Kevin è un giovane appassionato di cinema, teatro e lingue, un artista in continua evoluzione che ha trovato nella recitazione il suo modo di esprimersi e connettersi con il mondo. Dalla passione per i grandi attori come Robin Williams e Jim Carrey, passando per l’esperienza dietro la telecamera e la formazione teatrale, fino agli attuali studi di recitazione cinematografica, il suo percorso è un mix di impegno, dedizione e curiosità.
a cura di Noemi Aloisi
Benvenuto su Che! Intervista, Kevin! Da sempre sei appassionato di cinema, quali sono i film che ti hanno avvicinato a questo mondo?
Sono cresciuto con la trilogia di “Ritorno al futuro”, “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” ma soprattutto con “Mrs. Doubtfire”, infatti ho sempre avuto un debole per Robin Williams. Ad oggi riguardando il me bambino, riesco a focalizzarmi di più su quello che all’epoca non osservavo, ossia lo stile recitativo, la capacità degli attori di passare da un ruolo comico ad uno drammatico. Per questo mi sento in dovere di citare più che i film direi piuttosto gli artisti che mi hanno avvicinato a questo mondo, non solo il sopra citato Robin Williams ma anche Jim Carrey, Colin Firth e Rowan Atkinson. Alcuni di questi sono attori comici ma non dimentichiamo che gli stessi artisti da commedia sono anche i migliori attori drammatici.
Ti sei occupato di video editing, su quali contenuti ti sei concentrato?
Premetto che i primi approcci al video editing li ho avuti tra la fine delle scuole elementari e l’inizio delle medie con quello che all’epoca era Microsoft movie maker per Windows 7 e ricordo che mi divertivo a girare video con il mio cellulare, uno dei primi modelli touch screen. Mi inventavo storie adatte a film d’azione, a volte buttavo giù anche qualcosa di fantastico, cercavo di riprodurre il cinema senza che ci fossi mai andato. Dopodiché caricavo tutto sul computer e aggiungevo scritte, musica ed effetti speciali. Durante le superiori poi ho iniziato ad usare programmi più professionali come Sony Vegas pro e Adobe After Effects e ho iniziato a creare video su YouTube, all’inizio per un canale sull’informatica e in seguito dedicandomi ad un canale sul cinema, ma ho poi abbandonato il progetto.
Da qualche anno studi teatro, che genere di spettacoli proponete con la compagnia?
Nel 2021 ho iniziato per puro caso dei corsi di teatro, iniziando poi ad appassionarmi e a fare qualche spettacolo. Non parliamo di MacBeth o Otello, ma di spettacoli scritti da noi studenti, sotto la direzione artistica del nostro insegnante ovviamente. Quello che ho fatto è un corso di teatro di improvvisazione a Perugia basato sul metodo di Mejerchol’d, unico in Italia, che consiste nell’improvvisare, da questo lavoro di improvvisazione si va poi a definire le scene che compongono poi lo spettacolo vero e proprio.
Cosa significa per te recitare?
Per me recitare non significa solamente mettersi nei panni del personaggio oppure trovare le differenze o le somiglianze tra te stesso e il personaggio che poi devi andare ad interpretare ma significa agire, infatti la parola attore significa proprio colui che agisce. Quindi recitare per me significa anche avere la sensibilità e l’empatia di innanzitutto comprendere le emozioni del personaggio che devi diventare, elaborarle e farle tue e pensare anche nell’ottica dello stesso, non solo per quanto riguarda l’azione presente che sta compiendo ma anche scavare a fondo nel suo passato e comprendere il perché è diventato in un certo modo piuttosto che in un altro dal punto di vista psicologico e il motivo per cui si comporta in quel modo, per poi replicare tutto il più fedelmente possibile.
Come vivi l’impatto con il pubblico quando ti esibisci?
A teatro è strano, senti l’adrenalina che ti sale man mano che vedi la platea riempirsi. Io personalmente cerco sempre di affacciarmi dalle quinte e guardare le facce delle persone che sono lì, questo mi aiuta, perché già mi prepara e mi fa rendere conto di chi ho dall’altra parte. Poi al momento dello spettacolo con le luci in faccia, le stesse persone non riesco più a vederle, questo mi aiuta molto a concentrarmi bene sulla mia parte e a dare il 100%.
