri e lo ha arricchito molto, rendendolo qualcosa di meraviglioso.

Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti artistici? C’è qualche nuova sfida che vorresti affrontare o un sogno che non hai ancora realizzato?
Ho già inviato a Le Mezzelane Casa Editrice sei nuovi libri, scritti sia da solo che in collaborazione. A fine anno o inizio 2025 dovrà uscire con la Dragonfly Edizioni un libro horror scritto con una mia amica. Prima però, in self, dobbiamo vedere con un’altra mia amica, quando vorremo fare uscire un libro gotico con risvolti che si alternano tra passato e presente, il tutto in un modo molto particolare. Altri libri, sia da solo che a quattro mani li sto scrivendo. Quindi materiale ne ho a volontà.

Grazie Andrea per la tua intervista e complimenti per la tua carriera artistica e professionale.
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