Hai avuto alcune esperienze dietro la camera, per un cortometraggio e nel film Neve. In generale hai una preferenza tra il teatro e il grande schermo, o ti piacerebbe portarli avanti entrambi un domani?
In generale io ho una passione per il cinema e quello che concerne, quindi macchina da presa, set e via dicendo, è sempre stato un mondo che mi affascina e vorrei farne il mio mestiere, dunque sono più orientato per il grande schermo e la tv. Un domani però mi piacerebbe portarli avanti entrambi, il teatro dà una carica pazzesca e sentire l’applauso del pubblico che è tutto per te è qualcosa di unico nella vita.
Sei laureato in mediazione linguistica, le lingue sono un’altra passione?
Sì, le lingue sono un’altra mia passione sin da quando ero piccolo, ricordo che alle medie imparavo le frasi delle lingue che più mi affascinavano su Google translate. Poi ho iniziato a studiare lo spagnolo alle scuole medie e alle superiori e alla fine ho deciso di iscrivermi alla facoltà di scienze della mediazione linguistica a Perugia e di studiare il tedesco. Uno dei periodi più belli della mia vita l’ho trascorso a Innsbruck, in Austria, dove ho studiato per un semestre, questa esperienza mi ha aiutato tantissimo a migliorare ulteriormente l’inglese e il tedesco. Poi ho anche studiato per un paio d’anni il giapponese sempre all’università. Attualmente mi sto dedicando al francese, altra lingua che ho sempre voluto imparare e in futuro non escludo di cimentarmi anche nell’olandese e nel portoghese e perché no, anche nel polacco volendo.
Attualmente stai studiando recitazione cinematografica, come ti trovi in questo percorso formativo?
Questo è uno dei miei sogni che si avvera, mi pento solo di non averlo fatto prima, durante l’università. Ogni lezione a cui partecipo è terapeutica per me, si ride, si piange e a volte ci si imbarazza. Ricreiamo le scene dei film, a volte richiedo di fare la scena in lingua originale, dato che ho la fortuna di sapere l’inglese voglio approfittarne, inoltre studiamo il personaggio e cerchiamo di recitare facendolo nostro. Ogni volta è emozione pura, e i docenti sono fantastici. È molto diverso dal teatro, personalmente l’apprezzo di più. La scuola è a Macerata e quasi ogni weekend prendo il Flixbus la mattina per fare lezione e torno a casa a notte fonda ma è una cosa che non mi pesa e che faccio volentieri.
Non escludi di iscriverti ad un’accademia d’arte drammatica, hai già qualcosa in mente?
Sto valutando in futuro di provare con la Silvio d’Amico a Roma perché comunque anche se di teatro, è un’accademia completa da cui sono usciti i big del cinema italiano (Vittorio Gassman, Giancarlo Giannini, e più recentemente Luca Marinelli e altri). Un’altra opzione sarebbe la nuova accademia d’arte drammatica di Perugia fondata dalla compagnia teatrale che frequentavo. Sono accademie complesse, soprattutto la prima, che prevedono dure prove di selezione. Non escludo di prendere lezioni di canto e danza prossimamente per prepararmi al meglio ad affrontarle, ma chi lo sa la vita è imprevedibile e magari opterò per altre scelte. Quello che è certo è che sono motivato al 100% nel proseguire con questa attività e per ora mi sto trovando bene e mi sto divertendo, sono certo che qualche soddisfazione prima o poi, insistendo, arriverà.
Ci sono spettacoli o altri progetti a cui stai lavorando al momento che ci vuoi anticipare?
Al momento non ho spettacoli in programma ma ho intenzione di riprendere anche con il teatro il prossimo anno. Per quanto riguarda la scuola di recitazione, ogni tanto viene presentato qualche progetto e confido di partecipare in qualcuno di questi prossimamente. Nel frattempo mi sto dedicando ai social, ho iniziato a pubblicare reel su Instagram che mostrano il mio modo di vedere il fantastico mondo della recitazione e nelle prossime settimane aggiungerò altri contenuti interessanti. Stay tuned.
Grazie del tuo tempo Kevin e complimenti per tutto!
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